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Alzheimer e cura del sonno

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Una cura per l'Alzheimer si potrebbe nascondere nel sonno: quando dormiamo il cervello elimina numerose tossine, come il peptide beta-amiloide, associate allo sviluppo di diverse malattie neurodegenerative. Un gruppo di ricercatori del Center for Translational Neuromedicine (University of Rochester - New York) ha osservato che durante il sonno il cervello elimina un certo numero di tossine accumulate durante il giorno. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Science (Sleep Drives Metabolite Clearance from the Adult Brain - DOI: 10 1126 / science 1241224 - Ottobre 2013).

Lulu Xie, prima autrice dello studio, spiega che osservando i dati raccolti si è scoperto che in particolari casi lo spazio tra le cellule cerebrali aumenta durante il sonno, un processo che permetterebbe al cervello di smaltire le tossine accumulate durante le ore di veglia. Gli esperti spiegano che questo processo di "smaltimento" avviene anche quando si è svegli ma durante il sonno è circa dieci volte più attivo.

Per condurre lo studio i ricercatori hanno iniettato un mezzo di contrasto nel liquido cefalorachidiano di un gruppo di topi, successivamente hanno osservato il suo flusso mentre monitoravano l'attività elettrica cerebrale. I dati raccolti hanno evidenziato che vi era una certa differenza nel flusso del mezzo di contrasto nelle due situazioni osservate (veglia e sonno). Durante il sonno il liquido scorreva molto velocemente mentre nella fase di veglia il flusso risultava quasi fermo.

Maiken Nedergaard, coordinatore della ricerca, spiega che il sistema glinfatico (glymphatic system) del cervello provvede a smaltire numerose tossine compresa la beta-amiloide. Il sistema glinfatico è particolarmente attivo durante il sonno e si ritiene sia proprio questo a controllare il flusso del fluido cerebrospinale (CSF) che circonda cervello e midollo spinale.

Dal monitoraggio dell'attività cerebrale si è inoltre scoperto che lo spazio tra le cellule cerebrali aumenta del 60 per cento sia quando i topi dormono sia quando vengono anestetizzati. In un successivo test gli studiosi hanno poi somministrato un particolare farmaco in grado di bloccare le variazioni di volume delle cellule della glia, le cellule che insieme ai neuroni costituiscono il sistema nervoso, incrementando il flusso del liquido nel cervello.

Già altri studi avevano evidenziato l'importanza di un buon riposo per la salute generale dell'organismo e questi nuovi dati dimostrano ancora una volta quanto sia importante dormire bene per "pulire" e rigenerare il cervello. Anche se le evidenze sono solo sperimentali, una compromissione del sistema glinfatico potrebbe avere rilevanza patogenetica e ulteriori ricerche potrebbero aprire la strada a nuovi trattamenti per malattie neurologiche come l'Alzheimer.


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