Quando abbastanza VICINO non č vicino abbastanza
La navetta spaziale della NASA "Near Earth Asteroid Rendezvous", conosciuta come "NEAR Shoemaker" si avvicina all'asteroide 433 Eros, un oggetto lungo 22 miglia e distante dalla Terra oltre 196 milioni di miglia (316 milioni di chilometri). Gli astronomi dell'Universitą di Cornell, organizzatori del progetto, aspettano con ansia questo momento, nella speranza che la telecamera della navetta possa riprendere i dettagli della superficie prima di entrarvi in collisione il 13 febbraio, cosą¬ da poter trovare finalmente le risposte alle proprie domande riguardanti la geologia dell'asteroide.
"Dall'ottobre scorso abbiamo esaminato dettagli di Eros ad una scala di risoluzione mai avuta in precedenza" dice l'astronomo Joseph Veverka, a capo del team di ricerca "e questo č il motivo per cui siamo cosą¬ eccitati dall'avvicinarci alla superficie". L'atterraggio, ciņ che la NASA chiama "discesa controllata", č una manovra ad alto rischio durante i propulsori lavorano per oltre quattro ore per portare la velocitą di discesa dalle 20 alle 7 miglia orarie. Negli ultimi 45 minuti, quando la navetta si trova tra le 3,5 e le 4,5 miglia dal luogo di atterraggio sull'orlo del cratere Himeros, la videocamera inizierą a catturare una nuova immagine ogni 30 secondi. L'ultima fotografia verrą scattata ad appena 550 iarde (500 metri) dalla superficie, abbastanza vicino per catturare dettagli dell'ordine dei 4 pollici (10 centimetri). Gli organizzatori della missione al Laboratorio di Fisica Applicata della Johns Hopkins University, che hanno costruito la navetta e controllano la missione del NEAR, non si aspettano perņ di riuscire a ricevere le immagini riprese vicino alla superficie di Eros a causa dei disturbi causati dalla rotazione e dalla conformazione dell'asteroide.
Ma perchč al Team di Veverka interessa tanto poter osservare cosą¬ da vicino la superficie di Eros? Perchč, dice Veverka, che č professore di astronomia a Cornell, la sua squadra č rimasta piuttosto perplessa da ciņ che hanno visto di Eros nelle precedenti settimane. Nell'ottobre scorso, essendo la missione del NEAR ormai quasi ultimata, la navetta č stata inviata in orbita a sole 4 miglia (circa 6 chilometri) dalla superficie dell'asteroide. Per la prima volta il gruppo di ricerca ha potuto vedere dettagli dell'ordine di una iarda (0,9 metri), confrontati con quelli con risoluzione di circa 5,5 iarde (5 metri) acquisiti dalla videocamera finchč la navetta si trovava in orbita intorno ad Eros, il 14 febbraio. "Improvvisamente, abbiamo cominciato a vedere cose che non ci aspettavamo e che non avevamo mai visto su nessun'altra superficie nel sistema sola re" dice Veverka "č come se un'altra porta si fosse aperta".
La sorpresa maggiore, dice Peter Thomas, ricercatore della Cornell, che ha studiato la geologia della superficie dell'asteroide, "č che alcuni piccoli crateri e altre piccole depressioni hanno un fondo piatto e liscio, a differenza di altri crateri che si possono vedere su Eros stesso e su altri oggetti (corpi celesti). Esso sembra essere composto da una grana sottile staccatasi dalle pareti dei crateri e depositatasi sul fondo". Apparentemente, dice, esiste un qualche meccanismo che muove i grani fini di materiale sulla superficie. Benchč la gravitą di Eros sia solo un millesimo di quella della terra - una persona media peserebbe solamente un'oncia o due - risulta "ancora piuttosto efficace nel raccogliere materiale in superfici molto piatte sul fondo delle depressioni".
Un'altra sorpresa , dice Veverka, č la scoperta che alcune piccole rocce circondate da materiale che sembra essersi disgregato dalla superficie delle rocce stesse. "C'č un qualche processo molto debole che in qualche modo disgrega le rocce. Non l'abbiamo visto sulla Luna, ma neanche su Eros in precedenza" dice "ma sembra essere molto diffuso".
E' possibile, dice Veverka, che l'immagine finale venga scattata quasi sulla superficie stessa. Egli spiega che la videocamera rimarrą a fuoco fino a circa 220 iarde (200 metri) dal luogo di atterraggio. Se la navetta sarą ancora a portata, č possibile che la videocamera catturi un'ultima immagine e riesca ad inviarla almeno parzialmente sulla Terra prima di raggiungere il suolo. Occorrono 10 millisecondi per l'esposizione, 1 secondo per leggere l'immagine nel registratore della navetta e 30 secondi per essere inviata. I dati impiegano dai 17 ai 18 minuti per raggiungere la stazione di ricezione sulla terra.
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