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Il cervello cresce anche da anziani - Il cervello continua a svilupparsi anche dopo i 67 anni, per crescere ha però bisogno di un ambiente stimolante

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Il cervello cresce anche da anziani

Il cervello cresce anche da anziani

Il cervello continua a svilupparsi anche dopo i 67 anni, per crescere ha però bisogno di un ambiente stimolante. Questa è la conclusione di una ricerca tedesca condotta da alcuni studiosi dell'Eppendorf University Hospital di Amburgo e della University Hospital di Jena. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sul Journal of Neuroscience (Luglio 2008).

Attraverso la tomografia computerizzata (TAC), una metodica diagnostica che usa i raggi X e un computer per visualizzare in maniera dettagliata le strutture interne del corpo umano, in questo caso il cervello, sono stati esaminati, per un periodo di tre mesi, 44 volontari con un età compresa tra i 50 e i 67 anni.

I ricercatori hanno chiesto ai volontari di apprendere alcuni giochi di prestigio. Durante l'intero periodo del test, man mano che i volontari facevano dei progressi nell'apprendimento dei giochi, si seguiva l'evoluzione del cervello attraverso la tomografia computerizzata. Dall'analisi delle immagini si è potuto constatare che un progresso negli esercizi era legato ad uno sviluppo del cervello. Gli esperti hanno notato anche un altro aspetto interessante, le persone che avevano interrotto gli esercizi hanno subito una leggera diminuzione della materia grigia.

Nei primi anni di vita il cervello cresce notevolmente di volume. Durante lo sviluppo intrauterino il cervello cresce ad una velocità enorme, basti pensare che ogni minuto nascono 250.000 neuroni. Dalla nascita ai dieci anni il suo peso aumenta di sei o sette volte anche se è verso i 2 anni che il cervello avrà raggiunto circa l'80 per cento delle dimensioni di un cervello adulto.

All'inizio si pensava che il cervello potesse crescere fino ai 20anni. Grazie alle nuove tecnologie si sono però scoperti nuovi aspetti del cervello. Per esempio, uno studio americano aveva scoperto che la materia bianca del cervello continuava a crescere fino ai 48 anni. Altri studi condotti sulle cellule staminali avevano invece concluso che il cervello, in determinate situazioni, può crescere per tutta la vita.

Abbiamo parlato di "materia bianca", ma cosa è? Il cervello è formato da materia grigia e materia bianca: la prima è costituita dall'insieme dei pirenofori, o corpi cellulari dei neuroni, mentre la seconda è formata dalle fibre nervose. Dalla materia grigia (il colore grigio deriva dall'abbondanza di nuclei neuronali), substantia grisea, partono le funzioni nervose del cervello. La materia bianca, substantia alba, è invece responsabile della connettività interna del cervello, quindi della comunicazione tra le diverse regioni della materia grigia. Fanno parte della materia bianca i prolungamenti delle cellule nervose (gli assoni) ricoperti di mielina, una proteina che isola la conduzione elettrica rilasciando, appunto, un colore bianco.

Precedentemente si pensava che la materia bianca fosse un'infrastruttura passiva del cervello, alcuni studi hanno però dimostrato il contrario. La materia bianca influisce attivamente sia sul modo in cui il cervello impara sia sulle sue disfunzioni. Mentre la materia grigia (composta da neuroni) esegue le attività di pensiero e di calcolo, la materia bianca controlla i segnali condivisi fra i neuroni, coordinando il lavoro delle diverse regioni cerebrali. Il "funzionamento" della materia bianca è stato scoperto grazie ad una tecnica conosciuta come DTI (Diffusion Tensor Imaging), una tecnica di visualizzazione cerebrale.

Tornando alla ricerca tedesca, Arne May, coordinatore dello studio, evidenzia che in base ai dati raccolti si può concludere che le trasformazioni celebrali continuano anche in età avanzata sempre che si tenga il cervello in allenamento. Le aree del cervello che sono cresciute grazie ai giochi di prestigio, ma possono essere sostituiti anche con altre attività che impegnano la mente, sono state: l'ippocampo (un'area cerebrale che svolge un ruolo fondamentale nei processi di apprendimento e memorizzazione) e il nucleus accumbens (un area del cervello che spesso viene considerata il "centro del piacere").


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