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Cibo spazzatura e quoziente d'intelligenza (QI)

Cibo spazzatura e quoziente d'intelligenza

I bambini che consumano abitualmente cibo spazzatura (Junk food) presentano un quoziente d'intelligenza (QI) più basso della media e maggiori difficoltà a scuola. Questa tipologia di cibo (hamburger, hot dog, patatine fritte, soft drink, ecc.) ha un bassissimo valore nutrizionale ed è molto ricco di grassi e/o zuccheri. Molti sanno che mangiare abitualmente cibo spazzatura espone ad un maggior rischio di obesità, diabete, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro, pochi però sanno che nei più piccoli potrebbe incidere anche sul processo di crescita cognitiva. Già in passato il Junk food era stato associato ad un minor QI nei bambini (Journal of Epidemiology & Community Health - Are dietary patterns in childhood associated with IQ at 8 years of age? A population-based cohort study - jech.2010.111955v1) ora nuovi risultati arrivano da una ricerca condotta presso la Goldsmiths University of London (You are what you eat? Meal type, socio-economic status and cognitive ability in childhood).

Sophie von Stumm, coordinatrice dello studio, spiega che i bambini che hanno una dieta ricca di alimenti tipici da fast food mostrano un quoziente intellettivo inferiore rispetto ai coetanei che seguono un regime alimentare corretto. Questa correlazione è emersa nel corso di uno studio che ha esaminato più di 8mila bambini scozzesi, 4512 con un età di 3 anni e 3833 di 5 anni. Tutti i bambini sono stati catalogati in due gruppi, in un gruppo c'erano quelli che mangiavano cibo da fast food (tendenzialmente cibo preconfezionato pronto per essere infilato nel microonde o nel forno) mentre nell'altro quelli con una dieta con alimenta da slow food (pietanze preparate con prodotti freschi).

Un altro elemento emerso nello studio è che il livello socioeconomico di partenza dei bambini influisce sulla loro alimentazione, si è infatti constatato che le famiglie più abbienti pongono una maggiore attenzione sull'alimentazione dei propri figli.

Gli esperti spiegano che precedenti studi avevano già scoperto che il tipo di cibo che mangiamo influenza lo sviluppo del cervello, fino ad ora ci si era però concentrati solo sugli effetti di specifici gruppi di alimenti e non su un generico tipo di pasto. Questi nuovi risultati evidenziano come le differenze tra i pasti dei bambini sono anche un problema sociale, le madri e i padri che provengono da background meno privilegiati nella maggior parte dei casi hanno meno tempo per preparare pasti con ingredienti freschi per i propri figli e ripiegano su quelli preconfezionati pronti nel giro di qualche minuto.

E' ovvio che il quoziente d'intelligenza non dipende esclusivamente dal tipo di dieta ma è un fattore, inoltre, dedicare una maggiore attenzione all'alimentazione dei propri figli potrebbe essere già un inizio per migliorare la loro salute presente e futura.


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