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Cura contro la celiachia, bene i primi test

Cura contro la celiachia

Non più solo diete per prevenire gli effetti della celiachia, una malattia autoimmune che si stima colpisca quasi 400 mila persone, anche se molti non sanno di esserne affetti. Presto inizierà la sperimentazione di un nuovo vaccino e i risultati ottenuti con una pillola sono molto promettenti. Diversi esperti di tutto il mondo si sono riuniti a Genova, in occasione del Congresso internazionale di celiachia (Settembre 2008), per discutere sui traguardi raggiunti e le future cure contro la celiachia.

Verso fine anno (2008), un gruppo di ricercatori australiani di Melbourne inizierà la sperimentazione sull'uomo di un vaccino rivoluzionario. Secondo quanto comunicato dagli esperti, il vaccino non avrà il compito di inibire o prevenire gli effetti collaterali della celiachia ma riuscirà a curare la patologia. Inizialmente la sperimentazione coinvolgerà un numero molto ristretto di volontari, solo successivamente, in base ai risultati ottenuti, si coinvolgerà un campione più ampio.

Se per valutare i risultati del vaccino contro la celiachia servirà ancora del tempo, non bisogna invece aspettare per una pillola, testata attualmente su 110 pazienti, in grado di eliminare ben l'85 per cento dei sintomi legati al consumo di glutine, la causa scatenante dell'intolleranza.

Alessio Fasano, direttore del Centro di ricerca sulla celiachia e biologia mucosale dell'Università del Maryland (struttura dove si sta sperimentando la pillola contro la celiachia), spiega che entro fine anno si avranno i dati di altri 180 pazienti che andranno a sommarsi ai 110 già disponibili.

La sperimentazione di questa pillola è iniziata 3 anni fa (2005), quando su alcuni rati diabetici si è testato un farmaco inibitore di una proteina intestinale, la zonulina. Nella prima fase della sperimentazione si osservò che gli animali trattati mantenevano intatta la barriera intestinale e non producevano gli autoanticorpi che scatenano la reazione immunitaria. Grazie agli ottimi risultati ottenuti nella prima fase della sperimentazione, Alessio Fasano spiega che si è riusciti a raggiungere in soli tre anni i traguardi che solitamente si raggiungono in 10 o più anni.

Osservando i dati raccolti fino a questo momento il farmaco si è dimostrato molto efficace. I celiaci trattati con un placebo, una volta esposti al glutine, hanno sviluppato i sintomi classici nel 75 per cento dei casi, mentre, nel gruppo trattato con la pillola anticeliachia, i sintomi sono stati rilevati in appena il 14 per cento dei casi.

Fasano conclude comunicando che presso il centro dell'Università del Maryland si sta attualmente sperimentando anche un altro farmaco in grado di rendere il glutine innocuo per i celiaci. Una proteasi (enzima proteolitico) capace di smantellare completamente il glutine, un processo che impedisce al glutine di entrare in contatto con le cellule immunitarie. Sebbene la sperimentazione sembra essere a buon punto, per la commercializzazione del farmaco bisognerà comunque attendere almeno 5 anni.


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