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Astronomia : I terremoti stellari - L'analisi dei cristalli può aiutarci a spiegare i terremoti stellari - I ricercatori hanno raccolto 15.000 ioni di berillio in un reticolo cristallino a...

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L'analisi dei cristalli può aiutarci a spiegare i terremoti stellari

Terremoti Stellari

L'analisi di un sottile reticolo cristallino potrebbe aiutarci a determinare se alcune stelle subiranno o meno dei mutamenti nella propria superficie esterna. Travis Mitchell dell'Università  del Delaware e i colleghi hanno descritto la reazione di una struttura cristallina sotto forte pressione, simulando le condizioni previste da alcuni scienziati per le stelle di neutroni.

I ricercatori hanno raccolto 15.000 ioni di berillio in un reticolo cristallino a forma di disco, che è stato raffreddato a temperature vicine allo zero assoluto utilizzando campi elettrici e magnetici. Una volta formato il disco, gli studiosi hanno regolato il campo magnetico circostante per evitarne la rotazione. Di seguito, hanno applicato, tramite un raggio laser, una forza sul disco, osservando il risultato attraverso una telecamera digitale. Sottoposto a questo ulteriore momento torcente il reticolo cristallino si è infranto, quindi si è lievemente attorcigliato, si è rigenerato e quindi risaldato. Questo particolare comportamento, scrivono gli autori dello studio, si può ritrovare in una grande varietà  di sistemi, incluse le valanghe e i terremoti.

Il cristallo prodotto dai ricercatori si pensa sia strutturalmente molto simile alla crosta esterna delle stelle di neutroni. Secondo una teoria astrofisica, queste stelle potrebbero essere caratterizzate da quelli che gli scienziati chiamano "stellemoti", dei movimenti superficiali in larghissima scala, sviluppatisi in seguito all'intenso campo magnetico che spinge la crosta verso l'esterno. Lievi emissioni di raggi gamma provenienti dalle stelle di neutroni sono state di recente annesse come prova di questa teoria, avendo notato che la distribuzione delle imperfezioni osservate nell'esperimento corrisponde a quelle riscontrate nelle emissioni di raggi X.


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