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Eredità  di un popolo nomade

popolo nomade

"Ma che uomini sono questi?" sono state le parole dell'antico re persiano, Dario, mentre portava avanti la sua fallimentare conquista delle terre abitate dai cavalieri nomadi di Sciitia nel 514 a.C. Allo stesso modo in cui Dario era rimasto sconcertato dalla mancanza di costruzioni e città  da conquistare nelle steppe ucraine, anche gli archeologi sono rimasti frustrati dalla loro assenza. Senza strutture da disseppellire, lo studio di una cultura del passato può divenire piuttosto difficile. Fortunatamente gli archeologi hanno scoperto qualcosa che Dario non aveva notato, grandi tumuli, o Kurgan, sparsi attraverso le steppe Ucraine.

"Le testimonianze archeologiche degli Sciiti che possediamo si basano quasi esclusivamente da ciò che è stato disseppellito dai Kurgan", comunica Krzysztof Cuik, assistente amministratore del Royal Ontario Museum. I Kurgan sono delle grandi costruzioni tombali che contengono i corpi mummificati dei capi degli Sciiti e gli oggetti necessari per il loro viaggio nell'aldilà . Si tratta di oggetti quotidiani e persino di cavalli e servi, sacrificati ed interrati insieme al loro defunto padrone. Ma l'aspetto unico e sconvolgente di queste offerte tombali è l'enorme quantità  d'oro, argento e preziosi di cui i nobili erano adorni. Entrando più nello specifico, è proprio l'arte di lavorare l'oro che ci ha permesso di dare uno sguardo più preciso al mondo che circondava questa popolazione.

"Capire la loro arte è importante se vogliamo capire chi erano", ha detto Cuik. Dando uno sguardo alle figure che illustrano movimento, attacchi e dominazioni, che costituiscono i soggetti principali di quest'arte, si può dedurre che gli sciiti, come molte società  nomadi, fossero aggressivi e avessero un'organizzazione e un modo di vivere militarizzato. Il tema dominante dell'arte sciita, comunque, è essenzialmente animale. Secondo Ciuk "gli animali, come cervi, aquile, leopardi ed in particolare i cavalli, erano oggetto di costante ammirazione da parte di questo popolo nomade".

Quest'arte "animalista" è stata conservata nei reperti archeologici provenienti dalle regioni comprese tra l'Europa dell'Est e la Grande Muraglia cinese e dimostrano il dominio della cultura sciita nelle steppe. Le immagini di animali in posizioni esagerate e che compiono movimenti impossibili testimoniano la profonda preoccupazione che gli sciiti avevano nei riguardi di questi. Essi dipingevano ogni aspetto di un animale, visualizzando le sue diverse attività . Gli sciiti stessi non possedevano un proprio linguaggio scritto. Essi comunque ci hanno fornito preziose informazioni sul loro passato attraverso ciò che si sono lasciati alle spalle. Attraverso l'arte la loro cultura ci parla senza vocaboli ma ugualmente con grande impeto e bellezza.

Ritrovamenti di un popolo nomade


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