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Vaccini antivirali per prevenire i tumori

Vaccini antivirali e tumori

Secondo uno studio effettuato nel Regno Unito, i vaccini antivirali hanno le potenzialità di prevenire un caso di tumori su dieci nei paesi più industrializzati e fino a uno su quattro in quelli in via di sviluppo. Si è stimato che ogni anno in tutto il mondo ci siano quasi due milioni di nuovi casi di tumori associati a infezioni virali. I dati che hanno portato a queste conclusioni sono il frutto di una ricerca condotta da una équipe del Cancer Research inglese.

Le forme di cancro più diffuse associate a infezioni virali interessano la cervice uterina e il fegato, per queste due tipologie sono già disponibili dei vaccini, per quanto riguarda invece altre neoplasie (sempre associate a forme virali) che colpiscono lo stomaco, forme di leucemia, i linfomi e il carcinoma naso-faringeo, non sono ancora disponibili dei vaccini in grado di intervenire efficacemente contro la patologia.

I ricercatori inglesi, secondo i dati relativi alla popolazione del Regno Unito, specificano comunque che la percentuale delle persone che sviluppa forme tumorali in seguito a un'infezione è limitata, si è stimato intorno al 18 per cento del totale dei nuovi casi di tumori. Una situazione che è comunque uno stimolo per la ricerca di nuovi vaccini in grado di contrastare le neoplasie.

Alan Rickinson, dell'Università di Birmingham, ha evidenziato come sia molto importante studiare l'associazione tra agenti infettivi e cancro nell'uomo, in questi casi, l'infezione rappresenta un legame definito nella cascata di eventi che provoca lo sviluppo del tumore.

Attualmente è disponibile il vaccino per l'epatite B, associato al cancro al fegato, e quello per il papilloma virus HPV, responsabile della gran parte dei tumori al collo dell'utero. Anche se alcuni esperti evidenzino un certo scetticismo, le compagnie farmaceutiche sono in attesa di un nuovo vaccino che potrebbe prevenire circa il 70 per cento dei nuovi casi di cancro alla cervice.

Alcuni ricercatori preferiscono essere prudenti, soprattutto su una possibile efficacia dei vaccini a lungo termine. Per il momento, i dati riscontrati durante alcune sperimentazioni cliniche, indicano in quattro anni la durata massima dell'immunità fornita dal vaccino contro il virus HPV. Se comunque da un lato si è molto scettici sulla situazione attuale e si evidenzia che non ci si può vaccinare per i tumori come si fa per l'influenza, in futuro si dovrebbe essere in grado di vaccinarsi contro alcune forme di cancro come oggi si fa contro alcune malattie infettive.


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