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Il cervello invecchia dai 40 anni - Psicologia e Psico Sessuologia - Il cervello, come qualsiasi altro organo, arrivato a una certa età incomincia il suo declino

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Il cervello invecchia dai 40 anni

Il cervello invecchia dai 40 anni

Il cervello, come qualsiasi altro organo, arrivato a una certa età incomincia il suo declino, i risultati di una ricerca pubblicati sul Journal of Cognitive Neuroscience indicano l'inizio di questo periodo fra i 40 e i 60 anni.

Per verificare le capacità del cervello sono stati osservati tre gruppi appartenenti a tre fasce di età: giovani da 20 a 30 anni, adulti da 40 a 60 anni e anziani da 65 a 87 anni. I volontari, tutti sani, sono stati osservati durante lo svolgimento di numerose prove sia di tipo mnemonico che cognitivo, l'obiettivo era quello di osservare il "deterioramento" delle capacità del cervello nelle varie fasce di età.

I ricercatori hanno raccolto numerosi dati relativi alle performance cognitive dei volontari durante lo svolgimento delle varie prove, inoltre attraverso la risonanza magnetica sono state osservate le aree del cervello che venivano attivate.

Come si aspettavano i ricercatori, i dati sono stati molto diversi nei vari gruppi. Nel gruppo dei più giovani si è evidenziato un maggior interessamento della corteccia prefrontale dorsolaterale (DLPFC), un'area che viene coinvolta quando un'informazione nuova deve essere immagazzinata o ricordata, si è invece evidenziato un coinvolgimento inferiore della regione medio-frontali e parietali, delle aree associate a compiti non specifici ma al pensiero in genere.

Nel secondo gruppo (40 - 60 anni), si sono registrate delle performance paragonabili a quelle del primo gruppo (20 - 30 anni), iniziano però a evidenziarsi dei cambiamenti nell'attivazione delle aree del cervello. Durante i test si è notato che le aree medio-frontali e parietali venivano coinvolte maggiormente durante lo svolgimento delle prove cognitive, al contrario diminuiva il livello di attività della corteccia prefrontale dorsolaterale. Una situazione analoga ma molto più accentuata la si è registrata anche nell'ultimo gruppo (65 - 87 anni), in questo caso però si sono aggiunte anche delle defaillance mnemoniche.

Anche se gli effetti si manifestano solo molti anni dopo, i dati evidenziano che fra i 40 e 60 anni si ha una transizione fra il funzionamento di un cervello "giovane" e uno "anziano". I ricercatori evidenziano un altro aspetto, il cervello degli anziani si fa distrarre facilmente ed è per questo che riesce a memorizzare con più difficoltà, il consiglio è quello di ridurre al massimo gli elementi di distrazione. Per esempio non bisognerebbe tenere accesa la radio mentre si legge il giornale.


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