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Complicazioni in gravidanza e parto prematuro

Complicazioni in gravidanza e parto prematuro

In caso di complicazioni in gravidanza una gestante può essere ricoverata in ospedale, prima delle dimissioni un test potrebbe però rivelare se c'è un rischio di parto prematuro. Yujing Jan Heng e Stephen James Lye , ricercatori presso il Lunenfeld-Tanenbaum Research Institute - Mount Sinai Hospital di Toronto, hanno messo a punto un esame del sangue utile per valutare se una gestante è a rischio di parto pretermine o partorirà a termine. I dettagli dello studio che hanno portato alla realizzazione del test sono stati pubblicati sulla rivista PLOS ONE (Whole Blood Gene Expression Profile Associated with Spontaneous Preterm Birth in Women with Threatened Preterm Labor - doi: 10.1371 / journal pone 0096901 - Maggio 2014).

Yujing Jan Heng evidenzia che solo il 5 per cento delle gestanti a rischio di parto prematuro, ricoverate con i sintomi di un avvio del travaglio, partorisce un bambino prematuro entro 10 giorni dal ricovero. Questo vuol dire che il 95 per cento delle donne che presentano un potenziale rischio di parto prematuro, ricoverate perché presentano determinati sintomi, alla fine partoriranno a termine. Individuare chi, tra tutte le donne a rischio, partorirà effettivamente in anticipo è quindi fondamentale per evitare ricoveri inutili. Se il test sarà negativo la gestante potrà tornare a casa propria, un ambiente sicuramente migliore e meno stressante per la futura mamma.

Attualmente molti medici adottano il test della Fibronectina fetale. Se si rileva la Fibronectina fetale nelle secrezioni vaginali (prelevate mediante un semplice tampone vaginale) dopo la 22esima settimana, c'è uno scollamento delle membrane amniotiche dalla parete dell'utero. Una condizione che indica un possibile rischio di parto prematuro. Il test della Fibronectina fetale è quindi un test non invasivo che consente di individuare i soggetti a rischio di parto prematuro; il test presenta però due difetti: non è abbastanza accurato e non si può fare su tutte le donne.

Secondo quanto comunicato dai ricercatori canadesi il loro test è più preciso del test della Fibronectina fetale. Attraverso un particolare esame del sangue si valutano sei geni e altri dati clinici del plasma, un test molto accurato in grado di predire se la gestante partorirà nelle successive 48 ore. Considerando che il parto pretermine interessa il 7-11 per cento di tutte le gravidanze prima delle 37 settimane di gestazione e il 3-4 percento delle gravidanze prima delle 34 settimane di gestazione, il nuovo test potrebbe essere molto utile per valutare quali donne è meglio ricoverare e quali possono invece rientrare a casa. Il test permette inoltre di trattare un numero inferiore di pazienti con steroidi prima del parto, terapia utilizzata per diminuire la probabilità di stress respiratorio fetale.


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