Marijuana / cannabis effetti: riduce il rischio di diabete?
Non tutti gli effetti della cannabis sono negativi, l'uso di marijuana è stato messo in relazione a un minor rischio di diabete. In uno studio nato dalla collaborazione di tre centri di ricerca americani (University of Nebraska, Harvard School of Public Health e Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston), si è scoperto che gli utilizzatori abituali di marijuana presentano un livello di insulina nel sangue inferiore di circa il 16 percento, una condizione che aiuta a prevenire l'insorgenza del diabete di tipo 2. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica statunitense The American Journal of Medicine (The Impact of Marijuana Use on Glucose, Insulin, and Insulin Resistance among US Adults - doi: 10.1016 /j.amjmed 2013.03.002 - Maggio 2013).
I dati di questo nuovo studio sono frutto di un'analisi condotta su 4.657 volontari che, tra il 2005 e il 2007, hanno risposto a un questionario sul consumo di droghe. Del totale, 579 pazienti hanno dichiarato di utilizzare abitualmente marijuana e 1.975 hanno affermato di averne fatto uso in passato. Tutte le persone coinvolte nello studio sono state sottoposte ad una serie di analisi per valutare alcun parametri come ad esempio l'insulinemia (la concentrazione di insulina nel sangue). Per far ciò si è eseguito un prelievo di sangue dopo 9 ore di digiuno. Si è poi valutata l'eventuale presenza di insulinoresistenza attraverso uno specifico test (homeostasis model assessment of insulin resistance - oma-Ir). Oltre a questi parametri I ricercatori hanno misurato la circonferenza vita e i livelli ematici di colesterolo e zucchero.
Incrociando le informazioni a disposizione si è scoperto che le persone che avevano fatto uso di cannabis nelle settimane precedenti allo studio presentavano un'insulinemia più bassa del 16 per cento rispetto a quelle persone che aveano dichiarato di non averne mai fatto uso, vi era inoltre una minore probabilità di sviluppare insulinoresistenza (una condizione che spesso rappresenti l'anticamera del diabete). Questo effetto della marijuana sull'organismo risultava però molto attenuato in quegli individui che l'avevano consumata per l'ultima volta da più di 30 giorni, un dato che fa supporre che l'effetto della cannabis sull'insulina abbia una durata temporale limitata.
Un altro effetto della cannabis sull'organismo riguarda la circonferenza addominale, un aspetto già rilevato anche in altre ricerche. Sebbene le persone che fanno un uso abituale di marijuana assumono circa 600 calorie in più al giorno rispetto alla media, la loro circonferenza addominale risulta percentualmente minore. Anche se il motivo non è ancora chiaro, le persone che fumano spinelli risultano essere mediamente più magri a parità di altri fattori quali età e attività fisica.
I risultati di questo studio non hanno però l'obiettivo di incoraggiare l'uso della marijuana, a fronte di alcuni effetti della cannabis positivi per l'organismo ce ne sono molti altri negativi (QI più basso, aumenta il rischio di osteoporosi, altera il DNA, ecc.). Lo scopo di ricerche come questa è quello di scoprire i meccanismi che stanno alla base di un certo effetto per mettere a punto nuove terapie utili per curare determinate patologie, limitando al tempo stesso gli effetti negativi della sostanza utilizzata. Farmaci che contengono il principio attivo della marijuana sono già utilizzati in molte nazioni del mondo in maniera controllata, una pratica che permette di prevenire parte degli effetti negativi che si hanno invece con gli spinelli.
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