Gravidanza, tiroide e effetti sul bambino
Durante il periodo della gravidanza bisogna prestare particolare attenzione alla tiroide della gestante, è stato dimostrato che gli ormoni tiroidei della mamma passano al feto e ne permettono il corretto sviluppo del cervello. Questo processo, fino ad oggi solo ipotizzato in seguito ad evidenze indirette, è stato dimostrato da un team di ricercatori coordinati dal professor Alfredo Pontecorvi, Ordinario di Endocrinologia presso l'Università Cattolica di Roma, e dal dott. Carmelo Nucera, attualmente ricercatore presso l'Università di Harvard (USA). I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Cellular and Molecular Medicine (Aprile 2010).
Durante i primi mesi di gestazione la tiroide del futuro nascituro non funziona e il piccolo dipende esclusivamente dagli ormoni tiroidei materni. Di recente è stata dimostrata una stretta correlazione tra il corretto funzionamento della tiroide della gestante e le capacita cognitive del piccolo. Alcune donne nelle quali non era stato diagnosticato un ipotiroidismo materno hanno partorito dei bambini con lievi difetti nell'intelligenza. I risultati di tutti questi studi sembrerebbero quindi dimostrare definitivamente il legame tra ipotiroidismo in gravidanza e danno neurologico dei nascituri.
Le conclusioni dei ricercatori sono il risultato di uno studio condotto su un modello di topo transgenico. Pontecorvi spiega che nel DNA del topolino transgenico è stato inserito un marcatore che sviluppa un caratteristico colore blu quando agiscono gli ormoni tiroidei. L'esperto spiega che poiché nelle fasi precoci dello sviluppo fetale gli ormoni tiroidei non possono che essere di provenienza materna, vengono in questo modo evidenziati quegli organi e tessuti regolati selettivamente dall'ormone tiroideo materno.
Lo studio ha dimostrato che l'azione di questi ormoni appare particolarmente spiccata in alcune aree cerebrali come quelle da cui origineranno il talamo, una struttura coinvolta nella regolazione del comportamento dell'individuo, e l'ipotalamo, in cui si svilupperanno diversi centri regolatori di svariate funzioni endocrino-metaboliche.
Se si considera che la gravidanza stessa può essere causa di disfunzioni della tiroide, è molto importante che si effettuino dei controlli adeguati per la patologia tiroidea nelle future madri e nelle gestanti. Bisognerebbe eseguire lo screening tiroideo prima e agli inizi della gravidanza per permettere un adeguato trattamento della madre. Gli esami sul sangue (TSH e ATPO), così come l'ecografia, sono il modo migliore per fare la diagnosi.
Gli esperti evidenziano che particolare attenzione va dedicata anche ai controlli dopo il parto. Circa il 30 per cento delle neo-mamme soffrono di tiroide post-partum, un'infiammazione che in genere si manifesta entro un anno dal parto e spesso si risolve spontaneamente. Diagnosticare la tiroide post-partum è importante perché, se non trattata, può portare complicazioni per la salute della donna. Per esempio, è imputabile al mal funzionamento della tiroide il 5-10 per cento dei casi di depressione post-partum.
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