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Caffè: benefici ed effetti collaterali della caffeina

Numerosi esperti hanno studiato i benefici del caffè, nel corso di diverse ricerche si è però scoperto che ci possono essere anche degli effetti collaterali della caffeina (sopratutto se assunta a dosi elevate). Questa sostanza , che si ottiene dalla torrefazione e macinazione di semi di alcune specie di alberi tropicali (Coffea arabica, Coffea canephora e Coffea liberica), dal punto di vista clinico risulta essere una delle più studiate. Nei primi anni del 1600, quando il caffè iniziò a diffondersi in Europa, non era considerata come la bevanda che è oggi ma era utilizzata per lo più come "medicinale".

Una tazzina di caffè dalle molteplici proprietà

Attualmente tutti sanno cosa è la caffeina ma prima del 1800 non se ne conosceva l'esistenza. Solo dopo gli inizi dell'800, grazie al chimico tedesco Ferdinand Runge, motivato da un incontro con Johann Wolfgang Goethe, si individuò per la prima volta questa sostanza. Da allora numerosissimi studi hanno indagato, e indagano ancora oggi, gli effetti della caffeina sull'organismo. Attualmente si sa che tale sostanza presente nel caffè stimola il sistema nervoso centrale, contribuisce a migliorare la digestione, attenua il senso di fame e tiene desta l'attenzione. Studi più recenti hanno inoltre sfatato alcune convinzioni del passato, nella maggior parte dei casi (dipende dalla sensibilità alla sostanza) una dose moderata di caffè non altera il sonno e non fa male al cuore. Particolari sostanze contenute nel caffè sembrano inoltre utili per prevenire alcune patologie quali Alzheimer e morbo di Parkinson.

La caffeina non è uguale in tutti i caffè, a parte ovviamente il caffè decaffeinato (che contiene una quantità non superiore allo 0,1 per cento sulla sostanza secca), la preparazione e la qualità possono incidere sulla percentuale. Nel caffè espresso, ad esempio, vi è un minor contenuto di caffeina. Tra le miscele, quelle con il 100 per centro di pura Arabica ha un tenore medio di caffeina intorno all'1,3 per cento (circa la metà di quella della miscela Robusta).

Proprietà ed effetti collaterali della caffeina per chi eccede

La maggior parte delle proprietà del caffè sono riconducibili alla caffeina (un alcaloide contenuto nei chicchi), sostanza molto simile alla teobromina, alcaloide contenuto nel cacao, e alla teofillina, l'alcaloide delle foglie di tè. Molti pensano che la caffeina sia contenuta solo nel caffè, in realtà essa è presente anche nel tè e in altri alimenti. Caffeina è teina sono infatti la stessa sostanza: 1,3,7-trimetilxantina.

Se un'assunzione moderata della sostanza non crea particolari problemi e può dare dei benefici, un eccesso di caffeina può avere diversi effetti sul nostro organismo. Il sistema nervoso centrale è una delle parti più interessate dalla sostanza, la caffeina potrebbe infatti causare agitazione, tremori e insonnia. A livello endocrino vi è una stimolazione nella produzione di adrenalina mentre a livello metabolico contribuisce ad aumentare il metabolismo basale e migliorare il consumo degli zuccheri. Per quanto riguarda l'apparato epatico, la caffeina aiuta a bruciare i grassi grazie anche a quella che viene definita attività lipolitica.

La caffeina, anche se è una sostanza naturale, può avere sull'organismo effetti positivi ma anche negativi se se ne abusa, bisogna quindi stare attenti a non eccedere. In determinate circostanze la sensibilità alla caffeina può essere maggiore, di conseguenze anche gli effetti nocivi possono essere superiori (in questi casi se non si può fare a meno del caffè è opportuno scegliere quello decaffeinato). Quando si opta per il caffè decaffeinato, essendo molte del proprietà riconducibili sopratutto alla caffeina, si perderà ovviamente parte degli effetti benefici per il nostro organismo evidenziati i determinati studi.

Particolari individui devono inoltre stare attenti al caffè in quanto può essere irritante per la mucosa gastrica, dovrebbero quindi limitarne l'assunzione quelle persone che soffrono di ernia iatale, gastrite o reflusso gastroesofageo. Condizioni patologiche che possono essere peggiorate ulteriormente se oltre della caffeina si è amanti anche del fumo di sigaretta.

Caffè e tolleranza individuale alla caffeina

Ci sono persone che bevono al massimo una tazzina di caffè al giorno, chi due chi tre e chi addirittura arriva a quattro tazzine senza particolari problemi. Il quantitativo di caffè giornaliero, o meglio, di caffeina, che il nostro organismo è in grado di tollerare senza subire effetti collaterali varia da individuo a individuo (in un particolare studio è stato dimostrato che la sensibilità alla caffeina dipende dal DNA). Bisogna poi fare attenzione a situazioni particolari, per esempio l'assorbimento del caffeina varia durante la gravidanza. Alla luce di queste informazioni non è possibile dare delle indicazioni di massima valide per tutti.

Se in alcuni casi si potrebbero bere anche 5 tazzine di caffè al giorno senza accusare particolari effetti collaterali sull'organismo, ci sono persone che già dopo una tazzina presa di pomeriggio soffrono poi di insonnia la notte. Questi effetti non hanno niente a che vedere con l'assuefazione, non è che una persona che è abituata a bere molto caffè presenta meno effetti collaterali di una che di solito ne beve poco, si tratta proprio di una diversa risposta individuale legata alla tolleranza della caffeina.

Per ulteriori informazioni vi rimandiamo a due approfondimenti: uno utile per sapere mediamente quanti caffè si possono bere al giorno, l'altro per avere un'indicazione di massima su quanta caffeina c'è in una data bevanda o alimento.

I benefici del caffè non risiedono tutti nella caffeina

Sebbene nella caffeina sono racchiusi molti degli effetti benefici riconducibili al caffè, essi non risiedono esclusivamente in questo alcaloide. Alcune proprietà sono attribuibili ad altre sostanze presenti nella bevanda, anche chi beve caffè decaffeinato può quindi avere dei benefici per la salute.

Ad esempio i diterpeni, una classe di terpeni contenuta nel caffè, sembrano svolgere un effetto protettivo nei confronti del fegato. Un consumo della bevanda, indipendentemente dalla caffeina contenuta, è stato associato a una minore presenza di enzimi epatici anormali, anche il caffè decaffeinato può quindi avere un ruolo epatoprotettivo. In un altro studio si è invece osservato che qualsiasi tipo di caffè può ridurre il rischio di tumore al colon retto.

Approfondimenti e Pubblicazioni Scientifiche relative ai caffè e alla caffeina


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