UniversONline.it

Qualche chilo in più (BMI tra 25 e 30) diminuisce la mortalità - Molte donne e ragazze che si preoccupano dei chili in più sui fianchi e sul sedere saranno contente nel sapere che essere in carne aumenta le...

Continua
Universonline su Facebook

Qualche chilo in più (BMI tra 25 e 30) diminuisce la mortalità

Vivono di più le persone in carne

Molte donne e ragazze che si preoccupano dei chili in più sui fianchi e sul sedere saranno contente nel sapere che essere "in carne" aumenta le prospettive di vita. Se un peso eccessivo rimane comunque dannoso per la salute in quanto espone a numerose patologie, qualche chilo non deve essere visto negativamente in quanto allunga la vita media. Queste sono le conclusioni di una metanalisi, uno studio revisionale che ha analizza i risultati di numerose ricerche (quasi 100), condotta da un team di esperti del US Centers for Disease Control and Prevention's National Center for Health Statistics. I nuovi dati sono stati pubblicati sul Journal of the American Medical Association (Association of All-Cause Mortality With Overweight and Obesity Using Standard Body Mass Index Categories - 2013;309 (1) : 71-82. doi: 10.1001 / jama.2012.113905 ).

Partendo da un numero molto ampio di studi (ben 2.892), dai quali sono stati eliminati tutti quelli che non fornivano abbastanza informazioni e quelli che avevano dei dati che si sovrapponevano, gli esperti si sono concentrati su 97 ricerche. Complessivamente i dati presi in considerazione riguardavano un campione composto da 2,88 milioni di pazienti di cui 270 mila deceduti.

Dall'analisi dei dati è emerso che le persone che hanno un Indice di Massa Corporea (BMI) superiore a 35 (obesità di classe II) presentano un maggior rischio di morte, in questo caso il rischio di mortalità è maggiore del 29 per cento. Prendendo però in considerazione il campione di persone che rientrano nella fascia di un BMI compreso tra il 25 e il 30 (sovrappeso) si osserva una riduzione del 6 per cento del rischio di morte rispetto a quelle persone che hanno un BMI compreso tra 18,5 e 25 (normopeso).

Nonostante i numerosi studi sull'argomento non è ancora ben chiaro del perché di questo paradosso. Secondo quanto scoperto in uno studio concluso nel 2010 presso la Oxford University, la differenza potrebbe essere data dalla localizzazione del grasso. In quel caso si osservo che avere sedere e fianchi "in carne", due aree che le donne cercano in tutti i modi di snellire, può avere un lato positivo. Gli esperti spiegano che il grasso localizzato sui fianchi assorbe acidi grassi e contiene un agente antifiammatorio che contrasta l'ostruzione delle arterie. Si è inoltre osservato che le persone che hanno una quantità troppo bassa di grasso sui fianchi presentano maggiori problemi metabolici. Sono inoltre numerosi gli studi che hanno concluso che il grasso viscerale è più pericoloso di quello superficiale.

Gli esperti concludono evidenziando che non tutto il "grasso" deve essere considerato nocivo ma i risultati di questi studi non devono spronare a mangiare eccessivamente, qualche chilo in più rispetto a quello che ora si considera normopeso può andar bene ma se si supera un certo limite la salute ne risente.


Condividi questa pagina

Invia pagina

Articoli di medicina e salute correlati

Cerca nel sito

Se non hai trovato quello che ti serve, o vuoi maggiori informazioni, utilizza il motore di ricerca

Seguici sui Social Network

Universonline su Facebook