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Prevenzione tumore al seno

Tumore al seno e prevenzione

Autopalpazione, ecografia e visita senologica sono molto importanti per la prevenzione del tumore al seno, anche uno stile di vita sano può però contribuire a ridurre considerevolmente il rischio di ammalarsi. Secondo alcune indagini, un'alimentazione sana e corretta contribuisce a prevenire circa il 33 per cento dei tumori. Oggi è ormai appurato che l'obesità incide in maniera significativa sull'incidenza del cancro al seno, sopratutto quando si raggiunge l'età della menopausa.

Mentre un'alimentazione ricca di grassi può favorire la diffusione di questa neoplasia nella popolazione, una dieta di tipo mediterraneao, costituita prevalentemente da alimenti quali olio d'oliva, frutta e verdura, pesce azzurro e cereali, ha un effetto preventivo. Sempre in ambito di prevenzione primaria un ruolo importante viene assunto dall'attività fisica. Le donne che svolgono con regolarità dello sport, ricordiamo che sarebbe sufficiente anche camminare tutti i giorni, presentano un rischio di ammalarsi inferiore di circa il 20 per cento. Anche se questi accorgimenti si dimostrano particolarmente efficaci sopratutto nel periodo post-menopausale, è comunque importante adottarli fin dall'adolescenza in modo da diminuire in maniera ancora più marcata la probabilità di tumori quando si arriva alla fine dell'età fertile.

Anche la gravidanza può avere un ruolo nella prevenzione del tumore al seno, diversi studi hanno infatti dimostrato che essere mamma aiuta ad essere più protette verso questa neoplasia. Il periodo dell'allattamento al seno, il numero di figli e la data della gravidanza sono tutti fattori che hanno un certo peso nella riduzione del rischio. Quando si allatta al seno si innesca una serie di fenomeni chimico fisici, tra questi, ad esempio, c'è la maturazione delle cellule mammarie, un processo che permette loro di completarsi e le rende più resistenti.

Altri accorgimenti, legati sempre agli stili di vita, riguardano le abitudini voluttuarie. Quelle abitudini che sono collegate a sensazioni piacevoli ma, al tempo stesso, sono pericolose per la salute e possono creare dipendenza. Sia il tabagismo che l'alcolismo incrementano il rischio di tumori. Anche quando non c'è una vera e propria dipendenza, bisogna stare attenti perché non si può fissare un livello di sicurezza legato al fumo e al consumo di alcol sotto al quale il rischio è assente, meglio quindi cercare di evitare il più possibile queste sostanze.

Prevenzione tumore al seno

Oggi quasi tutti sanno che la prevenzione primaria (alimentazione, esercizio fisico, abitudini voluttuarie, ecc.) è molto importante per ridurre il rischio di cancro, non bisogna però sottovalutare la prevenzione secondaria. Annualmente, per sensibilizzare le donne, c'è il mese della prevenzione contro il tumore al seno, una data simbolica che generalmente cade in ottobre. L'evento è caratterizzato dal nastro rosa, scelto, a livello mondiale, come simbolo dell'evento.

Vista l'importanza dell'argomento, e considerando che il rischio tumore è presente tutto l'anno e non si concentra in un solo mese, diamo ora alcune informazioni che possono aiutare a capire meglio l'importanza degli screening (gli esami che si conducono periodicamente su donne senza segni di malattia). Questi controlli periodici sono molto importanti perché consentono di individuare precocemente un tumore quando ancora è in una fase iniziale, situazione che migliora notevolmente le probabilità di guarigione e riduce l'invasività delle terapie.

Da quando in Italia sono stati introdotti i programmi di screening mammografico, si è registrata una notevole riduzione degli interventi di mastectomia (l'asportazione chirurgica della mammella). Prima degli anni '90, nella maggior parte dei casi, la neoplasia veniva rilevata quando ormai era in uno stadio avanzato e, di conseguenza, non si poteva preservare l'integrità del seno. L'aspetto estetico non era però l'unico inconveniente, un tumore in fase avanzata poteva infatti aver generato già delle metastasi e la guarigione era molto più difficile.

Anche in assenza di sintomi del tumore al seno, è importante sottoporsi ad una visita senologica durante la quale può essere effettuata un'ecografia al seno e si possono chiedere informazioni su come si esegue l'autopalpazione. Se non vi siete mai sottoposte a uno screening, qui di seguito elenchiamo tutti gli esami da fare dai 20anni in su.

Screening mammografico: esami consigliati in base all'età

Screening mammografico

L'autoesame del seno (autopalpazione) non è considerato un vero strumento di diagnosi precoce, ciononostante è importante che ogni donna apprenda questa pratica perché permette di imparare a conoscere il proprio corpo e, di conseguenza, si rende conto più facilmente di eventuali cambiamenti da segnalare eventualmente al proprio medico.

Anche se ci possono essere delle variazioni territoriali nelle fasce d'età coinvolte nello screening, e alcuni esami potrebbero non essere gratuiti se si decide di farli prima del tempo, in linea di massima si possono individuare tre periodi della vita della donna.

Dai 20 ai 40 anni

Tra i 20 e i 40 anni non sono generalmente previsti particolari esami, si consiglia comunque una visita senologica annuale. Solo in rare situazioni, per esempio se si rilevano dei noduli sospetti e c'è un caso di familiarità, è possibile approfondire l'analisi con una ecografia o una ago biopsia del nodulo sospetto. In questa fascia d'età la mammografia non viene consigliata perché il tessuto mammario ha ancora una struttura troppo densa e, di conseguenza, rende i risultati poco chiari.

Una volta al mese, generalmente 2 o 3 giorni dopo il ciclo mestruale, si consiglia l'esecuzione dell'autopalpazione del seno.

Dai 40 ai 50 anni

Tra i 40 e i 50 anni bisogna continuare con l'autopalpazione mensile del seno e la visita senologica annuale. Le donne che presentano dei casi di tumore al seno in famiglia dovrebbero inoltre cominciare a sottoporsi a mammografia. Tale esame, considerando che il seno può avere una struttura ancora abbastanza densa, andrebbe associato ad un'ecografia.

Dai 50 ai 69 anni

La fascia tra i 50 e i 69 anni è quella che presenta il maggior rischio di sviluppare un tumore al seno, proprio per questo motivo i programmi nazionali di screening prevedono l'offerta gratuita di tutti gli esami utili ad identificare la malattia. Superati i 50anni, le donne devono sottoporsi a controllo mammografico con cadenza biennale.

Con la menopausa non c'è più il ciclo mestruale ma non bisogna abbandonare la pratica dell'autopalpazione del seno. Bisogna quindi continuare ad effettuare con regolarità l'esame con l'unica differenza che può essere effettuato in un qualsiasi periodo del mese.

Se il test genetico per BRCA1 o BRCA 2 risulta essere positivo, si consiglia un'ecografia semestrale e una risonanza annuale (questo consiglio è valido anche nel caso di donne situate nelle precedenti fasce d'età).

Esami per il tumore al seno

Esami per il tumore al seno

A disposizione delle donne ci sono diversi strumenti efficaci per la diagnosi precoce del tumore al seno, il più conosciuto è probabilmente la mammografia. Questo non è però l'unico e, in campo oncologico, si stanno iniziando ad utilizzare anche altre tecniche quali ad esempio la risonanza magnetica, attualmente limitata a specifici casi selezionati, la PEM, una PET (tomografia a emissione di positroni) specifica per le mammella, e il Pap Breast, un Pap-test del seno che, come quello alla cervice uterina, permette di individuare delle cellule alterate. Di seguito riassumiamo sinteticamente i principali esami per il tumore al seno.

Autopalpazione

L'autopalpazione è un esame che ogni donna può effettuare nella propria casa, grazie ad essa si impara a conoscere in maniera dettagliata l'aspetto e la struttura "normale" del proprio seno. Grazie a questa "conoscenza" si è in grado di cogliere precocemente un eventuale cambiamento.

È bene però precisare che in alcuni casi l'autopalpazione può essere causa di falsi allarmi o di falsa rassicurazione. Quando si effettua questo esame bisogna tenere a mente che delle alterazioni del seno potrebbero essere la conseguenza di fattori non preoccupanti quali: il ciclo mestruale, l'età, una gravidanza, la menopausa, l'assunzione della pillola contraccettiva, ecc.. Una certa irregolarità delle mammelle, così come una certa nodosità, un gonfiore o una consistenza molle, può essere del tutto fisiologica nei giorni che precedono e durante il ciclo mestruale, per questo motivo il consiglio è quello di aspettare 2 o 3 giorni dopo il termine delle mestruazioni.

Come spiegato, questo esame non sostituisce la mammografia e le visite senologiche specialistiche, permette però di conoscere a fondo l'aspetto e la struttura normale del seno. Generalmente quando si parla di autopalpazione il primo pensiero va ai "noduli", in realtà grazie a questo esame si possono cogliere anche altri particolari che devono spingere a consultare un medico. Oltre alla comparsa di piccoli noduli che prima non c'erano, ci sono altri segnali quali: fossette o cambiamenti della pelle, cambiamenti di forma della mammella, perdite di liquido dai capezzoli ecc., per una lista completa vi rimandiamo all'approfondimento: Tumore al seno senza noduli, elenco di tutti i sintomi visibili.

Visita senologica

Grazie alla visita specialistica senologica si possono raccogliere diverse informazioni sulla paziente, da una parte ci sono quelle relative all'anamnesi familiare e personale, dall'altra c'è un accurata ispezione del seno e delle ascelle. In base ai dati raccolti si può decidere se è il caso di condurre ulteriori accertamenti per una diagnosi precoce. Da sola, questa visita, non è infatti sufficiente per formulare una diagnosi precisa ma può essere comunque utile per chiarire eventuali situazioni sospette.

Per le donne più giovani (sotto i 40anni) la visita annuale dal senologo non è necessaria, per queste è infatti sufficiente effettuare con regolarità, una volta al mese, l'autopalpazione del seno.

Ecografia

L'ecografia è un esame diagnostico che sfrutta gli ultrasuoni (non espone quindi a radiazioni). Non sostituisce la mammografia e, di solito, si utilizza in abbinamento a tale esame in caso di seni densi (tipici delle donne più giovani) o lesioni mammarie con caratteri dubbi. Mammografia ed ecografia sono quindi esami complementari.

Generalmente il medico richiede un'ecografia se si rileva la presenza di noduli. Grazie a questo esame si possono cogliere eventuali alterazioni della ghiandola mammamia, fornisce inoltre informazioni sulla vascolarizzazione e sull'elasticità dei tessuti.

Mammografia

La mammografia di vecchia generazione è stata sostituita dalla tomosintesi mammaria (nota anche come mammografia tridimensionale ad alta definizione). Si tratta di un esame radiologico che sfrutta i raggi x, con un dosaggio estremamente basso di radiazioni, per fornire un'immagine dettagliata del seno. Le attuali mammografie offrono una maggiore accuratezza diagnostica e sono in grado di rilevare delle lesioni che risultavano "invisibili" con l'esame tradizionale, sopratutto in caso di tumori marginali e seni densi.

Tutt'oggi la mammografia rappresenta il metodo più efficace per la diagnosi precoce, proprio per questo motivo si consiglia con cadenza annuale a tutte le donne che hanno compiuto i 50 anni. Grazie a questo esame si possono individuare dei tumori in una fase iniziale, delle microcalcificazioni con diametro a partire da 0,1 mm. Può essere inoltre utile per definire la posizione e l'estensione del tumore e verificare l'eventuale presenza di altre lesioni sospette.

La tomosintesi mammaria , rispetto alla mammografia tradizionale, richiede minore compressione e, di conseguenza, risulta essere meno dolorosa.

Agoaspirato (noto anche come ago biopsia o biopsia percutanea)

Questa tecnica, praticamente indolore, è utile nel caso in cui venga rilevato un nodulo o una zona sospetta. Si tratta di una procedura che dura qualche minuto e si esegue in regime ambulatoriale. Dopo un'anestesia locale (non sempre necessaria), mediante un sottilissimo ago si preleva del materiale biologico (prevalentemente tessuti e cellule). Il successivo esame istologico del campione prelevato consente di definire l'eventuale natura e le caratteristiche biologiche del tumore (recettori ormonali, rapidità di crescita ecc..).

In caso di agoaspirato del nodulo mammario il prelievo può avvenire sotto guida ecografica, è indolore e l'operazione si conclude nel giro di pochi minuti. Sono rari i casi in cui si può avvertire un po' di fastidio, generalmente a causa di eventuali ematomi, alleviabili comunque con degli impacchi di ghiaccio. Dopo l'esecuzione del prelievo, il paziente può tornare autonomamente a casa senza bisogno di accompagnamento.

L'esame citologico, l'osservazione al microscopio ottico delle cellule prelevate, consente di stabilirne la natura con un'attendibilità diagnostica di oltre il 95 per cento.

Risonanza magnetica (RM)

La risonanza magnetica è una tecnica diagnostica in grado di fornire delle immagini tridimensionali del copro umano molto dettagliate. Senza esporre i paziente a nessun tipo di radiazione ionizzante, si sfruttano dei campi magnetici di elevata intensità applicati ad una specifica area del corporeo da esaminare. Quando si deve valutare la mammella, prima dell'esame bisogna iniettare, mediante un'iniezione in vena, un liquido di contrasto. Se non si utilizzasse il liquido di contrasto non si potrebbero distinguere le aree della mammella malata da quelle sane e neanche i tumori maligni da quelli benigni.

Il risultato dell'esame è fortemente condizionato dalle stimolazioni fisiologiche, farmacologiche e ormonali, per tale motivo è preferibile eseguirlo nella seconda o terza settimana del ciclo mestruale. La risonanza magnetica è un esame che va ad integrare la mammografia e l'ecografia, sarà il radiologo a valutare la sua eventuale esecuzione.

In campo oncologico vien consigliato annualmente in abbinamento alla mammografia, indipendentemente dall'età, alle donne con mutazione dei geni BRCA.


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