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Transcomunicazione Telefonica

Transcomunicazione Telefonica

Dell'esistenza di questa fenomenologia si è venuti a conoscenza solo in tempi relativamente recenti (1979) con la pubblicazione del libro "Phone Calls from the Dead" di D. Scott Rogo e Raymond Bayless.

Il principale interrogativo che viene da porsi è come mai un fenomeno tanto sorprendente abbia destato cosଠpoco interesse nei parapsicologi. Al riguardo si potrebbero dare molte risposte, la più probabile delle quali implica la scarsa disponibilità  di testimonianze. Chi ha avuto una tale scioccante esperienza in genere è riluttante a riferirla, per timore di non essere creduto o di cadere nel ridicolo, tanto assurda essa appare.

Quindi non c'è da stupirsi se le testimonianze documentate sono ancora insufficienti per poter affrontare uno studio sistematico. Le modalità  con cui il fenomeno si manifesta sembrano essere identiche a quelle di normali telefonate, con la differenza che uno dei due interlocutori sta operando sul piano psichico.

Gli eventi di cui finora si è a conoscenza possono essere classificati come segue:

  1. Chiamate telefoniche in cui il ricevente riconosce nel comunicante, iniziatore della chiamata, un defunto.

  2. Chiamate telefoniche in cui il ricevente non sa che il comunicante, iniziatore della chiamata, è defunto.

  3. Risposte a chiamate telefoniche fatte da persona vivente la quale non sa che il ricevente, al momento della chiamata, è defunto.

  4. Telefonate attribuite a persone viventi, senza che queste le abbiano mai fatte fisicamente (telefonate rimaste nelle intenzioni di chi voleva farle). D. S. Rogo ha chiamato "intenzionale" questo tipo di telefonate.

La maggioranza dei casi riportati ricade nelle prime tre categorie. Le telefonate del tipo 1) sono caratterizzate da estrema brevità  (al massimo alcune parole) e da una evidente difficoltà  di mantenere il contatto. Le telefonate di tipo 2) e 3) non denunciano queste limitazioni, ma assomigliano in tutto e per tutto a normali comunicazioni telefoniche. Sia colui che chiama che il ricevente dialogano in maniera del tutto naturale e nulla fa trapelare che uno dei due è defunto.

In genere quest'ultimo non fa minimamente cenno al suo stato esistenziale, anzi scoraggia eventuali iniziative da parte del vivente che farebbero conoscere la verità . Sembra quasi che i defunti cerchino di evitare, durante la telefonata, di creare situazioni scioccanti nell'interlocutore. Da quanto è possibile evincere da questi casi, sembra sussistere una proporzionalità  inversa tra durata della telefonata e consapevolezza del vivente di interloquire con un defunto.

In tutti i casi il fenomeno sembra non interessare la rete telefonica, ma essere localizzato al solo apparecchio telefonico ricevente nei casi 1), 2) e 4) e trasmittente nel caso 3). Verifiche eseguite presso le centrali telefoniche hanno evidenziato la mancata registrazione di queste fantomatiche telefonate, come se esse non fossero mai avvenute e nessun addebito è stato fatto, anche quando tali telefonate si presentavano come interurbane o addirittura intercontinentali.

Le telefonate di tipo 4) o "intenzionali" sembrano essere eventi piuttosto rari, o appaiono tali per la scarsità  di testimonianze, conseguenti alle maggiori difficoltà  di verifica da parte dei protagonisti. Viceversa, una persona che riceve una telefonata da parte di un defunto ha molte più probabilità  di verificarne la paranormalità  per la natura stessa degli eventi. Le telefonate intenzionali dimostrano una certa analogia con il fenomeno della registrazione di voci di viventi, pertanto è ipotizzabile che il processo possa essere simile.

Affermare che queste telefonate possano essere originate da una azione psicocinetica (PK) da parte dell'agente in realtà  non dice molto, poichè ignoriamo cosa sia effettivamente la PK. Il termine "psicocinesi" è solo un'etichetta, sotto la quale comprendiamo molti fenomeni anomali che appaiono inspiegabili con le leggi della Fisica.

Quando si cerca di inquadrare un particolare evento psichico, sarebbe più opportuno chiederci chi abbia potuto iniziare quella che abbiamo chiamato azione psicocinetica o PK, ma non è legittimo ritenere di aver spiegato ogni evento solo classificandolo come PK : sarebbe spiegare l'ignoto con l'ignoto. John Beloff (1975) nel suo discorso presidenziale alla Società  per la Ricerca Psichica inglese suppose che la PK possa non essere affatto una forza, una energia o un processo fisico, ma un insolito risultato di un legame diretto esistente tra la psiche, l'universo e tutto ciò che esso contiene.

Egli ipotizzò che tale azione non sia necessariamente un tipo di superenergia che risiede nella mente o nel corpo dell'uomo, ma che possa essere qualcosa che avviene "in certe circostanze, ancora da stabilirsi, un'idea o intenzione mentale, che può automaticamente costringere un sistema fisico ad agire in modo da esprimere quell'idea o quell'intenzione. In definitiva sarebbe un fatto conclusivo senza che vi sia un ulteriore meccanismo che faccia da ponte per rendere intelligibile questo fatto." Questa considerazione di Beloff ci consente di poter giustificare quella che sembra una evoluzione del fenomeno delle telefonate dall'aldilà  avvenuta progressivamente negli ultimi 10 anni.

Mi riferisco in particolare ad una sorta di "rete transcomunicativa" (mi si consenta il termine) che vede coinvolta una decina di sperimentatori, sparsi un po' in tutto il mondo, i quali ricevono, nella propria lingua, telefonate dal defunto pioniere delle voci Konstantin Raudive, con un timbro di voce impressionantemente simile a quello di quand'era in vita. Alcuni dei destinatari di queste telefonate sono : Jules e Maggy Harsch - Fischbach in Lussemburgo; Adolf Homes e Friedrich Malkhoff in Germania; Aline Piget in Francia; Sonia Rinaldi in Brasile, Mark Macy e George Meek negli USA: La fenomenologia si presenta notevolmente diversa da quella riportata da Rogo e Bayless e più precisamente differisce in quanto segue:

  • Le telefonate pervengono a persone che le cercano e sono preparate a riceverle.
  • La loro durata, a quanto sembra, dipende dalla controparte dell'altra dimensione, poichè è lei che inizia e chiude la conversazione.

  • Le telefonate vengono fatte in modo mirato e denotano una certa organizzazione nell'aldilà  in "gruppi di lavoro".

  • Sovente forniscono delle dichiarate corrispondenze incrociate (per esempio: lo stesso contenuto comunicato a più sperimentatori contemporaneamente, anche utilizzando mezzi diversi come il computer).

  • I contenuti si presentano piuttosto formali, con scarsa carica emotiva.

  • Il comunicante dimostra una precisa volontà  di instaurare, assieme al proprio "gruppo di lavoro", una rete internazionale di comunicazione dall'altra dimensione per far capire all'uomo questa realtà .

  • Di queste comunicazioni telefoniche da parte di K. Raudive è disponibile la registrazione su nastro. In alcuni casi, accaduti a Mark Macy negli USA, fu lo stesso Raudive a verificare se la telefonata veniva registrata.

Non si può negare che questi fatti possano far insorgere una certa perplessità  in chi ne viene a conoscenza per la prima volta, sia per la loro eccezionalità  che per l'idea che ci si può fare di un aldilà  fin troppo simile all'aldiqua. Tuttavia questi eventi, per strani e anticonvenzionali che possano apparire, ci indicano come i fenomeni paranormali che coinvolgono la sopravvivenza siano in costante aumento e solo una loro attenta osservazione sulla base di una casistica significativa ci permetterà  di individuare e definire i limiti oggettivi della manifestazione.


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