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Nuovi segni di Vita su Marte

Viking : Segni di Vita su Marte

La ripresa in esame dei dati degli scorsi decenni rivela la presenza di vita su Marte. Le voci, che in passato erano state messe da parte, riguardanti la presenza di vita all'interno dei campioni del suolo marziano raccolti oltre vent'anni fa, sembrano ora dimostrarsi corrette. Cosą¬ sostiene un biologo dell'Universitą  della California del Sud che di recente ha rianalizzato quegli stessi dati che in passato era sembrato confermassero la teoria opposta.

Negli anni settanta i ricercatoti della NASA, che per primi hanno studiato i campioni di suolo del Pianeta Rosso raccolti dal Viking 1 e dal Viking 2, hanno avuto prove inequivocabili della presenza di fuoriuscite di gas, che si pensņ potessero essere prodotte da organismi viventi. Altri comunque replicarono che la presenza di questi gas fosse da attribuire a reazioni chimiche tra composti inorganici altamente reattivi presenti nel suolo, e la questione della presenza di vita sul Pianeta Rosso fu presto messa da parte.

Oltre due decenni dopo, Joseph Miller dell'USC, mentre preparava una proposta di sperimentazioni biologiche per le future missioni della NASA su Marte, č incappato nei dati delle vecchie analisi. La sua attenzione era stata catturata da un'immagine in un vecchio resoconto giornalistico. L'emissione di gas, ha sottolineato Miller, era decisamente periodica. Ulteriori indagini hanno rivelato che, infatti, il segnale del rilascio dei gas seguiva un preciso ritmo circadiano. di 24,66 ore, "particolarmente significativo perchč corrisponde alla lunghezza del giorno marziano", sottolinea lo studioso. In particolare, le fluttuazioni dell'emissione di gas sembrano essere associate ad una fluttuazione di due gradi Celsius della temperatura all'interno del suolo. L'idea che queste emissioni di gas possano essere il risultato di una reazione chimica tra le componenti del suolo pare ora non essere pił giustificabile in virtł dei nuovi dati, commenta Miller. "I ricercatori hanno dimostrato che i superossidi esposti ad una soluzione acquosa come la quella nutritiva dell'esperimento vengono distrutti rapidamente. Tuttavia i ritmi circadiani del suolo marziano sono proseguiti per nove settimane". Inoltre "non c'č motivo per cui una reazione chimica debba dipendere da variazioni della temperatura cosą¬ basse" asserisce lo studioso. "Io penso che nel 1976 i ricercatori della Viking abbiano avuto ottime ragioni di credere d'aver scoperto forme di vita"; Io direi che c'era un buon 75 percento di possibilitą . Ora, con questa scoperta, direi che le probabilitą  sono salite al 90 percento. E penso che molti biologi sarebbero d'accordo con me".


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