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Una dieta ipocalorica allunga la vita più dello sport

Dieta ipocalorica: restrizione calorica

Una dieta ipocalorica, ma equilibrata dal punto di vista nutrizionale, aiuta l'organismo a rimanere più giovane e invecchiare meglio rispetto a quanto si potrebbe ottenere con l'esercizio fisico. L'organismo trae benefici da una restrizione calorica (RC) perché in seguito ad una dieta ipocalorica si abbassano le concentrazioni di un ormone della tiroide chiamato triodotironina (T3), che controlla il metabolismo cellulare.

I benefici di una dieta ipocalorica sull'organismo, sono emersi in uno studio condotto nell'ambito di un progetto di collaborazione internazionale fra Italia e USA e coordinato da Luigi Fontana, ricercatore presso il Dipartimento di Sanità Alimentare ed Animale dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e presso il Centro di Nutrizione Umana della Washington University School of Medicine, St. Louis, Missouri, USA. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism.

Qualche mese fa, pubblicammo i dati di un'altra scoperta interessante relativa sempre allo studio condotto da Luigi Fontana. Si constato che un'alimentazione a basso contenuto calorico, ma con il giusto apporto di tutti i nutrienti essenziali, portava a una riduzione dell'invecchiamento del cuore fino 15 anni rispetto a quelle persone che mangiano cibi non sani. In quell'occasione la scoperta ebbe ampio risalto sulle pagine del Journal of American College of Cardiology.

I risultati di questa nuova scoperta sono il frutto di una ricerca durata 6 anni che ha messo a confronto 84 volontari divisi in tre gruppi. Il primo gruppo, composto da 28 individui sani appartenenti alla Calorie Restriction Society americana, per l'intero periodo dell'esperimento ha seguito un regime di restrizione calorica. Mediamente, la somma di tutti i pasti giornalieri, non superava le 1.800 calorie. Gli altri due gruppi, formati sempre da 28 volontari, sono stati utilizzati per confrontare i dati raccolti. Un gruppo, era formato da individui che seguiva una tipica alimentazione occidentale e conduceva una vita sedentaria, l'altro era invece costituito da atleti con la stessa massa grassa dei soggetti che seguivano la dieta ipocalorica, pur assumendo circa 2700 calorie al giorno.

I ricercatori hanno constatato che la concentrazione di T3 era significativamente più bassa solo nei soggetti sottoposti a restrizione calorica, gli altri valori ormonali come la tiroxina (T4) e la tireostimolante (Tsh) erano nella norma, una situazione che escludeva una possibile situazione di ipotiroidismo. Nel gruppo degli atleti si sono invece registrati dei livelli di T3 e TNF identici a quelli dei soggetti sedentari. Per quanto riguarda il confronto della massa grassa fra il gruppo degli atleti e RC, si sono riscontrati i medesimi valori nonostante i primi assumessero circa il 45 per cento in più di calorie.

In seguito ad un confronto dei vari dati acquisiti, gli studiosi sono arrivati alla conclusione che la restrizione calorica produce anche nell'uomo degli effetti metabolici ed ormonali specifici che sono indipendenti dalla quantità di massa grassa, e che sono dovuti, invece, al ridotto apporto calorico e di conseguenza un ridotto flusso d'energia che viene metabolizzato dall'organismo.

Durante alcuni esperimenti condotti in precedenza su delle cavie di laboratorio, si erano constatati dei risultati simili a quelli ottenuti con la sperimentazione condotta sui volontari. Analoghe modificazioni del T3 e dei marcatori d'infiammazione si erano infatti rilevate su alcuni animali nutriti con una dieta ipocalorica.

Grazie a una dieta ipocalorica, nell'organismo si innescano dei processi che portano all'abbassamento dei livelli di T3 e a una riduzione della concentrazione di una potente molecola infiammatoria, il TNF-a. La combinazione di queste due condizioni potrebbe giocare un ruolo fondamentale nel rallentare i processi d invecchiamento, riducendo il metabolismo e il danno ossidativo ai tessuti e alle cellule.

Fontana conclude evidenziando che, se l'esercizio fisico è comunque importante in quanto prevenendo l'accumulo di grasso addominale è utile per la prevenzione di patologie croniche come il diabete, malattie cardiovascolari ed alcune forme di cancro che riducono la durata media della vita, solo la restrizione calorica sembra poter esser in grado di rallentare l'invecchiamento primario dei tessuti e degli organi.


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