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Farmaco: Rabipur | Bugiardino n. 10621 - Foglietto illustrativo n. 10621 - Farmaco Rabipur: ricetta, principio attivo, prezzo, effetti e dosaggio [Confezione: 1 Flacone 1d + 1 Fiala ]

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Farmaco: Rabipur

Farmaco: Rabipur | Bugiardino n. 10621

Confezione: 1 Flacone 1d + 1 Fiala

Casa farmaceutica: Novartis Vaccines and Diagnostics S.r.l.

Classe farmaceutica: C

Ricetta Rabipur: RR - medicinale soggetto a prescrizione medica

ATC: J07BG01

Principio attivo Rabipur: Vaccino rabbia inattivato

Gruppo terapeutico: Vaccini virali

Scadenza Rabipur: 48 mesi

Temperatura di conservazione: Da +2° a +8°

Indicazioni terapeutiche / effetti Rabipur ( 1 Flacone 1d + 1 Fiala )

Profilassi pre-esposizione (prima del possibile rischio di esposizione alla rabbia). Trattamento post-esposizione (dopo accertata o probabile esposizione alla rabbia). E’ necessario porre attenzione alle indicazioni nazionali e/o a quelle dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in materia di prevenzione della rabbia.

Posologia / dosaggio Rabipur ( 1 Flacone 1d + 1 Fiala )

La dose im singola raccomandata è di 1 ml a tutte le età. Quando possibile, secondo la disponibilità di vaccino, si raccomanda di usare vaccini ottenuti dallo stesso tipo di colture cellulari per tutta la durata dell’immunizzazione pre- o post esposizione. Comunque, nel trattamento post esposizione è di basilare importanza seguire la schedula raccomandata, anche dovendo far ricorso a un vaccino ottenuto da colture cellulari diverse.
Profilassi pre-esposizione
Immunizzazione primaria: in persone non vaccinate precedentemente, la profilassi pre-esposizione consiste in tre dosi (da 1 ml ciascuna) ai giorni: 0, 7 e 21 o 28.
Dosi di richiamo: si deve accertare, in accordo alle raccomandazioni ufficiali, la necessità di controlli periodici del siero per rilevare una presenza di anticorpi superiore a 0,5 UI/ml (con il Rapid Focus-Fluorescent inhibition Test) e l’opportunità di dosi di richiamo. Quelle che seguono sono indicazioni generali: il controllo ogni 6 mesi degli anticorpi neutralizzanti è solitamente raccomandato quando il rischio di esposizione è alto (es. personale di laboratorio che lavora con virus rabico). Le persone continuamente esposte al rischio della rabbia (es. veterinari e loro assistenti, personale delle riserve, cacciatori, ecc.) devono effettuare il controllo sierologico almeno ogni 2 anni o a intervalli più brevi, se necessario, a seconda del livello di rischio valutato. Nei casi sopra descritti, deve essere somministrata una dose di richiamo se il titolo anticorpale è inferiore a 0,5 UI/ml. In alternativa, è possibile somministrare dosi di richiamo agli intervalli ufficialmente raccomandati, senza effettuare prima il test sierologico, a seconda del livello di rischio valutato. Sulla base dell’esperienza, dosi di richiamo sono solitamente necessarie ogni 2-5 anni. Rabipur può essere usato come vaccino di richiamo dopo una precedente immunizzazione con vaccino rabico ottenuto da cellule diploidi umane.
Trattamento post esposizione
Il trattamento post esposizione deve iniziare prima possibile dopo l’esposizione e deve essere accompagnato da interventi localizzati al sito di inoculo, tali da ridurre il rischio di infezione. Si consultino le indicazioni ufficiali in merito alle misure da prendere per prevenire l’instaurarsi dell’infezione (vedi anche sezione Avvertenze speciali e Precauzioni d’uso).
Individui che hanno ricevuto in precedenza una immunizzazione completa: per le categorie di esposizione II e III dell’OMS, e per i casi in categoria I dove la corretta classificazione dell’esposizione è incerta (vedi Tabella 1 nel Riassunto delle Caratteristiche del prodotto), devono essere somministrate due dosi (da 1 ml ciascuna) ai giorni 0 e 3. In base ad una valutazione caso per caso, può essere applicata la schedula A (vedi Tabella 2 nel Riassunto delle Caratteristiche del prodotto) se l’ultima dose di vaccino è stata somministrata più di due anni prima.
Individui non immunizzati o con situazione immunitaria incerta: a seconda della categoria descritta in Tabella 1 (nel Riassunto delle Caratteristiche del prodotto) stabilita dall’OMS, per le persone non immunizzate e per coloro che hanno ricevuto meno di 3 dosi di vaccino o che hanno ricevuto un vaccino ad attività dubbia, può essere necessario il trattamento secondo le schedule A o B (vedi Tabella 2 nel Riassunto delle Caratteristiche del prodotto).
Pazienti immunocompromessi e pazienti a rischio particolarmente elevato di contrarre la rabbia: i pazienti immunocompromessi, quelli che hanno ferite multiple e/o ferite sulla testa o altre aree ad alta innervazione, quelli per i quali l’inizio del trattamento è stato ritardato, si raccomanda:
per questi casi deve essere usato il calendario di immunizzazione ai giorni 0, 3, 7, 14, 28.
Due dosi di vaccino possono essere somministrate al giorno 0. Cioè, una dose di 1 ml somministrata nel muscolo deltoide del braccio destro più una dose di 1 ml somministrata nel muscolo deltoide del braccio sinistro. Nei bambini piccoli deve essere somministrata una dose nella regione anterolaterale di ciascuna coscia.
I pazienti gravemente immunocompromessi potrebbero non sviluppare una risposta immunologica a seguito della vaccinazione anti-rabica. Per questo, l’immediato e appropriato trattamento delle ferite a seguito dell’esposizione, costituisce una misura essenziale al fine di prevenire il decesso. In aggiunta, immunoglobuline anti-rabiche devono essere somministrate a tutti i pazienti immunocompromessi con ferite che rientrano nella Categoria I e nella Categoria II. Nei pazienti immunocompromessi, deve essere controllato il titolo di anticorpi neutralizzanti 14 giorni dopo la prima iniezione. Ai pazienti con titolo anticorpale inferiore a 0,5 UI/ ml dovranno essere somministrate contemporaneamente altre due dosi di vaccino il prima possibile. Dovranno essere effettuati ulteriori controlli del titolo anticorpale e, se necessario, dovranno essere somministrate ulteriori dosi di vaccino. In tutti i casi, la schedula vaccinale deve essere seguita esattamente, secondo le raccomandazioni, anche se il paziente si presenta per il trattamento dopo che è trascorso un considerevole lasso di tempo dal momento dell’esposizione.


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