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Aterosclerosi, una statina potrebbe bloccarla nelle prime fasi - L'aterosclerosi potrebbe essere bloccata da un farmaco usato nella riduzione del colesterolo, la statina

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Aterosclerosi, una statina potrebbe bloccarla nelle prime fasi

Aterosclerosi e statina

L'aterosclerosi, una forma particolare di arteriosclerosi, che consiste nella formazione sulle pareti delle arterie di placche, dette ateromi o placche aterosclerotiche, che portano a un ispessimento delle pareti delle arterie, potrebbe essere bloccata da un farmaco usato nella riduzione del colesterolo, la statina.

Durante alcuni studi condotti sulla statina, un farmaco anticolesterolo che negli ultimi 15 anni ha salvato in Europa dalle 60 mila alle 70 mila persone (dati relativi al 2006), si è notato che oltre a diminuire il colesterolo, aiutava a rafforzare le coronarie proteggendo dall'aterosclerosi quei pazienti che si trovavano nella fase iniziale della malattia. I risultati della ricerca che ha visto l'utilizzo della molecola della rosuvastatina, oltre ad essere stati pubblicati sulla rivista scientifica Jama (Journal of the American Medical Association), sono stati presentati in occasione del 56esimo congresso dell'American College of Cardiology (New Orleans, 24 -27 Marzo 2007).

Roberto Ferrari, ordinario di Cardiologia (Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara, Dipartimento di Cardiologia Università degli Studi di Ferrara), durante una conferenza stampa tenutasi a Roma, ha spiegato che anche se nello studio, durante il quale sono stati presi in esame 900 pazienti considerati a bassissimo rischio di aterosclerosi, la statina si è dimostrata efficace nella prevenzione primaria di questa malattia, prima di dire che la rosuvastatina va data a tutti bisognerà comunque condurre ulteriori studi di approfondimento.

L'aterosclerosi è una malattia che si sviluppa nel corso dei decenni in maniera subdola, essa, infatti, nelle prime fasi non presenta alcun sintomo. Quando compaiono i primi sintomi, tra i 40 e i 60 anni, la situazione delle arterie è già compromessa è il rischio che insorgano malattie gravi è alto. L'aterosclerosi, causata dall'accumulo di colesterolo nel sangue, può portare a ictus cerebrale e infarto del miocardio, due patologie spesso mortali.

Durante lo studio, un campione di pazienti che presentavano un lieve ispessimento dell'arteria coronarica, quindi in una fase iniziale della patologia, sono stati divisi in due gruppi. Una parte del campione è stata trattata con alte dosi di rosuvastatina per due anni, mentre all'altra è stato somministrato un placebo. A differenza del gruppo di controllo, nei pazienti trattati con la rosuvastatina non si è notata alcuna progressione dell'aterosclerosi, peggioramento che si è invece riscontrato nei pazienti trattati con una sostanza inerte (placebo).

Da una prima analisi si può quindi dire che la terapia a base di statine, in quei casi in cui vengono raggiunti determinati obbiettivi, riduzione del 23,5 per cento dei livelli di colesterolo LDL e aumento del 7,5 per cento dei livelli di colesterolo HDL, la terapia può bloccare la progressione della malattia e in alcuni casi può essere associata alla regressione dell'aterosclerosi coronarica.


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