Esposizione al sole: danni anche senza scottature solari

Dopo un esposizione al sole gli effetti delle radiazioni perdurano anche per tre ore, un processo che potrebbe alterare la struttura del DNA creando dei danni anche quando non ci sono scottature solari evidenti. Secondo quanto scoperto da un gruppo di ricercatori della Yale School of Medical di New Haven (Usa), le radiazioni ultraviolette (conseguenti sia all'esposizione solare che dei lettini abbronzanti) continuano a danneggiano la pelle fino a tre ore dopo il momento della "tintarella". Lo studio è stato pubblicato su Science (Chemiexcitation of melanin derivatives induces DNA photoproducts long after UV exposure - DOI: 10 1126 / science 1256022 - Febbraio 2015).

Sanjay Premi, primo autore dello studio, spiega che i melanociti (le cellule responsabili della colorazione della pelle) possono accumulare una certa quantità di energia che viene rilasciata anche due o tre ore successive all'esposizione al sole (o al lettino abbronzante). Secondo gli esperti in particolari circostanze c'è quindi un potenziale effetto "fototossico" da parte dei melanociti, un effetto che risulta essere più rischioso sopratutto nei soggetti con capelli rossi, occhi azzurri, incarnato chiaro e lentiggini.

Per arrivare a queste conclusioni sono stati esposti sotto la luce ultravioletta un gruppo di topi e un campione di melanociti umani. Analizzando gli effetti delle radiazioni dopo l'esposizione si è scoperto che vi erano dei danni al DNA delle cellule, un'alterazione chiamata "dimeri di pirimidina" (CPD) che rende illeggibili le informazioni contenute nel codice genetico e causa il melanoma. In particolare c'è però un aspetto che ha colpito i ricercatori, si è rilevato che le cellule prive di melanina avevano prodotto il CPD solo nel momento dell'esposizione ai raggi UV mentre i melanociti avevano continuato a farlo per altre tre ore (l'effetto delle radiazioni è durato quindi diverse ore dopo l'esposizione).

La scoperta è molto importante perché conferma quanto ipotizzato in studi precedenti, la melanina, oltre ai noti effetti protettivi, può anche avere effetti negative sulle cellule epidermiche. Secondo Sanjay Premi in futuro potrebbero essere commercializzate delle creme da utilizzare dopo l'esposizione ai raggi ultraviolette in grado di interferire con il meccanismo che danneggia il DNA dopo l'esposizione.

L'esposizione al sole, se fatta con moderazione e seguendo determinati accorgimenti, è comunque importante in quanto ci aiuta a stare bene e ci mette di buon umore. Diversi studi hanno confermato che c'è una correlazione fra luce e psiche: i raggi solari, soprattutto di mattina, agiscono sul funzionamento di alcune sostanze, chiamate neurotrasmettitori, preposte a regolare l'umore (il sole è dunque un valido ed efficace antidepressivo naturale). Le prime ore del mattino sono quindi le migliore per prendere il sole in quanto ci fanno abbronzare senza scottature (ovviamente con le dovute precauzioni) e ci mettono più allegria. Oltre agli aspetti psicologici ci sono però altri effetti benefici sull'organismo, il sole contribuisce ad aumentare le difese immunitarie e rinforza le ossa perché stimola l'organismo a produrre la vitamina D (utile per fissare il calcio). Molti dermatologi mettono comunque in guardia chi è abitudinario delle tintarelle anche quando si usano le creme solari. Spesso chi usa le creme solari protettive si sente autorizzato a stare numerose ore sotto al sole, anche in questi casi bisognerebbe evitare le ore più calde della giornata e limitare comunque le ore di esposizioni giornaliere.

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