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Astronomia : Ancora nuovi pianeti - Ancora nuovi pianeti - Un pianeta infatti è in grado, con la forza di gravità , di modificare il movimento della stella

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Ancora nuovi pianeti

Nuovi Pianeti

Dopo la scoperta dei tre pianeti nel cielo australe, sono stati individuati altri nove corpi celesti orbitanti intorno ad altre stelle. Ancora una volta è stato l'Anglo-Australian Telescope, insieme al telescopio Keck, il mezzo che ha consentito di attuare questa scoperta. Ora il numero dei pianeti extrasolari conosciuti si avvicina ad ottanta. Gli astronomi hanno individuato questi nuovi pianeti misurando con precisione le velocità  radiali delle stelle che li ospitano.

Un pianeta infatti è in grado, con la forza di gravità , di modificare il movimento della stella durante la propria rivoluzione, provocando un'oscillazione misurabile dalla Terra. In pratica la stella si comporta come un pendolo che oscilla lungo l'asse ottico che la congiunge con la Terra, movimento che in pratica rallenta o accelera la velocità  radiale dell'astro nei nostri confronti, secondo un determinato periodo. Le oscillazioni con un periodo breve corrispondono ad un'orbita veloce; un'orbita lenta invece provoca oscillazioni con un periodo più lungo.

I "cacciatori di pianeti", come Geoff Marcy dell'Università  della California, che guida il gruppo di lavoro del Keck, e R. Paul Butler, della Carnegie Institution di Washington, analizzano ormai da anni il movimento delle stelle. Come risultato, ora stanno iniziando ad avere conferma delle oscillazioni con periodo più lungo. Degli otto nuovi pianeti individuati, sette hanno orbite della dimensione di quella della Terra o maggiori.

E' interessante notare come i pianeti con periodi più brevi tendano ad avere orbite più eccentriche. L'eccezione è costituita da quei pianeti estremamente vicini alla stella, le cui orbite sono "circolarizzate" dalle maree. Ad ogni modo si tratta solo di una piccola percentuale, mentre i pianeti extrasolari con un lungo periodo di rivoluzione sono soliti seguire percorsi di questo tipo.

Questa consuetudine alimenta la speranza che sistemi solari come il nostro - dove i pianeti giganti hanno orbite circolari, permettendo cosଠl'esistenza di pianeti come la Terra - siano un caso comune piuttosto che raro.


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