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Meno rischi di Alzheimer con i farmaci antipertensivi

Alzheimer e farmaci antipertensivi

In seguito a uno studio giapponese si era scoperto che alcuni farmaci utilizzati normalmente per curare l'ipertensione potevano avere anche degli effetti positivi sui malati di Alzheimer. Questa era la conclusione a cui era arrivato un gruppo di ricercatori coordinati da Takashi Ohrui della Tohoku University School of Medicine dopo un anno di trattamenti su 162 pazienti colpiti dall'Alzheimer.

Un nuovo studio sembra confermare quanto riscontrato in precedenza, i dati di una ricerca coordinata da Ara Khachaturian, della Khachaturian and Associates,Inc., Potomac, Maryland (USA), che mette in relazione l'ipertensione e l'Alzheimer sono stati pubblicata sugli Archives of Neurology. Secondo questi ultimi dati l'assunzione di farmaci contro l'ipertensione, nello specifico antipertensivi diuretici, diminuiscono le probabilità di ammalarsi di demenza senile fino al 70 per cento.

Gli esperti hanno tenuto sotto osservazione 3.297 persone di 65 anni che non presentavano alcun segno di demenza all'inizio dello studio. Del totale, 1507 pazienti di cui 944 donne e 563 uomini, facevano uso di farmaci contro l'ipertensione, i restanti 1790, 975 donne e 815 uomini, no assumevano alcun farmaco contro l'ipertensione.

A distanza di diversi anni, in seguito a successive visite di controllo sui pazienti, i ricercatori hanno rilevato 104 casi di demenza senile. Da un confronto fra i due gruppi, quello che faceva uso di farmaci contro l'ipertensione con gli altri che invece non ne facevano uso, si è riscontrato che a parità di tutti gli altri possibili fattori di rischio connessi a questa malattia neurodegenerativa, i primi presentavano una riduzione delle probabilità di incidenza dell'Alzheimer del 70 per cento.

In seguito a questi ottimi risultati gli esperti hanno deciso di fare ulteriori ricerche epidemiologiche per comprendere i possibili effetti neuroprotettivi di questi farmaci. Per il momento si ipotizza che un aumento dei livelli di potassio nel sangue dovuta all'azione dei farmaci antipertensivi possa avere un effetto protettivo nei confronti dell'Alzheimer, a conferma di questa tesi gli esperti hanno rilevato che una bassa concentrazione di questo minerale è correlata ad alcune alterazioni dell'organismo legate alla malattia.


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