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Quanti caffè al giorno?

Quanti caffè al giorno?

Quanti caffè al giorno possiamo bere senza avere problemi per la nostra salute? 3-4 tazzine giornaliere non fanno male, anzi, potrebbero avere alcuni effetti benefici. Salvo particolari casi (problemi di ulcera, gastrite, reflusso gastroesofageo, cardiopatie o ipertensione) 4 caffè al giorno (colazione, pausa di mezza mattina, dopo pranzo e dopo cena) possono essere il giusto compromesso per chi non sa fare a meno di questa bevanda. Che il caffè, a dosi moderate, possa anche fare bene non è una novità, ora un nuovo booklet dal titolo "Caffè e Salute", scritto in collaborazione con l'IRCCS (Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano), analizza i potenziali benefici del caffè.

Alessandra Tavani, responsabile del Laboratorio di Epidemiologia delle Malattie Croniche presso l'Istituto di Ricerche Farmacologiche, spiega che non bisogna fare confusione tra effetti del caffè e della caffeina. Non tutti gli effetti benefici sono riconducibili alla caffeina, diversi studi hanno evidenziato le potenzialità di altre sostanze presenti nel caffè. La caffeina contribuisce a migliorare la motilità intestinale, aumenta la vigilanza e diminuisce il senso di fatica, inoltre, se assunta in determinate quantità, la caffeina aumenta la biodisponibilità dell'aspirina potenziandone gli effetti antidolorifici.

Gli esperti evidenziano che nel caffè sono presenti numerose sostanze, come ad esempio i polifenoli, che aiutano a prevenire alcune malattie cardiovascolari e diversi tumori: tumore del fegato, tumore del cavo orale, tumore dell'endometrio, ecc.. Recenti studi, che dovranno essere approfonditi, hanno associato il consumo del caffè a una riduzione generale della mortalità. Il consumo di caffè in alcuni paesi, come ad esempio quelli del Nord Europa, è molto importante. Nella maggior parte dei casi in quest'area si ha una dieta povera di frutta e verdura e attraverso il caffè si riescono a introdurre nell'organismo la maggior parte degli antiossidanti. Nel nostro Paese, dove frutta e verdura sono invece spesso presenti nella dieta, 3-4 tazzine di caffè al giorno contribuiscono a raddoppiare l'apporto di sostanze antiossidanti.

Non tutte le persone reagiscono allo stesso modo dopo un caffè, questo perché alcuni individui metabolizzano lentamente la caffeina e altri la metabolizzano più velocemente. Mediamente, escludendo le donne in gravidanza, in una persona sana adulta la caffeina ingerita entra in circolo in 30 minuti e viene assorbita al 99 per cento nel giro di un'ora. Ci sono delle persone, quelle che metabolizzano più lentamente la caffeina, che affermano di non riuscire a dormire se prendono un caffè dopo le 17. Altre persone, con un metabolismo più veloce, anche bevendo un caffè dopo cena riescono a dormire tranquillamente. Chi non tollera la caffeina dovrebbe astenersi dal consumo di caffè o in alternativa scegliere un caffè decaffeinato.

Alessandra Tavani evidenzia che a livello teorico il caffè può interagire negativamente con diversi farmaci, sopratutto con quelli che agiscono sul sistema nervoso centrale. Attualmente, però, per la maggior parte dei farmaci non vi sono evidenze di rilevanza clinica di un eventuale interazione potenzialmente pericolosa. L'esperta spiega che quanto detto è però valido nel caso in cui non si superano le 4 tazzine al giorno, un limite che è comunque sconsigliato anche nel caso in cui non si dovessero assumere dei farmaci. C'è inoltre una situazione accertata in cui bisogna fare attenzione, bisognerebbe evitare l'interazione tra il caffè e l'efedra, compresi i suoi derivati (efedrina e pseudo-efedrina). In particolari casi l'interazione tra la caffeina e i derivati dell'efedra può provocare tachicardia, ipertensione, aritmia cardiaca ed emorragie intracraniche, eventi talvolta abbastanza gravi da portare anche alla morte.


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