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Come partorire senza dolore - Una nuova alternativa per partorire senza dolore potrebbe essere proposta alle donne giunte al termine della gravidanza, un'anestesia a base di un oppioide

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Come partorire senza dolore

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Una nuova alternativa per partorire senza dolore potrebbe essere proposta alle donne giunte al termine della gravidanza, un'anestesia a base di un oppioide. Il remifentanil, un antagonista m-oppioide con proprietà farmacocinetiche uniche, è un anestetico oppioide comunemente usato per addormentare i pazienti durante gli interventi chirurgici. Per il momento questo nuovo metodo di "parto dolce" è in fase di sperimentazione presso l'ospedale di Careggi (Firenze). I primi risultati della sperimentazione sono stati pubblicati sulla rivista internazionale Anesthesia and analgesia (Marzo 2010).

Gli esperti spiegano che in alcune donne l'epidurale è controindicata, in questi casi potrebbe essere utile un'alternativa che arriverebbe proprio dall'utilizzo dell'anestesia con il remifentanil. La dottoressa Anna Maria Melani, direttrice del reparto di anestesia del dipartimento materno-infantile dell'ospedale di Careggi, spiega che questa nuova alternativa potrebbe avere inoltre un ulteriore punto a suo favore in quanto l'iniezione dell'epidurale viene fatta nella colonna vertebrale mentre il remifentanil si inietta per via endovenosa, una somministrazione che potrebbe essere meno spaventosa per le donne.

L'anestesista Anna Melani spiega che, dopo aver ricevuto il via libera del comitato etico di Careggi, la sperimentazione, iniziata nel 2006 e tuttora in corso, ha coinvolto circa 1000 donne e la prima paziente a sottoporsi a questo tipo di anestesia è stata proprio sua figlia. L'esperta spiega che si tratta di un'alternativa sicura all'epidurale in quanto il remifentanil, anche se per altre applicazioni, è sotto osservazione da tempo. E' un tipo di anestetico che agisce rapidamente e altrettanto rapidamente viene smaltito dall'organismo.

Il remifentanil è un farmaco che, oltre a non accumularsi, non ha effetti collaterali né per la mamma né per il bambino perché viene metabolizzato da enzimi sempre presenti nell'organismo, anche in quello del piccolo. Per ogni paziente la quantità è stabilita su misura e dipende dai recettori oppioidi endogeni. Circa l'87 per cento delle pazienti che si sono sottoposte al programma hanno dichiarato di essere soddisfatte del trattamento.


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