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Astronomia : Sonde da 'discount' - Sonde da 'discount' - L'idea di istituire il Deep Space Network è nata nel 1959 evitare di dover creare delle reti di

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Sonde da 'discount'

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Le sonde spaziali economiche sovraccaricano la rete di comunicazione della NASA. La NASA si sta preparando a ricevere il flusso di dati provenienti da più di venticinque satelliti che sono stati inviati per l'esplorazione in tutto il Sistema Solare. Con l'invio delle ultime sonde europee, giapponesi e statunitensi verso Marte ed altre destinazioni lo stress per la rete delle antenne di ricezione rivolte verso lo spazio è ulteriormente aumentato, annunciano gli scienziati. Il punto di rottura sarà  raggiunto tra la fine del 2003 e l'inizio del 2004, quando molte missioni spaziali avranno raggiunto il proprio momento critico, il punto chiave della missione. "La somma dei dati di tutte le missioni è più di quanto possiamo sostenere" afferma Rich Miller, capo progettista per il Deep Space Network, la sezione del NASA's Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, che gestisce la rete di comunicazione.

L'idea di istituire il Deep Space Network è nata nel 1959 evitare di dover creare delle reti di comunicazione separate per ogni missione spaziale. La rete, costituita da tre gruppi di antenne giganti, è al giorno d'oggi il sistema di comunicazioni più sensibile al mondo. Ogni complesso si trova in un luogo remoto, circondato da montagne per evitare che il segnale possa essere contaminato da interferenze. Al centro di ogni complesso si trova un'antenna del diametro di 70 metri. Una si trova fuori da Madrid, in Spagna, un'altra nel deserto Mojave, in California e la terza presso Canberra, in Australia.

Le antenne sono parte del sistema di trasmissione bilaterale che segue le sonde e manda loro i comandi di navigazione, come nel caso del Pioneer 10, della sonda Galileo e del NEAR, la sonda che all'inizio di quest'anno è atterrata con successo su un asteroide. Ma la nuova politica della NASA di mandare in orbita un maggior numero di missioni, ma di costo inferiore, ha sovraccaricato la rete di trasmissione, rivela Miller. Questo significa che gli scienziati devono essere più flessibili per quanto riguarda i tempi di comunicazione con le sonde.

Voci ufficiali della NASA annunciano che gli scienziati potrebbero potenzialmente perdere dei dati, ma questi si stanno già  muovendo per organizzare ognuno i propri spazi di tempo sulla rete. "Nessuno potrà  disporre degli spazi desiderati" commenta Miller. ". "Ma, prendendo un po' da una parte e cedendo un po' dall'altra, si riuscirà  a giungere ad una soluzione". Benchè Miller affermi che gli scienziati sono in grado di gestire il problema con successo, l'ingorgo creato dalla sovrabbondanza di dati potrebbe diventare un ostacolo insormontabile qualora si incappasse in qualche tipo di difficoltà  meccanica. "C'è qualche rischio", commenta Miller. "Le grandi antenne potrebbero non farcela. Stanno ormai diventando vecchie". "Tra pochi anni l'antenna più grande festeggerà  il suo cinquantesimo compleanno".

Ognuno dei complessi dispone di piccole antenne che operano da supporto nelle comunicazioni con le sonde in viaggio nello spazio profondo; quello di Madrid riceverà  questo autunno 30 milioni di dollari americani ed una parabola di circa 34 metri per far fronte al crescente traffico radio. La NASA si aspetta che anche le altre nazioni, come il Giappone, contribuiscano alla crisi mettendo a disposizione le proprie antenne per aiutare a condurre le missioni su Marte. Miller sostiene che la NASA sta adoperandosi per un potenziamento del sistema. "Ma è difficile trovare dell'altro denaro in questi tempi di ristrettezza".


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