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Astronomia : Pulsar Cannibale - Pulsar Cannibale - L'avvistamento potrebbe portare ad una migliore comprensione dell'evoluzione delle stelle,

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Pulsar Cannibale

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Gli astronomi osservano una Pulsar "cannibale" rubare materia dalla stella sua compagna. Utilizzando un telescopio a raggi X, gli astronomi dell'osservatorio di Cambridge, nel Massachusetts, hanno osservato per la prima volta una cosiddetta "Pulsar Millisecondo" nell'atto di cannibalizzare la stella che le fa da compagna.

L'avvistamento potrebbe portare ad una migliore comprensione dell'evoluzione delle stelle, affermano i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology. Le pulsar sono stelle di neutroni caratterizzate da una veloce rotazione e dall'emissione di energia sotto forma di onde radio e raggi X. Il nome "pulsar" infatti è dovuto alla loro emissione di onde radio, corte e intense, che avviene a intervalli estremamente regolari e precisi, come la pulsazione del cuore umano. Queste stelle emettono i propri impulsi radio con un ritmo che va dalle cento alle mille volte al secondo.

Molte pulsar cominciano a ruotare molto velocemente, ma col tempo rallentano sempre più fino a fermarsi. Questo avviene all'incirca in conto milioni di anni. Esiste comunque un altro tipo di pulsar, dette "Pulsar-millisecondo", che continuano a ruotare rapidamente benchè vecchie magari di miliardi di anni. I ricercatori hanno sempre avuto difficoltà  nel dare una spiegazione a questo fenomeno, chiedendosi quale potesse essere il "carburante" capace di consentire a queste stelle una vita attiva cosଠlunga, a differenza delle altre pulsar che si esauriscono in tempi molto più brevi.

Il recente avvistamento ha finalmente suggerito ai ricercatori una possibile risposta: le "pulsar-millisecondo" rubano, o cannibalizzano, la materia della stella propria compagna. Il getto di materia che investe la pulsar crea una spinta tale da prolungarne la rotazione. La "Pulsar-Millisecondo" è situata a 12.000 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Sagittario. La stella è scoperta quasi contemporaneamente da due squadre di scienziati, una del the Massachusetts Institute of Technology, l'altra dell'Università  di Amsterdam.


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