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Tumore al fegato: diagnosi e prevenzione

Tumore al fegato: diagnosi e prevenzione

La diagnosi di tumore al fegato, almeno per quanto riguarda l'epatocarcinoma cellulare e il colangiocarcinoma, si potrà fare con un semplice esame delle urine. Nella maggior parte dei casi, il tumore al fegato non causa nessun sintomo evidente fino a quando non ha raggiunto uno stadio avanzato. Essendo quindi asintomatico nello stadio iniziale, è molto importante sottoporre a degli screening periodici le persone che hanno un rischio maggiore (individui che abusano di alcol e persone malate di cirrosi). Per aumentare l'adesione ai controlli è molto importante trovare dei metodi diagnostici poco invasivi come ad esempio l'esame delle urine. I risultati di due nuovi test per individuare il tumore al fegato sono stati presentati in occasione della International Liver Conference (Amsterdam - Aprile 2013).

Nello studio condotto presso l'Imperial College di Londra si è esaminata, attraverso la risonanza magnetica nucleare, l'urina di diversi pazienti colpiti da varie patologie del fegato. La tecnica messa a punto si è dimostrata efficace nel rilevare e distinguere, con una precisione superiore all'86 per cento, diverse patologie quali: epatocarcinoma, cirrosi e altre malattie del fegato.

Il secondo test, che prevede sempre l'esame delle urine, si è rilevato efficace nella diagnosi del colangiocarcinoma, una neoplasia maligna dell'albero biliare che origina dai dotti biliari interni ed esterni al fegato. I risultati, frutto di uno studio giunto alla seconda fase di sperimentazione, evidenziano che l'analisi di alcune proteine presenti nelle urine permette di rilevare la presenza di colangiocarcinoma con una precisione del 90 per cento.

Alla International Liver Conference non si è parlato però solo di diagnosi precoce ma anche di prevenzione. In occasione dell'evento sono stati presentati i risultati di uno studio che evidenziano come attraverso l'esercizio fisico si possa ridurre il rischio di sviluppare una particolare forma di tumore del fegato, il carcinoma epatocellulare. Il professore Jean Francois Dufour, dell'European Association for the study of liver, spiega che già si sapeva che degli stili poco salutari incrementano il rischio di tumore al fegato ma, fino ad ora, non era mai stato dimostrato che l'esercizio fisico potesse ridurre l'incidenza della neoplasia.

Per valutare l'impatto dell'esercizio fisico sull'incidenza del tumore al fegato i ricercatori hanno selezionato due gruppi di cavie con una predisposizione a questa neoplasia. Un gruppo è stato sottoposto a una dieta controllata mentre l'altro seguiva una dieta ricca di grassi. A loro volta i due gruppi sono stati suddivisi in due sottogruppi: una parte svolgeva un'attività fisica regolare per cinque volte a settimana mentre l'altra parte aveva per lo più una "vita sedentaria". Trascorse 32 settimane i ricercatori hanno incrociato i dati raccolti rilevando che i topi sottoposti a una dieta controllata avevano un'incidenza del tumore al fegato inferiore del 30 per cento, la stessa differenza è stata rilevata anche tra i gruppi che avevano svolto un'attività fisica regolare rispetto a quelli sedentari.


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