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Gravidanza, acido folico e alimentazione - Durante il periodo della gravidanza e dell'allattamento bisognerebbe raddoppiare il quantitativo di acido folico assunto giornalmente

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Gravidanza, acido folico e alimentazione

Gravidanza, acido folico e alimentazione

Durante il periodo della gravidanza e dell'allattamento bisognerebbe raddoppiare il quantitativo di acido folico assunto giornalmente, non per forza tramite integratori ma anche attraverso la dieta con alimenti ricchi di folati. L'assunzione giornaliera di almeno 400 microgrammi di queste vitamine del gruppo B contribuisce a proteggere la salute delle donne e aiuta a prevenire gravi malformazioni nel piccolo. Ormai quasi tutti conoscono l'importanza dell'acido folico nella gravidanza ma le campagne informative sono comunque importanti per quelle minoranze che non ne conoscono ancora i benefici. In questi giorni (Aprile 2010) è stato presentato il progetto "Pensiamoci prima", un'iniziativa dedicata alle donne che desiderano avere un bambino.

Il progetto "Pensiamoci prima", patrocinato dal ministero della Salute, nasce da un'iniziativa dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) e l'International Centre on Birth Defects (ICDB). Stefania Ruggeri, ricercatrice presso l'INRAN, spiega che attualmente si ricorre all'integrazione di folati in particolar modo durante il periodo della gravidanza, una buona regola sarebbe invece quella di iniziare l'integrazione almeno tre mesi prima del concepimento.

L'assunzione raccomandata normalmente per la prevenzione della salute è di 200 microgrammi al giorno (sia per gli uomini che per le donne), il quantitativo va però raddoppiato (400 microgrammi/die) nelle donne che stanno provando a concepire, inoltre, il consiglio è di mantenere questi quantitativi anche nel periodo dell'allattamento.

Un deficit di folati, oltre ad aumentare il rischio di formazione di alcune forme di anemie e diminuire la protezione verso cardiopatie e tumori per la donna, può pesare in maniera significativa su alcune malformazioni. Dei quantitativi adeguati di acido folico aiutano a ridurre del 50-70 per cento il rischio per il nascituro di anencefalia e spina bifida e del 10-20 per cento altre malformazioni congenite al cuore e ai reni.

L'acido folico è presente in numerosi alimenti e non è difficile creare una dieta ottimizzata per la gravidanza. Fra gli alimenti più ricchi di folati troviamo gli asparagi (372 mcg ogni 250 grammi), i broccoletti rapa (333 mcg ogni 250 grammi) e i broccoli (214 mcg ogni 250 grammi), alimenti che si prestano bene per condire dei primi piatti, come contorni o frittate. In quantitativi minori ne troviamo anche in frutti come le arance (63 mcg ogni 150 grammi), mandarini (57 mcg ogni 150 grammi) e kiwi (42 mcg ogni 150 grammi), mangiandone sia a pranzo che a cena danno comunque un buon apporto di folati. Sono consigliate inoltre le foglie verdi di lattuga, gli spinaci e la rucola. Anche i legumi hanno dei buoni livelli: lenticchie (181 mcg ogni 30 grammi secchi) e fave (90). I folati, anche se con dei quantitativi minori, sono presenti pure in alimenti animali come ad esempio le uova (50 mcg ogni 100 grammi).


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