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Greenpeace sulla rotta dei trasporti nucleari

trasporti nucleari

Greenpeace critica la violenta reazione delle societa' di riprocessamento nucleare Cogema e British Nuclear Fuels' (BNFL) contro le proteste pacifiche portate avanti in questi giorni a Cherbourg, in Francia, dai militanti dell¹associazione contro l¹invio in Giappone via nave del plutonio (Mox) da utilizzare come combustibile nelle centrali nucleari nipponiche. Le due societa' hanno ottenuto dal tribunale francese una condanna anticipata a carico di Greenpeace per tutti gli interventi che l¹associazione effettuera' e che ritarderanno la partenza del carico di plutonio. Greenpeace inoltre verrà  condannata a una ammenda di 350.000 franchi francesi (circa un miliardo di lire) per ogni infrazione commessa.

Eppure e' l'industria del plutonio che dovrebbe giudicata da un tribunale, e non chi tenta di denunciare i pericoli connessi alle loro attività . Sin dall¹ultimo trasporto di Mox nel 1999 era stato provato che la BNFL aveva falsificato dei dati relativi alla qualità  del combustibile.

Greenpeace sta tentando ora di bloccare il trasporto dal porto di Cherbourg a Kashowazaki, in Giappone, di 220 kg di Mox, composto di uranio impoverito e di plutonio, proveniente dal sito della Cogema (Compagnia generale di materie nucleari, societa' pubblica francese). Questo pericoloso combustibile nucleare e' destinato ad alimentare 16 reattori giapponesi da qui al 2010, anche se dati in possesso di Greenpeace dimostrano che il combustibile riprocessato finisce con il tornare in Europa.

Nei giorni scorsi, cinque attivisti di Greenpeace si erano incatenati alle griglie del terminal ferroviario della Cogema a Valogne, nel dipartimento della Manica, per impedire al treno che trasporta i 220 chili di Mox di raggiungere il porto di Cherbourg, dove ad attendere il carico ci sono due navi britanniche, la Pacific Pintail e la Pacif Tail.

Domenica sera sono stati arrestati altri tre attivisti, accusati di ostruire la via ferroviaria, e la polizia e' intervenuta distruggendo con un bulldozer la barriera costruita da Greenpeace sui binari.

Questi trasporti nucleari sono palesemente pericolosi: le navi possono affondare per un incidente inquinando il mare. "non si escludono l'eventualità  di pirataggio- afferma portavoce di Greenpeace a Cherbourg ,Yannick Rousselet- dare la possibilità  ad altre potenze di rivenderlo ".

Le due navi che hanno già  eseguito altre volte trasporti dagli impianti della Cogema verso il Giappone,viaggiano armate di cannoni e accompagnate da marines, per essere pronte a rispondere a un eventuale attacco di pirati. Greenpeace, che ha in corso a Capo Horn un'altra operazione di boicottaggio del trasporto di materiale nucleare sugli oceani, intende sensibilizzare l'opione pubblica sull'assurdo via vai negli oceani.

Nel frattempo circa venti attivisti provenienti da Italia, Spagna, Austria, Germania e Andorra, hanno abbordato il sommergibile nucleare britannico "Tireless" ancorato nel porto di Gibilterra. Gli attivisti, che sono riusciti ad eludere lo sbarramento della guardia costiera spagnola, hanno innalzato uno striscione che reclama un "Meditarraneo senza nucleare"


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