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Vini Doc e Docg, vietato l'uso dei trucioli

Vini Doc e Docg: vietato l'uso dei trucioli

Niente più trucioli nei vini Doc e Docg, un decreto firmato in questi giorni vieta l'utilizzo dei trucioli di rovere che in alcuni casi vengono utilizzati per ricreare una sorta di sensazione di invecchiamento che però non ha niente a che fare con il processo naturale. Il divieto è relativo solo ai vini più pregiati, quelli a Denominazione d'Origine Controllata e Garantita (DOCG) e i vini di qualità originari di zone limitate (DOC).

Il ministro dell'Agricoltura, Paolo De Castro, ha firmato il decreto che vieta l'uso di trucioli nei vini di qualità del nostro Paese pochi giorni dopo l'approvazione del regolamento comunitario 1507/2006 (11 ottobre 2006). Tale regolamento, consente a tutti i Paesi dell'Unione europea di utilizzare misure più restrittive per tutelare la qualità e la tradizione della produzione nazionale ma allo stesso tempo da il via libera all'utilizzo di utilizzare i trucioli di legno conosciuti anche come "chips".

De Castro spiega che grazie al provvedimento adottato si potranno tutelare i vini di qualità del nostro Paese. Il ministro evidenzia che la strada da percorrere per migliorare i nostri prodotti, non deve puntare all'abbattimento dei costi di produzione con metodi come quello dei "trucioli" che producono solo danni all'immagine e alla qualità del prodotti finale, ma bisogna invece puntare a migliorare la competitività nei mercati esteri e nella crescita dimensionale delle imprese.

Il Regolamento Ce 1507/2006 mette i Paesi membri dell'UE in linea con le nuove regole del commercio internazionale, i trucioli sono già adoperati da tempo da grandi produttori di paesi come Australia, Nuova Zelanda, Cile ecc.. Nell'allegato uno di tale regolamento europeo vengono indicate le prescrizioni per l'utilizzazione dei pezzi di legno di quercia indicando ad esempio che i pezzi di legno debbono provenire esclusivamente dalle specie di Quercus, che sono lasciati allo stato naturale oppure riscaldati in modo definito leggero, medio o forte, ma non devono aver subito combustione neanche in superficie e non devono essere carbonacei né friabili al tatto. Riguardo all'etichettatura essa deve indicare l'origine della specie botanica di quercia e l'intensità dell'eventuale riscaldamento, le condizioni di conservazione e le prescrizioni di sicurezza. Il regolamento dettaglia anche la dimensione delle particelle di legno (tali che almeno il 95% in peso sia trattenuto da un setaccio con maglie da 2mm) e la purezza. Soltanto rispettando queste condizioni si può dunque far uso dei trucioli di legno.

Purtroppo in giro spesso vengono date informazioni non corrette che possono furviare i consumatori, chi compra i vini deve sapere che l'uso dei trucioli di legno non è un modo alternativo per fare invecchiare il vino, i complessi fenomeni chimici e fisici che portano un vino conservato nella botte a invecchiare, anche se il termine più corretto sarebbe a maturare, non possono di certo essere ottenuti in nessun caso con l'utilizzo di trucioli di legno.

I vini DOCG

I vini più pregiati sono quelli a Denominazione d'Origine Controllata e Garantita. Questo è un riconoscimento di particolare pregio qualitativo attribuito ad alcuni vini DOC di notorietà nazionale ed internazionale. Attualmente sono 26. Questi vini vengono sottoposti a controlli molto severi, debbono essere commercializzati in recipienti di capacità inferiore a cinque litri e portare un contrassegno dello Stato che dia la garanzia dell'origine, della qualità e che consenta la numerazione delle bottiglie prodotte. Oltre alle condizioni previste per la certificazione DOC è obbligatorio anche l'imbottigliamento nella zona di produzione.

I vini DOC

Si tratta di vini di qualità, originari di zone limitate (di solito di piccole/medie dimensioni), recanti il loro nome geografico ). Le caratteristiche enochimiche (estratto secco, acidità totale, ecc.) ed organolettiche (colore, odore, sapore) devono rispettare i parametri dettati dai cosiddetti "Disciplinari di produzione", i quali fissano anche i quantitativi di uve che possono essere ottenute per ettaro di vigneto, la resa di trasformazione uva/vino, la gradazione alcolometrica minima naturale ed al consumo, ecc..

I vini IGT

Infine esistono in commercio circa 120 vini che riportano in etichetta la sigla IGT "Indicazione Geografica Tipica" . E' un riconoscimento di qualità che viene attribuito a vini da tavola caratterizzati da aree di produzione generalmente ampie e con un disciplinare produttivo poco restrittivo. L'indicazione può essere accompagnata da altre menzioni, quali quella del vitigno. I vini IGT sono gli omologhi dei francesi "Vin de Pays" e dei tedeschi "Landwein".


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