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Nuovi studi sul cervello - I grandi giocatori di scacchi, nel progettare le proprie mosse, utilizzano diverse zone del cervello rispetto ad un giocatore dilettante

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Nuovi studi sul cervello

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Secondo un recente studio i grandi giocatori di scacchi, nel progettare le proprie mosse, utilizzano diverse zone del cervello rispetto ad un giocatore dilettante. I ricercatori dell'Università di Konstanz, in Germania, guidati da Ognjen Amidzic, allo scopo di analizzare l'attività cerebrale nei giocatori di differente abilità, hanno misurato la cosiddetta attività della banda gamma nei cervelli di 20 maestri e di dieci giocatori amatoriali, utilizzando una nuova tecnica magnetica d'acquisizione d'immagine conosciuta come registrazione magnetoencefalografica. Con il paziente che gioca davanti al computer, i ricercatori studiano quali parti del cervello registrano delle impennate nella banda gamma durante i cinque secondi successivi alla mossa del computer. I risultati hanno mostrato come, laddove i giocatori amatoriali mostravano un'impennata della banda gamma nel lobo temporale medio, i maestri sviluppavano tale impennata nella zona frontale e della corteccia parietale.

I ricercatori hanno teorizzato che l'uso della corteccia frontale da parte dei grandi maestri, che hanno memorizzato migliaia di mosse, indica che essi riconoscono delle situazioni già studiate o affrontate, ricavandone la soluzione dalla propria memoria. L'uso del lobo temporale medio da parte dei dilettanti, invece, indica la necessità di analizzare una situazione sconosciuta e di formulare una risposta. Non solo; esso indica anche la formazione da parte del giocatore di ricordi a lungo termine, che andranno così a far parte del proprio "bagaglio" di gioco.


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