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Foto del punto G, una ecografia per riconoscerlo - Sessualità e Salute: Grazie ad una foto, o meglio, ad un'ecografia, è possibile individuare il punto G

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Foto del punto G, un'ecografia per riconoscerlo

Foto del punto G

Grazie ad una foto, o meglio, ad un'ecografia, è possibile individuare il punto G. La notizia di questa scoperta, risalente a qualche mese fa, è stata riportata sulle pagine del Journal of Sexual Medicine (Febbraio 2008). Il dottor Emmanuele Jannini, docente di endocrinologia presso l'Università dell'Aquila, nel corso di un'indagine ha localizzato il famigerato punto G.

Con l'ausilio di un'ecografia transvaginale (un esame molto comune in campo ginecologico), l'esperto ha individuato un piccolo spazio, situato tra l'uretra e la vagina, più spesso del normale. Il ricercatore spiega però che non tute le donne presentano questo particolare anatomico.

Emmanuele Jannini ha selezionato un ristretto gruppo di giovani donne e ha chiesto loro se avessero orgasmi vaginali. Attraverso l'ecografia ha poi osservato l'anatomia delle varie donne e ha constatato che in quelle che avevano dichiarato questo tipo di orgasmo era presente questo particolare anatomico.

L'esperto spiega che questa scoperta non è da sottovalutare, ora si può parlare di sessualità femminile con maggiore cognizione di causa e approfondire la ricerca su un terreno più concreto. Comprendere meglio l'anatomia femminile, in alcuni casi, potrà aiutare anche a "curare" la mancanza di orgasmo vaginale.

La ricerca non si è limitata unicamente all'individuazione del punto G, attraverso degli studi successivi si è osservato che quest'area è sensibile al trattamento ormonale. Questo vuol dire che nelle donne che hanno un punto G atrofico per una carenza ormonale, sarà possibile intervenire. L'esperto spiega che ci sono donne che presentano dei livelli bassi di testosterone e hanno il punto G ma, a causa della carenza ormonale, non è "attivo". Queste pazienti, attraverso a delle terapie specifiche, potrebbero essere curate con gli ormoni.

In base ai dati raccolti durante la ricerca è però emerso che non tutte le donne hanno il punto G, in questo caso sono possibili solo orgasmi clitoridei. Jannini spiega comunque che non sono presenti due orgasmi differenti nella donna, è sempre uno ma con due "interruttori" diversi.


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