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Bere caffè riduce il rischio di tumore al fegato - Una tazzina di caffè al giorno è sufficiente per ridurre del 40 per cento il rischio di sviluppare un tumore al fegato

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Bere caffè riduce il rischio di tumore al fegato

Caffè e tumore al fegato

Una tazzina di caffè al giorno è sufficiente per ridurre del 40 per cento il rischio di sviluppare un tumore al fegato. Questa è la conclusione di uno studio revisionale condotto da un team, coordinato da Carlo la Vecchia, dell'Istituto Mario Negri di Milano (Dipartimento di Epidemiologia). I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Clinical gastroeneterology and Hepatology (Coffee Reduces Risk for Hepatocellular Carcinoma: An Updated Meta-analysis - doi: 10 1016 / j cgh 2013 04 039).

Anche se in alcuni casi una delle bevande più amate al mondo non sempre è consigliata, per esempio bere caffè in gravidanza potrebbe influire sul peso del bambino alla nascita e aumentare il rischio di aborto spontaneo (tutto dipende sempre dai quantitativi), nella maggior parte dei casi un consumo moderato può avere molteplici benefici. Precedenti studi avevano già dimostrato che il caffè protegge il fegato dai danni dell'alcol, ora questo nuovo studio conferma, anche se non è stata individuata la relazione di causa ed effetto, i potenziali effetti benefici del caffè sul fegato.

Francesca Bravi, prima autrice dello studio, spiega che consumare caffè quotidianamente potrebbe ridurre i rischi di contrarre la forma più comune di tumore del fegato: il carcinoma epatocellulare (HCC). Una tazzina di caffè al giorno sembrerebbe ridurre mediamente il rischio del 40 per cento, un rischio che si è stimato possa diminuire ulteriormente (oltre il 50 per cento) nei casi in cui si consumano tre tazzine al giorno.

I ricercatori hanno passato in rassegna una serie di articoli, pubblicati tra il 1996 ed il 2012, selezionando 16 studi scientifici di alta qualità per un totale di 3.153 casi. L'analisi di questi dati ha portato a due ipotesi che potrebbero spiegare l'effetto benefico della bevanda. Da una parte il caffè contribuirebbe a regolare gli enzimi epatici riducendo il rischio di cirrosi, dall'altra si ritiene possa avere un effetto preventivo sul diabete (un fattore di rischio conosciuto per la malattia).

Nonostante i dati siano consistenti ci sono ancora diversi punti poco chiari. Per esempio, non si può escludere la possibilità che le persone con malattie al fegato diminuiscano volontariamente l'assunzione di caffè. Gli esperti concludono evidenziando che il caffè può essere utile in abbinamento a uno stile di vita salutare ma risulta una goccia nel mare in quelle persone che hanno un cattivo stile di vita e un'alimentazione molto scorretta.


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