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Alzheimer: test olfattivo per la diagnosi prima dei sintomi

Un test per l'Alzheimer: Test dell'Orologio

Per diagnosticare l'Alzheimer, e altre patologie neurodegenerative, attualmente esistono alcuni test come quello dell'orologio, il rischio individuale di Alzheimer potrebbe però essere rilevato anche con un test dell'olfatto. Oggi non esiste ancora una cura, ci sono però alcuni farmaci che possono migliorare notevolmente i sintomi dell'Alzheimer e ne rallentano il decorso, la diagnosi precoce è quindi molto importante. Grazie a un test dell'olfatto ,messo a punto dal neurologo Mark Albers, non solo si potrà scoprire chi presenta un rischio maggiore della malattia ma si potrebbe anche individuare un'eventuale stadio precoce di Alzheimer, di fase 1, quando ancora non sono stati manifestati i primi sintomi cognitivi. I risultati relativi alla sperimentazione del test sono stati pubblicati sugli Annals of Neurology (Episodic Memory of Odors Stratifies Alzheimer Biomarkers in Normal Elderly - Doi: 10.1002/ana.24792).

Mark W. Albers, ricercatore e neurologo presso il Massachusetts General Hospital di Boston, spiega che la capacità di riconoscere particolari odori sembrerebbe essere legata alla progressione dell'Alzheimer. In base ad alcuni test, ci sarebbe quindi un ulteriore sintomo della patologia che può presentarsi molto tempo prima della comparsa dei sintomi neurologici classici quali: vuoti di memoria, difficoltà a ricordarsi un nome o a trovare la parola giusta, problemi a ricordare i nomi quando vengono presentate nuove persone, scordarsi cose appena lette, non trovare o perdere oggetti di valore, ecc.. La precocità della diagnosi offerta da questo test olfattivo non è però l'unico punto di forza, esso è infatti anche estremamente semplice, non invasivo ed economico.

Per valutare la funzionalità del test olfattivo i ricercatori hanno coinvolto 183 volontari: 70 sani senza alcun problema cognitivo, 74 sani ma che erano preoccupati di perdere le facoltà cognitive per via di alcuni episodi (che potrebbero essere però del tutto normali superata una certa età), 29 con un lieve declino cognitivo e 10 con un Alzheimer già manifesto. Durante l'indagine a tutti i partecipanti è stato chiesto di riconoscere alcuni odori, di distinguere degli odori differenti e richiamare alla memoria determinati aromi.

Analizzando le informazioni raccolte, si è constatato che la capacità di ricordare gli aromi e quella di riconoscere due odori diversi peggiora progressivamente in base allo stato di salute della persona. Questa è un'informazione molto importante e, a detta dei ricercatori, la capacità olfattiva individuale tende a deteriorarsi, fino a perdersi quasi completamente, col progredire della patologia neurodegenerativa.

Il prossimo passo dei ricercatori sarà quello di condurre un'ulteriore sperimentazione su un campione più ampio al fine di comprovarne l'affidabilità diagnostica. Se i dati saranno confermati, si potrà disporre di uno strumento molto utile che permetterà di seguire tutte le persone a rischio. In questo modo si monitorerà nel tempo quello che sembra essere un possibile campanello d'allarme per il morbo di Alzheimer.

Test dell'orologio e diagnosi Alzheimer

Il test dell'orologio permette di valutare lo stato di salute neurologico scoprendo con largo anticipo, prima del manifestarsi dei sintomi tipici, possibili patologie quali Alzheimer o Parkinson. Esistono diverse varianti di questo test più o meno elaborate, una delle più sofisticate è quella messa a punto presso il Laboratorio di Intelligenza Artificiale e delle Scienze del Comportamento del Massachusets Institute of Technology (MIT). Il pazienti che si sottopongono al test devono disegnare un orologio che riporta una determinata ora, successivamente devono ricopiare un orologio già disegnato. Analizzando il modo in cui questi disegni vengono effettuati si riesce a valutare lo stato di salute neurologico.

In base ad alcune indagini si è scoperto che le persone colpite da Alzheimer passano più tempo a pensare prima di mettersi a disegnare, quelle affette da Parkinson sono invece più lente nell'esecuzione del disegno e tendono a fare un orologio di dimensioni più piccole. Disegnare un orologio potrebbe sembrare una cosa semplice, questo esercizio grafico permette però di valutare diversi aspetti legati alle funzioni cognitive globali: apractognosia (nota anche come aprassia costruttiva, è la difficoltà che si ha nel svolgere attività di costruzione, composizione e disegno), esecuzione motoria, livello di attenzione, riconoscimento dei numeri e comprensione.

Il test messo a punto presso il MIT è molto sofisticato perché si avvale di un software in grado di esaminare in maniera scrupolosa e precisa ogni piccolo dettaglio nell'esecuzione del disegno. Grazie a una tavoletta grafica (sulla quale si disegna con una penna digitale) collegata a un computer, si riesce ad archiviare ogni più piccola informazione per poi rielaborarla. Piccoli dettagli, come qualche secondo di esitazione prima di tracciare una linea, potrebbero sfuggire a un osservatore umano ma non al computer.

Anche chi non dispone di questa tecnologia può però provare ad eseguire il test dell'orologio. Per far ciò bisogna prima di tutto disegnare un cerchio e, senza ovviamente guardare il proprio orologio (l'ideale sarebbe condurre il test in una stanza dove non sono presenti orologi) inserire i dodici numeri corrispondenti alle ore. Dopo aver inserito le ore bisogna pensare ad un'ora qualsiasi e cercare di disegnare le due lancette (dell'ora e dei minuti) in modo da farle coincidere con l'ora che si è pensata. Il test può funzionare meglio se le persone sono due e le indicazioni sull'ora da disegnare vengono date dall'osservatore.

Nel caso in cui le funzioni cognitive sono in declino (declino cognitivo) si troveranno delle difficoltà sia nella fase dell'inserimento dei numeri corrispondenti alle 12 ore (problema collegato a un deficit di strutturazione dello spazio), sia nell'inserimento delle lancette dell'ora e dei minuti (si potrebbe ad esempio rilevare una mancanza di logica). Diversi studi hanno rilevato che i pazienti affetti da demenza, anche in uno stadio iniziale, trovano una certa difficoltà nell'eseguire questo test. Se ad esempio si chiede loro di inserire come orario le 11:10, possono presentare una mancanza di logica nel tracciare le lancette e potrebbero segnare le 10:50, un altro errore abbastanza frequente lo si rileva anche quando viene chiesto di segnare sull'orologio le 2 e 45 minuti, in questo caso la lancetta delle ore può essere disegnata correttamente verso il 2 ma quella dei minuti punta tra il 4 e il 5.


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