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Aerosol bambini, inutile per raffreddore e tosse - L'aerosol per bambini ha delle indicazioni ben precise, in Italia se ne fa però un uso eccessivo e si adopera anche in caso di raffreddore e tosse,...

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Aerosol bambini, inutile per raffreddore e tosse

Aerosol bambini per tosse e raffreddore

L'aerosol per bambini ha delle indicazioni ben precise, in Italia se ne fa però un uso eccessivo e si adopera anche in caso di raffreddore e tosse, situazioni dove è del tutto inutile. Sebbene diversi pediatri, tra cui Italo Farnetani, sottolineano che l'aerosol va utilizzato in situazioni ben precise, ancora oggi molti genitori ne fanno un uso improprio considerandolo la panacea di tutti i mali. L'utilizzo dello strumento è indicato in caso di broncospasmo, asma bronchiale, laringite e bronchiolite.

Che i genitori italiani fanno un abuso dell'aerosol per bambini è emerso anche in uno studio pubblicato nel 2011 sull'European Journal of Pediatrics. Nell'indagine è stata analizzata la frequenza con la quale venivano somministrati farmaci antiasmatici a bambini che non soffrivano di asma in Italia, Regno Unito e Olanda. I risultati hanno evidenziato che la percentuale di bambini italiani trattati con cortisonici inalatori era ben 4 volte maggiore rispetto alle altre due nazioni.

Considerando che sono molto pochi i bambini che si lasciano fare tranquillamente l'aerosol, questa pratica italiana oltre a essere inefficace in particolari situazioni diventa anche una "tortura" e nel caso in cui i piccoli avessero veramente bisogno della somministrazione di un farmaco per via inalatoria l'operazione diventerebbe più complicata perché l'odio per lo strumento è cresciuto nel tempo. Anche la pediatra Susanna Esposito, pediatra infettivologa presso l'Università degli Studi di Milano, mette in guardia i genitori da un eccessivo ricorso allo strumento nebulizzatore in determinate situazioni. In caso di tosse o semplici raffreddori l'aerosol è inefficace e può addirittura complicare la situazione per la sua tendenza a seccare le mucose e quindi a predisporle all'attecchimento dei germi.

In caso di virus influenzali o parainfluenzali i pediatri consigliano di umidificare l'ambiente, una stanza dove l'aria è eccessivamente secca rende infatti più difficoltosa la respirazione. In determinati casi, in particolare quando il piccolo ha la febbre alta, si può alleviare il dolore somministrando paracetamolo e utilizzando dei decongestionanti nasali. Secondo alcune ricerche l'aerosol risulta essere del tutto inutile anche nei casi di bronchite catarrale, i dati indicano infatti che non riduce i giorni di malattia né ha una qualche efficacia nel liberare i bronchi più rapidamente dalle secrezioni respiratorie.

L'efficacia dell'aerosol nel trattamento dei malanni stagionali dei bambini è stata esaminata anche nel corso di uno studio condotto (dal 2010 al 2012) da un team di ricercatori, coordinati da Antonio Clavenna, dell'Unità di Farmacoepidemiologia del Laboratorio per la Salute Materno-Infantile all'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano. Nel corso dei due anni sono stati monitorati 525 bambini, con un'età che andava da 1 a 5 anni, con infezioni delle vie aeree superiori. La sperimentazione era di tipo randomizzata e in doppio cieco, i 525 bambini erano pazienti di 40 pediatri di famiglia di 9 Asl differenti. I piccoli sono stati divisi in due gruppi: uno è stato trattato con cortisone somministrato tramite aerosol, l'altro con soluzione fisiologica somministrata sempre in aerosol. Dall'analisi dei risultati è emerso che nei due gruppi non sono state rilevate delle differenze nell'entità del disagio e nella durata dei sintomi. In pratica, nel trattamento dei malanni stagionali (raffreddori e tosse) che colpiscono prevalentemente la prima infanzia, l'efficacia dei farmaci cortisonici si è rivelata pari a quella della soluzione fisiologica, ovvero acqua purificata e sale allo 0,9 per cento.

Antonio Clavenna spiega che l'uso del beclometasone ha ridotto solo del 4 per cento (dall'11 al 7 per cento) l'incidenza del wheezing rispetto al placebo. Per chi non lo sapesse il wheezing, noto anche come "sibilo", è quel rumore caratteristico, tipo fischio, che viene prodotto durante la respirazione in alcune forme patologiche a carico dell'albero bronchiale. Il fischio è la conseguenza di una contrazione anomala della muscolatura liscia dei bronchi che, come conseguenza, determina un restringimento della spazio all'interno delle vie respiratorie. Sebbene il beclometasone è un farmaco antiasmatico, nel nostro Paese viene spesso prescritto per curare raffreddore, tosse e mal di gola. I dati scientifici evidenziano però che non vi sono differenze nei tempi di scomparsa dei sintomi di infezione e anche i genitori, che non erano a conoscenza del tipo di terapia ricevuta dal figlio, hanno giudicato come efficace sia il trattamento con il farmaco che quello con il placebo.

Prima di utilizzare l'aerosol nei bambini, sottoponendoli a torture inutili, bisogna quindi essere sicuri che lo si stia facendo per un giusto motivo (broncospasmo, asma bronchiale, laringite e bronchiolite). Oltre alle controindicazioni già descritte in precedenza, l'utilizzo di cortisonici per aerosol nel lungo periodo potrebbe anche provocare danni alla mucosa nasale riducendo la capacità dell'organismo di rispondere agli agenti infettivi come i virus. Un'altro mito da sfatare è quello degli sciroppi, anche questi sono praticamente inutili in caso di tosse. Per i malanni di stagione è invece molto utile, oltre all'utilizzo di farmaci antipiretici in caso di febbre, fare bere molto i più piccoli, non solo bevande calde ma anche fredde.


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