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Come togliere il pannolino ed evitare la pipì di notte - La fase dello spannolinamento varia da bambino a bambino, i consigli che possono andare bene per uno potrebbero quindi rivelarsi poco utili per un altro

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Come togliere il pannolino ed evitare la pipì di notte

Togliere pannolino

La fase dello spannolinamento varia da bambino a bambino, i consigli che possono andare bene per uno potrebbero quindi rivelarsi poco utili per un altro, ciò nonostante non bisogna arrendersi alle prime difficoltà. Prima di vedere come togliere il pannolino, bisognerebbe però porsi un'altra domanda: quando togliere il pannolino? Se i primi giorni sembra tutto difficile, e non si ottengono risultati, il piccolo (o la piccola) potrebbe non essere ancora pronto per questo passo, è quindi consigliabile riprovare dopo qualche settimana. Per aumentare le probabilità di successo, e limitare una possibile situazione di stress per il bimbo, è importante scegliere il momento giusto: un periodo che per le bambine arriva generalmente intorno ai 2 anni e per i bambini verso i 30 mesi (2 anni e mezzo).

In genere si sceglie l'estate per abbandonare il pannolino perché è il periodo dell'anno in cui i piccoli possono rimanere più svestiti e, di conseguenza, si rischia solo di bagnare le mutandine. La scelta dei mesi caldi è quindi puramente di tipo pratico, non bisogna però dimenticarsi che occorre sempre rispettare i tempi del bambino. Per compiere questo importante passo nel percorso di crescita, prima di tutto devono essere in grado di capire cosa fare quando percepiscono il senso di vescica piena. Solo quando si acquisisce questa consapevolezza il bambino, o la bambina, è in grado di trattenere la pipì fino a quando non si trova nel posto giusto per farla.

Con l'arrivo dell'estate si può quindi provare a fare un tentativo, ma non si deve avere fretta. Se da una parte molti genitori tendono a rimandare questa operazione, che in alcuni casi può essere molto impegnativa, dopo il compimento del secondo anno di età si devono iniziare a fare i primi tentativi per non ritardare eccessivamente la fase dello spannolinamento. Non esiste un'età uguale per tutti, secondo alcuni pediatri il periodo ottimale è compreso tra i 18 e i 24 mesi. Prima di allora non si ha infatti la capacità di controllare gli sfinteri, ci sono però dei casi in cui i bambini hanno acquisito questa proprietà già a 15 mesi e altri che raggiungono un buon controllo solo dopo i 27 mesi.

Per non rendere il momento traumatico per il bambino, bisogna quindi avere pazienza e non avere fretta di anticipare le tabelle di marcia della crescita, non si tratta di una gara. Un aspetto da non sottovalutare riguarda l'autonomia dei maschietti. Stando ad alcune statistiche, riescono ad abbandonare definitivamente il pannolino in media verso i 38 mesi. Se quindi senti altre mamme che esaltano il proprio bambino perché sanno già fare la pipì nel vasino non sentirti indietro, ognuno ha i suoi tempi di crescita. Quello che conta è la serenità dei figli.

Come togliere il pannolino

Oltre alla capacità di controllare gli sfinteri c'è un altro aspetto da tenere in considerazione, lo stadio pre operatorio del bambino (teoria di Piaget). Durante questo periodo, che può andare dai 2 ai 6 anni, i bambini acquisiscono una serie di abilità cognitive quali ad esempio le funzioni complesse del linguaggio. Prima di questa fase, indicativamente fino al 24esimo mese di vita, vi è il periodo senso-motorio, la prima tappa di sviluppo cognitivo. Superata questa, il bambino inizia a ricordare ciò che ha fatto in precedenza e lo replica, se quindi si tarda troppo a togliere il pannolino sarà più difficile convincerlo ad usare il vasino o il water perché per lui sarà "normale" farla nel panno anche se è in grado di controllarsi.

Analogamente alla deambulazione, nei primi mesi non si ha la responsabilità di decidere di fare la pipì o trattenerla, la natura ha ritenuto opportuno sviluppare altri aspetti in questa fase. Si sa che non tutti i bambini iniziano a camminare o a parlare nello stesso periodo, lo stesso avviene per l'abbandono del panno. Gradualmente il piccolo, con i suoi tempi, imparerà a capire quando la vescica è piena e a controllare il muscolo vescicale. Il controllo dello sfintere anale non sempre è concomitante, spesso questa capacità la si acquisisce successivamente. Solo una volta acquisita la capacità di trattenere la pipì e le feci, è il momento giusto per lo "svezzamento" dal pannolino.

Secondo alcune indagini, i genitori tardano troppo a togliere il pannolino e solo il 20 per cento lo fa nel momento giusto. A quanto pare né il costo, né il rischio di una dermatite da pannolino, la cui incidenza sale sopratutto nel periodo estivo, sono degli incentivi validi per iniziare a provare ad utilizzare il vasino. In base ad alcuni calcoli, ogni mese in più di utilizzo del panno costa quasi 47 euro (una media di 26 centesimi a panno per un totale di 6 al giorno), più di 550 euro in un anno. Anche se nel primo periodo il risparmio economico potrebbe non essere rilevante, perché invece dei panni si potrebbero acquistare dei premi per dare un incentivo ai figli, nel lungo periodo il risparmio sarà comunque importante. Non bisogna poi dimenticare il beneficio fisico in quanto si preverranno possibili eritemi e arrossamenti.

Alla luce di quanto detto, è consigliabile non rimandare eccessivamente questa operazione. Spesso, a causa della mancanza di tempo dei genitori, che danno priorità ad altre incombenze familiari, si innesca purtroppo una situazione analoga a quella che si ha quando si decide di dare in mano ai bambini uno smartphone per farli stare buoni. Il compito del genitore è quello di accompagnare, controllare ed educare il piccolo, se non gli si dedica la giusta quantità di tempo, analogamente alla dipendenza da cellulare, può innescarsi quella da pannolino.

Togliere il panno può essere molto impegnativo per mamma e papà, è però una fase importante della crescita del bambino.

Errori da evitare e consigli per togliere il pannolino

Togliere il pannolino

Quando si decide di iniziare questo percorso, è importante non tornare indietro. Per questo motivo l'operazione vasino va intrapresa solo quando ci sono tutti i segnali che è giunto il momento giusto.

Anche se il bambino ha l'età giusta per togliere il pannolino, è inevitabile qualche incidente di percorso. Il primo suggerimento è quindi quello di non sgridarlo se si bagna. Lo spannolinamento è un percorso lungo, con passi in avanti e alcuni indietro, non si può pretendere di raggiungere l'obiettivo in poco tempo. Se lo si rimprovera, non viene certo aiutato in questo percorso di crescita, va invece seguito e incoraggiato. Evitate quindi di colpevolizzarlo se qualche volta avvisa troppo tardi che doveva andare in bagno.

Alcuni suggeriscono di lasciare il bambino a lungo sul vasino, magari circondato da giochi, libri o davanti alla TV. Si tratta però di una pratica sbagliata perché così facendo diventa un "gioco" e non verrà collegato ai suoi bisogni. Bisognerebbe invece presentarglielo, e incoraggiarlo ad usarlo, nel momento in cui si notano dei comportamenti che sappiamo essere un segnale che deve fare la pipì o la popò (per esempio se si accuccia). Non lasciatelo sul vasino più di 5 minuti e, anche quando non fa nulla, coccolatelo e abbracciatelo. Quello che conta è che ci ha provato. Non bisogna pretendere che rimanga seduto fino a quando non l'abbia fatta, sarebbe un tormento inutile. Solo con il tempo imparerà ad accorgersi dello stimolo.

Per evitare che il bambino si bagni i vestiti, alcuni suggeriscono di portarlo in bagno ogni mezz'ora anche se lui dice che non ci deve andare. Questa pratica sarebbe però da evitare e non bisogna essere ossessionanti, non pretendete quindi che faccia pipì ogni 30 minuti. Se non percepisce la sensazione di vescica piena non riuscirà mai ad accorgersi quando gli scappa. Un buon consiglio potrebbe invece essere quello di ricordargli di fare la pipì prima di uscire di casa, in questo modo si può stare relativamente più sicuri (il primo periodo conviene comunque portarsi un ricambio di vestiti dietro).

I bambini tendono ad imitare quello che fanno i genitori e i fratelli maggiori, se gli si fa vedere come si fa inizieranno anche loro ad emulare il comportamento. Quando gli si spiega quello che accade bisogna ricordarsi di usare un linguaggio semplice. Può essere inoltre importante aiutare il bambino a riconoscere il momento in cui fa la popò o la pipì: c'è chi smette di giocare, chi si nasconde in un angolo e chi diventa rosso o spinge.

Ai primi segnali, se fate in tempo, mettetelo immediatamente sul vasino. In questo modo, sentendo la vescica che si svuota, associa la sensazione di sollievo dato dalla fuoriuscita della pipì. Questa sensazione, poco a poco, sarà utile per gestire perfettamente la vescica piena.

Il primo periodo, quando il bambino riesce a fare la popò o la pipì nel vasino o nel water, battete le mani. È importante che capisca che ha ottenuto una "grande" vittoria, con il passare delle settimane si può ridimensionare questo comportamento perché il bambino avrà raggiunto la consapevolezza del risultato ottenuto con il suo impegno. Inizialmente, sopratutto per quanto riguarda la popò, potreste dare dei piccoli premi (anche degli adesivi) ogni volta che riesce a farla nel vasino.

Per evitare "incidenti", in casa o in macchina, potete mettere dei teli con degli incerati su divani, sedie e sedili dove sta abitualmente il bambino. In questo modo limitate i danni provocai da un eventuale fuoriuscita di pipì. Prediligete inoltre dei vestiti comodi e facili da togliere e rimettere. Alcuni bambini preferiscono il vasino mentre altri vogliono usare direttamente il water con il riduttore, cercate di assecondarli in modo da rendere più facile il compito.

Per motivi igienici, e per evitare possibili problemi come la cistite, le bambine vanno sempre pulite seguendo la direzione da davanti verso dietro, mai il contrario. Bisogna inoltre insegnare a lavarsi sempre le mani dopo essere andati in bagno, in questo caso il buon esempio è fondamentale.

Un aspetto sottovalutato, che potrebbe avere un forte impatto per il piccoli, è l'uso dello sciacquone. Non tutti i bambini reagiscono infatti allo stesso modo. Ad alcuni piace "salutare" la popò mentre se ne va via, ad altri fa invece paura. Evitate quindi di far scendere l'acqua quando sono ancora seduti perché c'è chi teme di essere risucchiato insieme ad essa. In questi casi è comunque consigliabile rassicurarli che solo la carta e la popò vanno giù.

Di solito, il bambino impara a fare la pipi e la popò nel vasino nel giro di qualche settimana. Lo spannolinamento completo passa però per una fase intermedia, per togliere il pannolino di notte ci potrebbero volere infatti anche tre mesi. Inizialmente si può provare rimuovendolo durante i pisolini pomeridiani, prima bisogna però aspettare che il bambino sia in grado di fare a meno del pannolino quando è sveglio.

Un ultimo consiglio è quello di evitare di togliere il panno in concomitanza con altri eventi importanti: nascita di un fratellino, cambio di casa, abbandono del ciuccio, inizio della scuola materna, ecc...

Il momento giusto per togliere il panno

Momento giusto per togliere il panno

Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto a quanti anni, indicativamente, si può provare ad eliminare il pannolino. Come accennato non tutti i bambini sono uguali, possono quindi essere pronti in momenti diversi. Ci sono però alcuni segnali che ci aiutare a capire quando è arrivato il momento:

  • è in grado di comunicare i suoi bisogni (anche se usa ancora un linguaggio semplice);
  • è in grado di controllare la vescica e l'intestino;
  • rimane asciutto per almeno 2 ore di seguito durante il giorno, non iniziate l'allenamento fino a quando non trovate asciutto il bambino (si rischia un probabile fallimento che deluderà i genitori e il bambino stesso);
  • va di corpo regolarmente (la regolarità è molto soggettiva, alcuni vanno di corpo ogni due giorni mentre altri più volte al giorno);
  • è pronto emotivamente e vuole essere "grande" (dice di voler fare da solo e non vuole più il panno), non gli piace il pannolino sporco;
  • presenta una certa autonomia per il vasino, riesce ad esempio ad abbassarsi i pantaloni da solo;
  • è asciutto dopo il pisolino pomeridiano;
  • rimane asciutto anche dopo la notte (aspetto importante che indica che è pronto a togliere il pannolino di notte).

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