Gli uomini che vissero a nord del Circolo Polare Artico durante l'ultima era glaciale
Una squadra di archeologi russi e norvegesi hanno riportato in questi giorni la notizia che alcuni uomini primitivi hanno realmente vissuto a nord del Circolo Polare Artico circa 40.000 anni fa, durante l'ultima era glaciale. Pavel Pavlov del Komi Scientific Center insieme a John Inge Svendsen e Svein Indrelid dell'Università di Berger, hanno rinvenuto le tracce di uno stanziamento umano all'interno di un sito ubicato nella zona europea della Russia Artica chiamata Mamontovaya Kurya. Insieme a centinaia d'ossa di mammifero, gli studiosi hanno ritrovato attrezzi di pietra e denti di animali che sembrano essere stati tagliati con questi stessi oggetti.
I ricercatori, sulla base di questi soli artefatti, non sono in grado di dire se gli antichi abitanti di Mamontovaya Kurya appartenessero agli uomini di Neandertal o ad una razza più moderna. In ogni caso comunque, la scoperta rimane di grande importanza. Se si trattasse di uomini di Neandertal, la scoperta indicherebbe che questa razza era in realtà più capace di quanto non si pensasse in precedenza. L'adattamento ad un ambiente così freddo richiede un certo supporto tecnologico ed un'organizzazione sociale ben strutturata. D'altra parte, se questi abitatori dell'Artico fossero stati uomini moderni, il fatto significherebbe che essi avrebbero viaggiato verso nord ad una velocità notevole. Secondo altre prove e ritrovamenti, gli uomini moderni sarebbero giunti solo di recente nel sud-est dell'Europa, circa 40.000 anni fa.
I ricercatori ritengono che questi pionieri fossero uomini moderni. Chiunque fossero, comunque, essi hanno dimostrato un'incredibile capacità di sopravvivenza in un ambiente così freddo. Benché si pensi che la temperatura abbia subito numerose oscillazioni durante quel periodo, essa era comunque più fredda di quanto possa esserlo oggi. Secondo John Gowlett, archeologo all'Università di Liverpool, la temperatura media al Circolo Polare Artico era di -1 grado Celsius. "La scoperta ci dimostra che gli uomini hanno colonizzato persino l'estremo nord, anche se per breve tempo", ha scritto lo studioso, "Benché ci siano ancora delle domande che necessitano di una risposta, gli oggetti ritrovati ci mostrano chiaramente sia la capacità dei primi uomini di realizzare l'impensato, sia il valore delle ricerche archeologiche in aree in apparenza di scarso interesse".
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