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Cosa non bere in gravidanza

Bibite gassate

Molte gestanti si chiedono cosa bere in gravidanza, in alcuni casi si cerca un rimedio per far passare la nausea o che aiuti a digerire, altre volte si ha solo un desiderio di qualcosa di frizzante come coca cola, fanta o gassosa. Bere occasionalmente una bibita gassata non comporta particolari problemi, il consumo eccessivo è però sconsigliato, non solo per il rischio di diabete gestazionale ma anche per le possibili conseguenze sulla salute del bambino. Questo non vale solo per le bibite frizzanti ma, in generale, per tutte le bevande zuccherate. Alcune effetti sulla salute sono stati esaminati da un gruppo di ricercatori americani il cui lavoro è stato pubblicato su Pediatrics (Beverage Intake During Pregnancy and Childhood Adiposity - Doi: 10.1542/peds.2017-0031).

Sheryl Rifas-Shiman, una delle autrici dello studio e ricercatrice preso l'Harvard medical school di Boston, spiega che le donne che nel secondo trimestre di gestazione bevono quotidianamente due o più bevande zuccherate, incrementano notevolmente la probabilità che i propri figli prendano più peso una volta raggiunti gli 8 anni. Le bibite dolci assunte durante la gravidanza si fanno quindi sentire sul peso dei figli, con in media circa 1kg in più, anche nei casi in cui l'alimentazione dei bambini sia abbastanza equilibrata.

I ricercatori hanno esaminato i dati di 1078 coppie, madre e figlio, coinvolte nel Progetto Viva (Project Viva). Nell'ambito dell'indagine, le donne dovevano fornire varie informazioni relative al periodo della gestazione tra cui i consumo di bevande e alimenti in ciascun trimestre della gravidanza. In uno dei questionari fornito alle mamme, bisognava indicare la frequenza di consumo di diverse categorie di bevande: acqua, succhi di frutta, bibite light, bibite zuccherate, ecc.. Tutte le donne coinvolte nello studio sono state seguite per circa 6 anni dopo il parto. In aggiunta ai normali controlli durante il periodo di follow-up, le coppie sono state sottoposte a specifiche visite quando i bambini avevano 6 mesi, 3 anni e 8 anni.

Analizzando tutte le informazioni raccolte si è così rilevato che i figli delle donne che hanno consumato giornalmente due o più bevande zuccherate durante il secondo trimestre di gravidanza, rispetto a quelli nati da donne che non hanno abusato di queste bibite, presentavano un peso corporeo più elevato indipendentemente dal consumo di bevande zuccherate da parte dei bambini.

Questi dati confermano un fenomeno che è stato osservato anche in altre ricerche, sembra infatti ci sia una sorta di imprinting correlato a quello che la mamma fa durante i nove mesi di gestazione i cui effetti si potrebbero osservare solo diversi anni dopo la nascita. Anche se i dati non possono provare un rapporto di causa effetto, ma solo un'associazione, le future mamme dovrebbero riflettere sulle loro scelte per tutelare la salute dei figli cercando, ad esempio, di prediligere l'acqua ad altre bevande.

In questa indagine non è stata rilevata alcuna differenza nel peso dei bambini quando le mamme consumavano le bevande zuccherate nel primo trimestre, ciò nonostante è bene evidenziare che altre ricerche hanno dimostrato che troppo zucchero in gravidanza fa male al bambino e, inoltre, aumenta il rischio di diabete gestazionale. Meglio quindi limitarne l'assunzione durante tutti e nove i mesi. Lo stesso vale per i possibili effetti correlati ad un consumo eccessivo di altre bevande quali succhi di frutta e bibite light, anche in questo caso ci sono studi che hanno evidenziato possibili effetti sul lungo periodo.

Cosa non bere in gravidanza

Uno studio clinico osservazionale, pubblicato sull'European Respiratory Journal (Maternal intake of sugar during pregnancy and childhood respiratory and atopic outcomes - Doi: 10.1183/13993003.00073-2017 ), evidenzia che un'eccessiva assunzione di zuccheri durante i nove mesi di gravidanza può incrementare il rischio di allergie e asma allergico nei bambini.

Seif O. Shaheen, coordinatore dello studio, spiega che precedenti indagini avevano messo in relazione un elevato consumo di bevande zuccherate con l'asma nei bambini, non vi erano però informazioni precise sui quantitativi di zucchero assunti dalla mamma in gravidanza considerati rischiosi per un'eventuale malattia respiratoria nella prole. Si è quindi partiti dai dati di uno studio di coorte per esaminare le informazioni relative a 8.956 coppie, costituite da madri e figli, e approfondire l'argomento.

Dall'analisi dei dati è emerso che vi era un debole legame tra l'assunzione di zuccheri, mediante gli alimenti e le bevande, e l'asma in generale nei figli verso i sette anni, si è però osservata una forte associazione con allergie e asma allergico (un'infiammazione cronica delle vie respiratorie data da una risposta immunologica anomala dell'organismo). I figli delle donne che assumevano più zuccheri in gravidanza presentavano un aumento del rischio del 38 per cento di allergie rispetto a quelli nati da mamme che stavano più attente e non eccedevano con bevande zuccherate e cibi dolci. I rischi collegati alle allergie salivano però considerevolmente, in questo caso si è osservato un incremento del 100 per cento della probabilità di asma allergico, rispetto alle donne che assumevano meno zucchero.

Bibite light in gravidanza

Bibite light in gravidanza

Tra le bevande da non bere in gravidanza, o comunque da limitare, ci sono anche quelle dietetiche, le cosiddette bibite light. Una ricerca condotta da un gruppo di esperti del National Institutes of Health, pubblicata sul'International Journal of Epidemiology (Maternal consumption of artificially sweetened beverages during pregnancy, and offspring growth through 7 years of age: a prospective cohort study - Doi: 10.1093/ije/dyx095), ha rilevato un legame tra un consumo costante di bevande con dolcificanti artificiali durante la gravidanza e la comparsa di problemi di sovrappeso o obesità nei figli.

I dati, relativi a un'indagine che ha coinvolto 918 donne danesi con diabete gestazionale, hanno evidenziato che il consumo abituale di bevande con dolcificanti artificiali contribuisce ad aumentare del 60 per cento il rischio di obesità nei figli rispetto a chi predilige l'acqua. Analogamente allo studio pubblicato su Pediatrics, è sufficiente una sola lattina al giorno di una bibita light in gravidanza per incrementare il rischio di obesità verso i 7 anni.

Per evitare di assumere troppe calorie, molte donne in dolce attesa puntano sulle bevande dietetiche a "zero calorie". Queste bibite sembra però possano alterare il metabolismo degli zuccheri finendo comunque per promuovere un aumento di peso. Se assunte in gravidanza l'effetto si ripercuote anche sul bambino e i risultati si osservano diversi anni dopo la nascita. Le bevande con dolcificanti artificiali non sono quindi migliori di quelle zuccherate nel ridurre il rischio di sovrappeso e obesità nei figli.

È inoltre interessante notare come i bambini nati da donne che durante la gravidanza bevevano solo acqua, all'età di 7 anni, presentavano un rischio di sovrappeso e obesità inferiore del 17 per cento.

Attualmente non è chiaro il meccanismo che collega il consumo di bevande con dolcificanti artificiali al maggior rischio di obesità. Secondo alcune ipotesi c'è una variazione a livello del microbiota intestinale, secondo altre queste bibite favoriscano l'assorbimento del glucosio (assunto con l'alimentazione) da parte dell'intestino. Ci sono poi alcuni studi che suggeriscono un possibile effetto sui recettori del gusto, interferendo su alcuni meccanismi fisiologici queste bibite fanno sentire meno sazi dopo aver mangiato e, di conseguenza, stimolano l'appetito.

Bere alcolici in gravidanza

Alcolici in gravidanza

A volte si bevono degli alcolici in gravidanza senza sapere di essere incinta, questo può accadere sopratutto in caso di una gravidanza non programmata. Se però si è consapevoli della propria condizione, è importante evitare tali bevande per non mettere a rischio la propria salute e quella del bambino. Purtroppo, secondo alcune indagini condotte dalla Doxa, la prima società indipendente di ricerca e analisi di mercato in Italia, nel nostro Paese ben 1 donna su 3 non smette di assumere alcolici dopo aver scoperto di essere incinta. Inoltre, nei rimanenti 2/3, una buona parte non smette di bere quando ha iniziato a provare a concepire ma solo dopo aver saputo di essere in attesa.

Tutte le donne dovrebbero essere consapevoli che il piccolo non ha nessuna protezione nei confronti dell'alcol assunto dalla madre, non riuscendo a metabolizzarlo è quindi esposto agli effetti dannosi a livello cerebrale e sui tessuti in via di formazione.

Le bevande alcoliche in gravidanza interferiscono quindi con lo sviluppo fetale e possono causare diverse patologie comprese nello spettro dei disordini feto alcolici. Fra le tutte, la più grave è sicuramente la sindrome feto-alcolica (fetopatia alcolica) che può insorgere in seguito a un eccessivo consumo di alcol. In alcuni casi si dice che un bicchiere di vino in gravidanza sia concesso, bisogna però essere consapevoli che non esiste una dose sicura che possa essere assunta senza rischi, soprattutto nel primo trimestre.

Qualsiasi quantità di alcol, anche quello che ci può essere in un bicchiere di birra o un cocktail, giunge direttamente al bambino con potenziali danni in tutte le fasi della gravidanza, dal concepimento fino a poche settimane dal parto. Per maggiori informazioni sull'argomento vi rimandiamo alla sezione di approfondimento: Alcol in gravidanza.

Caffè in gravidanza

Caffè in gravidanza

Molte donne in dolce attesa si chiedono se si possa bere il caffè in gravidanza, un interrogativo lecito visto che c'è in gioco la salute di una nuova vita. Stando ai risultati di alcuni studi, durante i 9 mesi di gestazione il caffè si può bere, ma è consigliabile limitarsi al massimo ad una tazzina al giorno, già due tazzine potrebbero infatti mettere in pericolo la salute del bambino.

Spesso si parla di caffè ma sarebbe più corretto parlare di bevande contenenti caffeina, quindi il discorso vale anche per la coca cola, il tè, ecc.. La 1,3,7-trimetilxantina, molecola comunemente nota come caffeina, è infatti presente in numerose bevande. Anche in questo caso, per ulteriori approfondimenti, vi rimandiamo a una sezione specifica: Caffè e caffeina in gravidanza.

Tè verde in gravidanza

Tè verde in gravidanza

Nel paragrafo precedente abbiamo evidenziato che anche il tè contiene caffeina (comunemente chiamata teina) e, di conseguenza, bisognerebbe stare attenti come per il caffè. Sul mercato esistono alcune varietà di tè verde con contenuti molto bassi di 1,3,7-trimetilxantina, questa sostanza non è però l'unica alla quale bisogna prestare attenzione durante la gravidanza.

In una situazione normale il tè verde non può che fare bene alla salute, durante i 9 mesi di gestazione ci sono però delle controindicazioni per via di alcune sostanze che possono interferire con l'assorbimento dell'acido folico, una vitamina molto importante in gravidanza.

Le catechine, dei composti polifenolici che contribuiscono a ridurre il rischio di insorgenza di alcuni tumori e prevengono altre patologie, durante la gravidanza potrebbero avere un effetto indesiderato. In particolar modo l'epigallocatechina-gallato, presente non solo nel tè verde ma anche nel tè nero, inibisce la funzione di alcuni enzimi (quali ad esempio il diidrofolato reduttasi, noto anche con la sigla- DHFR) interferendo sull'assorbimento dell'acido folico. Il dato è emerso nel corso di alcuni studi tra cui uno condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Tokyo [Association between the serum folate levels and tea consumption during pregnancy - Biosci Trends 2010 Oct;4(5):225-30].

In via precauzionale, meglio quindi ridurre al minimo il consumo di tè verde e tè nero durante i nove mesi della gravidanza.

Quanta acqua bere in gravidanza

Quanto bere in gravidanza

Qualche tempo fa abbiamo scritto un articolo che dava alcune indicazioni su quanta acqua bere al giorno, un approfondimento che potrebbe dare una risposta a numerose domande. Come evidenziato in diversi studi che abbiamo citato nel corso di questa pagina, durante la gravidanza per placare la sete è meglio prediligere l'acqua in modo da prevenire, e in alcuni casi ridurre, il rischio di sovrappeso e obesità nei figli.

Un buon apporto idrico è sempre importante ma, durante i nove mesi di gestazione, lo è ancora di più perché serve a garantire un buon processo di crescita del bambino. Bere a sufficienza è inoltre fondamentale per sostenere l'aumentato flusso sanguigno e consentire il trasporto al feto delle sostanze nutritive.

Meglio quindi evitare alcolici e limitare al minimo l'assunzione di caffè, bevande contenenti caffeina (compreso il tè), bibite zuccherate e dietetiche, non solo perché possono favorire la disidratazione ma, sopratutto, perché possono avere effetti nocivi sul bambino. Bisogna invece cercare di avere la giusta idratazione, utile anche a prevenire le caviglie gonfie in gravidanza, che non vuol dire necessariamente bere 2 litri di acqua al giorno.


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