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Farmaci generici, il 35% degli italiani non li conosce - I farmaci generici, conosciuti anche come equivalenti, sono sconosciuti a più di un terzo della popolazione italiana

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Farmaci generici, il 35% degli italiani non li conosce

Farmaci generici: opuscolo informativo

I farmaci generici, conosciuti anche come equivalenti, sono sconosciuti a più di un terzo della popolazione italiana. E' per questo motivo che la Federazione delle Farmacie Comunali d'Italia (AssoFarm) ha commissionato la realizzazione di un opuscolo informativo che verrà distribuito nelle circa 1.400 farmacie comunali in tutta Italia. In totale, le copie che saranno distribuite da lunedì prossimo (31/07/06) saranno 600 mila ma, per chi lo desiderasse, è possibile scaricare anche una versione digitale direttamente dal sito ufficiale.

Francesco Schito, vicepresidente di Assofarm, evidenzia che secondo una recente indagine il 35 per cento della popolazione non conosce affatto i generici. Questa situazione porta a vanificare tutti i vantaggi che potrebbero derivare dall'uso dei farmaci equivalenti. Venanzio Gizzi, presidente di Assofarm, spiega che l'obiettivo dell'opuscolo è quello d'informare e chiarire i dubbi dei cittadini.

L'opuscolo sul farmaco generico (o equivalente) è stato realizzato dal Consorzio farmaceutico intercomunale di Salerno in collaborazione con la facoltà di Farmacia dell'università cittadina. Per portare a conoscenza dei cittadini questa parte dei farmaci non ancora conosciuta da tutti, come mezzo di comunicazione efficace sono state scelte delle vignette accompagnate da un linguaggio semplice e chiaro. Una serie di informazioni che puntano a sottolineare il fatto che i farmaci generici sono identici, efficaci e sicuri come i corrispondenti prodotti di marca ma in più presentano un vantaggio, costare dal 20 al 40 per cento in meno.

Rispetto agli altri paesi europei l'Italia è ancora molto indietro per quanto riguarda l'uso dei farmaci generici. Osservando i dati riportati sull'opuscolo si apprende che solo il 10 per cento del mercato è coperto da questi farmaci. Il nostro paese dovrebbe imparare da nazioni come il Regno Unito e Germania dove la prescrizione di farmaci non di marca sono rispettivamente il 50 e il 40 per cento del totale. Anche la Francia si è data molto da fare negli ultimi anni, osservano il triennio 1999 - 2001 si constata una crescita del mercato dei generici intorno al 45 per cento.

Il risparmio che si ottiene con l'acquisto dei farmaci equivalenti è dovuto esclusivamente alla scadenza del brevetto che copriva un determinato medicinale, tale situazione non incide minimamente sulla sicurezza e la qualità del farmaco. Quando si sceglie un medicinale equivalente si ha un farmaco ad un prezzo minore senza rinunciare alla sicurezza e all'efficacia.

Cosa sono i farmaci generici o equivalenti ?

I farmaci generici o equivalenti sono quei medicinali non più coperti da brevetto o da certificato di protezione complementare, che a differenza delle specialità medicinali vengono commercializzati direttamente con il nome del principio attivo. Per essere più precisi, ed evitare confusioni tra i possibili sinonimi, si utilizza la Denominazione Comune Internazionale (DCI), che è una contrazione del nome chimico, di solito troppo lungo, accettata da tutte le nazioni, seguita dal nome dell'azienda che produce il medicinale.

Esattamente come la specialità medicinale da cui derivano, i medicinali generici possono essere sia da banco e dunque acquistabili liberamente, che prescrivibili; in questo caso sarà necessaria, come per la specialità medicinale corrispondente, la ricetta medica.

L'unica, importante differenza fra specialità medicinali e generici è nel prezzo di vendita. La valenza economica del medicinale generico è un fattore molto importante che permette notevoli risparmi sia ai cittadini che al Servizio Sanitario Nazionale. La legge dice infatti che il medicinale generico deve avere un prezzo inferiore, al momento della sua immissione in commercio, di almeno il 20% del prezzo della specialità di riferimento. Il motivo è semplice: il prezzo di un medicinale brevettato tiene conto dei costi sostenuti dall'azienda farmaceutica per scoprire e sintetizzare il nuovo principio attivo. L'azienda brevetta il principio attivo e acquisisce così il diritto a commercializzarlo in esclusiva per il periodo ritenuto necessario affinché recuperi i costi dell'investimento per la messa a punto del nuovo medicinale. Scaduto il brevetto sul principio attivo, i medicinali che lo contengono possono essere prodotti e venduti anche da altre aziende farmaceutiche. In questo caso, poiché non ci sono spese di ricerca da recuperare, il prezzo del medicinale deve essere più basso.

Nel caso di medicinali per i quali è scaduto il brevetto, ed esistano già in commercio generici corrispondenti, il Servizio Sanitario Nazionale rimborsa la specialità medicinale di riferimento solo per un importo pari al prezzo più basso del medicinale equivalente in commercio; la legge stabilisce inoltre che il farmacista deve informare il cittadino sulla possibilità di sostituire il medicinale prescritto dal medico con il generico corrispondente, qualora disponibile in commercio, e prevede la facoltà per lo stesso farmacista di sostituire il medicinale prescritto dal medico con il generico corrispondente. Tale facoltà del farmacista viene meno solo nel caso in cui il medico apponga sulla ricetta l'indicazione "non sostituibile". Il cittadino è libero di non accettare la proposta di sostituzione effettuata dal farmacista: in tal caso la differenza fra il prezzo del medicinale prescritto e quello del generico corrispondente sarà a suo carico.


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