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Il Morbo di Parkinson colpisce sempre più precocemente

Morbo di Parkinson: colpisce sempre più precocemente

Il morbo di Parkinson colpisce sempre più persone, solo nel nostro paese le persone affette da questa patologia sono oltre quattrocentomila e rispetto a qualche anno fa si è registrato un forte incremento anche fra i giovani. In occasione della Giornata mondiale sul Parkinson, tenutasi l'11 aprile (2007), si è approfittato dell'evento per informare i cittadini circa la patologia e i progressi che sono stati fatti nelle cure.

Contrariamente a quanto si pensava fino a qualche anno fa, il Parkinson non è una malattia legata all'età. In base ai dati raccolti, si può notare come la patologia compare sempre più precocemente e la metà dei casi insorge tra i 40 e i 58 anni. La malattia colpisce il 3 per mille della popolazione generale e l'1 per cento di quella sopra i 65 anni, nel complesso le patologie legate al Parkinson costano al Sistema sanitario nazionale oltre 2 miliardi di euro l'anno.

Gli esperti evidenziano che questa patologia neurodegenerativa è in costante aumento in tutto il mondo, solo in Europa, ad esempio, si stima che il numero dei pazienti passerà da 1.255.000 a 1.482.000 nel 2012. Fabrizio Stocchi, direttore del Centro Parkinson e disturbi del movimento (Irccs San Raffaele - Roma), spiega che a differenza di quanto si ipotizzava fino a qualche tempo fa, la malattia non è legata all'età avanzata, anzi, si assiste ad un costante spostamento della patologia verso un "range" d'età sempre più giovane. L'esperto evidenzia che nella metà dei casi, il Parkinson, insorge tra i 40 e i 58 anni e nel 25 per cento fa la sua comparsa tra i 20 e i 40 anni, solo nel restante 25 per cento i primi sintomi si manifestano in età avanzata (dopo i 60 anni).

Gianni Pezzoli, presidente dell'Aip (Associazione Italiana Parkinsoniani), spiega che non si hanno ancora dei dati certi relativi all'aumento dei casi della patologia né perché la malattia si sviluppa. L'esperto precisa comunque che l'individuazione del Parkinson nelle fasce d'età più giovani è legato anche alle nuove diagnosi, non fattibili fino a cinque anni fa, che permettono di diagnosticare la patologia fin dalle fasi iniziali.

Fra i mezzi più efficaci per diagnosticare la malattia c'è il DAT scan, una scintigrafia cerebrale con un particolare tracciante in grado di legarsi alle terminazioni nervose dopaminergiche, consentendo di contarle. E' una metodica molto più affidabile di prima quando la diagnosi veniva basata sulla sola osservazione clinica, grazie a questa diagnosi è possibile individuare la malattia con meno dell'1 per cento di errore.

Gli esperti ipotizzano che l'aumento dei casi di Parkinson possa essere legato anche ad alcuni fattori ambientali, fra cui diversi inquinanti anche naturali ai quali oggi si è più esposti rispetto al passato. Oltre ai fattori ambientali, nel 20 per cento dei pazienti le cause sono di origine genetico familiare. Se sulle cause scatenanti si hanno ancora molti dubbi, informazioni più certe si hanno sulla base della malattia. Si è notato che il Parkinson è sempre legato alla perdita di un gruppo di neuroni situati nella zona del cervello chiamata "sostanza nera", che producono il neurotrasmettitore dopamina.

Per prevenire il Parkinson i medici consigliano di non assumere dei farmaci in maniera cronica come ad esempio antidepressivi, antipsicotici e antinausea ad effetto centrale, troppo spesso, infatti, si fa un abuso di alcuni medicinali senza chiedersi quali possano essere gli effetti collaterali. Tra le altre misure da adottare per evitare di ammalarsi di Parkinson, i medici suggeriscono delle belle passeggiate, circa 5-10mila passi al giorno, un'abitudine che associata a una dieta equilibrata consente anche di perdere peso e stare in forma.


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