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Francesco e Giulia sono i nomi preferiti per i neonati Italiani

Istat: Francesco e Giulia i nomi preferiti

A volte, prima di scegliere il nome giusto per i propri figli, si passano intere giornate per pensare quale potrebbe essere il più adatto, altre volte si hanno invece le idee chiare fin da subito, in base ad un'indagine Istat i nomi scelti nella maggioranza dei casi per i neonati italiani sono Giulia, Martina e Chiara per le femmine mentre per i maschi i più utilizzati sono Francesco, Alessandro e Andrea.

Per la prima volta, l'Istat ha condotto uno studio di tipo "testuale" per monitorare i nomi più frequentemente scelti per i neonati sulla base delle informazioni contenute nella rilevazione dei nuovi nati iscritti all'anagrafe. In Italia, nel 2004, sono stati iscritti in anagrafe 284.311 bambini e 269.459 bambine.

A livello nazionale, i nomi più utilizzati sono Francesco e Giulia. Nonostante ci siano circa 30.000 nomi diversi per i maschi e altrettanti per le femmine (includendo sia i nomi semplici che composti), la istribuzione dei bambini e delle bambine secondo i loro nomi rivela una elevata concentrazione intorno ai primi 30 in ordine di frequenza, che complessivamente coprono oltre il 50% di tutti i nomi attribuiti ai bambini e il 45% di quelli delle bambine.

Di seguito riportiamo i nomi più diffusi con la relativa percentuale sul totale.

Nomi femminili

Giulia (4,5%), Martina (3,1%), Chiara (2,8%), Sara (2,7%), Alessia (2,4%), Francesca (2,1%), Sofia (2%), Girogia (1,9%), Elisa (1,7%), Alice (1,7%).

Nomi maschili

Francesco (3,6%), Alessandro (3,3%), Andrea (3,2%), Matteo (3%), Lorenzo (2,8%), Luca (2,5%), Mattia (2,2%), Simone (2,1%), Davide (2,1%), Marco (2%).



Osservando i dati raccolti dall'Istat si osserva una sorprendente omogeneità territoriale nella diffusione dei nomi prevalenti; questo è ancora più evidente per i nomi delle bambine.

Sebbene la scelta del nome sia in parte legata alla cultura, alla religione (nomi di santi, di patroni) ed alle tradizioni radicate nei singoli ambiti territoriali, quello che emerge dall'analisi è una forte concentrazione dei nomi a prescindere dalle singole realtà territoriali.

Diffuso soprattutto al Centro-Sud, Francesco, è il nome più popolare in ben 5 regioni italiane, seguito da Matteo - diffuso soprattutto al Nord - e da Lorenzo, prevalente nel Centro Italia e nella provincia di Bolzano.

Per quanto riguarda le bambine, il nome Giulia è il più frequente in ben 14 regioni più la provincia di Bolzano.

Se consideriamo l'incidenza percentuale dei nomi più frequenti in ogni singola regione, emerge che in Calabria la presenza di bambini che vengono chiamati col nome Francesco è particolarmente elevata; circa 6 bambini su 100 si chiamano Francesco, rispetto ad una media italiana di circa 4 bambini. Tra le bambine, nel Lazio e nella Toscana si riscontra la più alta concentrazione di nate che vengono chiamate Giulia (circa 6 bambine su 100 rispetto a 5 su 100 a livello nazionale).

Per i bambini le regioni Molise, Campania e Sicilia sono quelle che mantengono una sorta di peculiarità territoriale rispetto alla media nazionale: qui i nomi più comuni sono Antonio (Molise e Campania) e Giuseppe (Sicilia) che, pur essendo piuttosto frequenti a livello Italia non si trovano nei primi posti nella graduatoria decrescente. Questa peculiarità regionale è meno accentuata per quanto riguarda i nomi femminili; infatti, Francesca e Martina, nomi più comuni nel sud d'Italia, risultano comunque molto diffusi anche a livello nazionale.

Tra i nomi femminili è la provincia di Trento che si discosta maggiormente rispetto alla media italiana; il nome più comune dato alle bambine è Anna, mentre questo nome in Italia si trova al dodicesimo posto della graduatoria.

Il nome Francesco è diffuso soprattutto al centro-sud, seguito da Matteo - diffuso per lo più al nord - e da Lorenzo, prevalente nel centro Italia e nella provincia di Bolzano. In Calabria 6 bambini su 100 si chiamano Francesco. Giulia invece è il più frequente in ben 14 regioni, più la provincia di Bolzano. Questo nome è scelto per 6 bambine su 100 nel Lazio.

La natalità in Italia è in crescita

Si conferma l'andamento crescente della natalità nel nostro Paese: rispetto al 1995 che è stato l'anno di minimo, il numero di nati nell'anno è aumentato di circa 40.000 unità (+6,8%) ed è pari 562.599.

L'incremento riscontrabile a livello nazionale è il risultato di opposte dinamiche territoriali: rispetto al 1995 nelle regioni del Centro e del Nord si osservano degli incrementi, compresi tra il 15% e il 25% dei nati, con la punta massima dell'Emilia-Romagna in cui si registra quasi il 37% di nati in più. Nelle regioni del Mezzogiorno, al contrario, si osserva una contrazione delle nascite, compresa tra -9% della Campania e -17% della Calabria.

Considerando le principali caratteristiche demografiche dei genitori emerge che:

  • negli ultimi 10 anni l'età media delle madri alla nascita dei figli è aumentata di un anno, toccando nel 2004 il valore medio di 30,8 anni (con punte superiori ai 31 anni al Centro-nord);

  • la percentuale dei nati da genitori non coniugati è quasi raddoppiata, passando dall'8% al 14% circa;

  • è aumentata anche l'incidenza dei nati da almeno un genitore straniero, che è passata dal 6% del 1999 al 12% del 2004.

In termini di fecondità il numero medio di figli per donna è passato da 1,19 nel 1995 a 1,33 nel 2004.

Rilevazione degli iscritti in anagrafe per nascita

La Rilevazione individuale degli iscritti in anagrafe per nascita (modello Istat P.4) è stata attivata dall'Istat a partire il 1° gennaio 1999 e permette la conoscenza a livello territoriale comunale (e per sezione censuaria) delle nascite classificabili secondo le seguenti variabili: sesso del nato, data di nascita (del nato), luogo di nascita, cittadinanza (del nato), età della madre (singolo anno di) e coorte, età del padre (singolo anno di) e coorte, stato civile della madre, stato civile del padre, cittadinanza della madre, cittadinanza del padre.

Questa nuova rilevazione è stata istituita per consentire il calcolo dei principali indicatori di fecondità (TFT, età media alla nascita per le donne residenti nel complesso o distinte per stato civile o per cittadinanza) a livello comunale e per ambiti territoriali sovracomunali amministrativi o meno (aree metropolitane, provincia,regione e ripartizione).

Inoltre la rilevazione anagrafica fornisce la lista universo delle famiglie in cui è stato iscritto un nuovo componente per nascita la cui disponibilità consente l'estrazione del campione per l'indagine campionaria sulle nascite.

Il nuovo processo di produzione ha avuto una buona rispondenza, a livello di copertura degli eventi rilevati, fin dal primo anno di rilevazione. Il livello di copertura sul totale dei nati ricavabile dagli archivi anagrafici (modello Istat.P2. Movimento e calcolo della popolazione residente) è passato dal 95,8% del 1999 al 98,9% del 2001.

Considerando i soli nati di cittadinanza straniera la copertura, ricavabile dal confronto con la rilevazione dei cittadini stranieri iscritti in anagrafe (modello Istat P.3) è passata dal 96,1% al 98,3%. L'indagine, sembra quindi evolvere rapidamente verso la rilevazione totale degli eventi.


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