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Cura del glioblastoma con aspirina liquida al posto della chemioterapia

Cura del glioblastoma con aspirina liquida

La chemioterapia per il glioblastoma multiforme, e altri tumori al cervello, potrebbe essere sostituita da un trattamento che prevede l'uso di un'aspirina liquida. Una nuova terapia oncologica che potrebbe migliorare notevolmente la cura di questo tipo di tumore incrementando la percentuale di guarigione. Il lavoro condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Portsmouth, nel Regno Unito, e il Brain Tumour Research Centre of Excellence, ha portato alla realizzazione di un'aspirina liquida che, in combinazione con altre sostanze, è ben dieci volte più efficace nel combattere le cellule neoplastiche rispetto alla chemioterapia tradizionale. I risultati dello studio, Liquid aspirin breakthrough in brain tumour research, sono stati presentati in occasione della conferenza Brain Tumours 2016 - From Biology to Therapy.

Richard Hill e Geoff Pilkington, autori dello studio e ricercatori presso la Portsmouth University, spiegano che la nuova formulazione dell'aspirina (identificata con la sigla IP1867B), in combinazione con altre due sostanze aggiuntive non rivelate, riesce ad attraversare la barriera emato-encefalica (BEE), una barriera che risulta selettiva anche per alcuni farmaci. La barriera emato-encefalica impedisce il passaggio di tutte le molecole idrofobe e di grosso peso molecolare, si è quindi trovato il modo di aggirare questo ostacolo in modo tale che il farmaco potesse colpire il cancro al cervello.

Le indagini preliminari condotte sulle cellule neoplastiche di alcuni pazienti hanno dimostrato che la combinazione delle tre sostanze della terapia, tutte già autorizzate per l'utilizzate in ambito clinico, è ben dieci volte più efficace rispetto a qualsiasi combinazione degli altri farmaci attualmente utilizzati. La terapia a base di aspirina liquida non solo si è dimostrata particolarmente efficace ma preserva anche le cellule sane uccidendo solo quelle tumorali.

I notevoli passi in avanti fatti in campo oncologico hanno permesso di migliorare notevolmente il tasso di sopravvivenza per il glioblastoma, una neoplasia del sistema nervoso centrale fra le più aggressiva. Attualmente, a due anni dalla diagnosi, circa il 40 per cento dei pazienti sopravvivono grazie a una combinazione di chemioterapia e radioterapia. Un notevole passo in avanti se si pensa che fino al 2009 il tasso di sopravvivenza era intorno al 10 per cento. Il nuovo trattamento potrebbe migliorate notevolmente le probabilità di guarigione, prima di poterlo utilizzare su larga scala bisognerà però condurre ulteriori studi, prima pre-clinici e poi sull'uomo.


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