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Pressione arteriosa: valori in base all'età

Misurazione pressione arteriosa

I valori della pressione arteriosa possono variare in base all'ora in cui la si rileva, a seconda del macchinario utilizzato per l'esame, in base al sesso e all'etnia di appartenenza, essi possono però cambiare anche in base all'età. Considerando tutti questi fattori non è semplice parlare di valori normali precisi. Ciò nonostante, grazie ai dati di una serie di ricerche, si è potuto stabilire un range entro il quale i pazienti devono rientrare per evitare possibili problemi per la salute.

Dall'infanzia all'età adulta, la pressione sanguigna non si mantiene costante ma aumenta col passare degli anni. In passato abbiamo già dato alcune indicazioni sui valori della pressione sanguigna, in questa pagina ci concentreremo sul fattore anagrafico per capire se il valore rilevato è troppo alto o troppo basso.

Pressione arteriosa: valori normali per età

Età e ipertensione

Prima di vedere il range dei valori per ogni età, spieghiamo brevemente che cosa è la pressione arteriosa. Essa è la forza esercitata dal sangue contro le parete delle arterie: il sangue, ad ogni contrazione del muscolo cardiaco, attraverso la valvola aortica esce dal ventricolo sinistro e, una volta attraversata l'aorta, si diffonde in tutte le arterie. In questa fase si registra la pressione arteriosa massima, nota anche come sistolica. Tra una contrazione e l'altra il cuore si riempie di sangue e, nelle arterie, si registra il valore della pressione arteriosa minima (nota anche come diastolica).

Generalmente, per un adulto in buona salute, si considera ideale un valore della pressione sistolica pari o inferiore a 120 mmHg e un valore diastolico non inferiore a 80 mmHg. Vi è però una certa elasticità nella valutazione, per esserci un effettivo problema per la salute i valori massimi non devono superare i 140/99, una condizione nota come ipertensione, e i valori minimi non dovrebbero scendere oltre i 60/40 (una situazione nota come ipotensione). Livelli di sistolica/diastolica troppo bassi per lungo tempo, inferiori a 50/30, possono causare dei danni al cervello e all'intero organismo. Un'inadeguata ossigenazione del cervello può portare a una perdita momentanea di coscienza (sincope) e, nei casi più gravi, a uno shock (una grave perdita di coscienza che può determinare la morte cellulare).

I valori della pressione nei bambini, da 1 a 7 anni, sono solitamente considerati normali se superiori a 90 mmHg per la sistolica e 56 mmHg per la diastolica. Dopo i sette anni, e fino all'adolescenza, il valore "normale" si può ottenere moltiplicando gli anni per due e aggiungendo 52 nel caso della diastolica e 83 per la pressione sistolica.

Superata la prima infanzia, i valori di riferimento variano di poco all'aumentare dell'età:

Tabella pressione arteriosa
Soggetti con un'età dai 15 ai 19 anni: può essere considerato normale un intervallo compreso tra i 105/73 e i 120/81
Persone nella fascia che va dai 20 ai 24 anni: si è in una situazione di normalità con valori compresi tra i 108/75 e 132/83
Dai 25 ai 29 anni: tra i 110/70 e i 133/84
Dai 30 ai 34 anni: tra i 111/78 e i 134/85
Dai 35 ai 39 anni: tra i 112/79 e i 135/86
Dai 40 ai 44 anni: tra i 113/80 e i 136/87
Dai 45 ai 49 anni: tra i 115/80 e i 139/88
Dai 50 ai 54 anni: tra i 116/81 e i 142/89
Dai 55 ai 59 anni: tra i 118/82 e i 144/90
Dai 60 in su: tra i 120/83 e i 147/91

Fino a non molto tempo fa i limiti di normalità per la pressione arteriosa non prendevano in considerazione la fascia d'età, uno studio pubblicato nel 2011 sul Journal of General Internal Medicine (Impact of diastolic and systolic blood pressure on mortality: implications for the definition of "normal" - Doi: 10.1007/s11606-011-1660-6) ha però puntato i riflettori su un aspetto spesso trascurato. Stando ai dati raccolti da Brent Taylor, primo autore dello studio, con il progredire degli anni i parametri di riferimento possono cambiare anche molto.

Analizzando i dati relativi ad un campione di 13.792 individui, con un'età compresa tra i 25 e i 75 anni, si è effettivamente rilevato che la pressione arteriosa è correlata alla mortalità. Nella valutazione bisognerebbe però considerare anche il fattore età. Dall'analisi è infatti emerso che, nelle persone con un'età superiore ai 50 anni, la pressione massima superiore a 140 mmHg è effettivamente correlata a un maggior rischio di mortalità. Se però si hanno meno di 50 anni bisognerebbe stare attenti in particolar modo alla minima, se tali valori superano i 100 mmHg aumenta infatti considerevolmente il rischio di morte prematura.

Tabella pressione in base all'età

In campo cardiologico oggi si sa che superati i 50 anni conta molto anche la differenza fra massima e minima, all'aumentare di questo valore aumenta proporzionalmente anche il rischio cardiovascolare. Se prendiamo in considerazione un individuo di 60 anni con una sistolica di 160, paradossalmente è meglio avere una diastolica a 90 che non ha 80. Se vi è una grande differenza fra i due valori, con molta probabilità, vi è una consistente alterazione anatomica e funzionale. Ad esempio, ci potrebbe essere un importante irrigidimento delle arterie principali, condizione che porta ad un aumento della pressione massima e una riduzione della minima.

Come tenere sotto controllo la pressione arteriosa

Come abbassare la pressione

Indipendentemente dall'età, ci sono alcuni fattori che potrebbero influire sulla pressione sanguigna tali da far rilevare un valore elevato anche in una persona sana. Una situazione di stress, il tabacco o la caffeina, solo per citarne alcuni, possono portare ad una lettura della pressione sanguigna ingannevolmente elevata.

Nel corso di un'indagine si è scoperto che, non di rado, alcune persone sperimentano delle condizioni di stress ogni qual volta si trovano in un ambulatorio medico, una situazione che porta ad un rilevamento dei valori superiori a quelli che normalmente si hanno (situazione nota come ipertensione da camice bianco o sindrome da camice bianco). Per questo tipo di individui si consiglia di misurare la pressione a casa (a tal proposito può essere utile consultare come misurare la pressione).

Se i valori della pressione arteriosa iniziano ad aumentare, ma si è ancora al di sotto di quella zona di ipertensione pericolosa per la salute (pre-ipertensione), si possono adottare una serie di comportamenti utili per non aumentare il rischio cardiovascolare senza dover far ricorso a terapie farmacologiche.

Nella maggior parte dei casi si può fare a meno dei farmaci se la pressione massima è inferiori a 140 mmHg e la minima non supera i 90 mmHg. In questa situazione, l'adozione di uno stile di vita adeguato può essere sufficiente a controllare i valori pressori riducendo, di conseguenza, il rischio cardiovascolare.

  • Attività fisica: un'attività fisica regolare è molto importante. Non è necessario andare in palestra, basta anche camminare a passo sostenuto per 30 minuto al giorno 5 volte a settimana.

  • Tenere sotto controllo il peso: non mettere su peso, o perdere i chili in eccesso se si è in sovrappeso o obesi, aiuta a mantenere efficiente e "pulito" il sistema cardiocircolatorio.

  • Dieta equilibrata: una dita salutare ed equilibrata deve sempre prevedere un buon apporto di fibre, frutta e verdura, nel corso della settimana non dovrebbe inoltre mancare il pesce. Da evitare, o comunque ridurre considerevolmente, il consumo di grassi di origine animale, le carni rosse e quelle processate.

  • Ridurre il sale: si sa che il sale può incidere considerevolmente sulla pressione, per questo motivo bisogna ridurne le quantità nei piatti che si preparano e bisognerebbe cercare di consumare meno prodotti industriali dove le dosi sono spesso elevate.

  • Evitare fumo e ridurre gli alcolici: i tabagisti dovrebbero cercare di smettere di fumare, per quanto riguarda gli alcolici un consumo moderato è consentito ma non bisogna esagerare se non si vuole mettere a rischio il proprio sistema cardiovascolare.

  • Controlli periodici: dopo i 40 anni, prima nei casi di persone con casi di ipertensione in famiglia, sarebbe opportuno sottoporsi a controlli periodici (ogni 6 mesi) per monitorare i valori pressori. In questo modo si può valutare se gli accorgimenti presi riescono a tenere sotto controllo la pressione arteriosa.


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