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Tumori, ricerca choc

La mammografia è solo una perdita di tempo

Tumori - La mammografia

Lo afferma uno studio danese. Dura reazione degli specialisti inglesi: "Lo screening ha salvato moltissime donne"

Contro il cancro al seno la mammografia non serve, anzi è solo una perdita di tempo. Scoppia come una bomba nel mondo medico-scientifico la polemica innescata da una ricerca danese pubblicata sull'autorevole periodico specializzato inglese Lancet. Secondo lo studio, lo screening al seno, ovvero l'esame precoce al quale si sottopongono le donne a partire da una certà età (in Gran Bretagna dai 50 ai 64 anni), non è utile nella lotta e nella prevenzione dei tumori.

Secondo Peter Gotszche e Ole Olsen del Nordic Cochrane Centre di Copenhagen, la maggior parte degli studi internazionali che affermano la validità della mammografia e giustificano l'intervento degli stati nel settore sono "comlpetamente inadeguati", in quanto le donne in un gruppo sottoposto a test appartenevano ad una fascia socio-economico elevata e quindi comunque destinate ad essere più sane.

La pubblicazione danese in particolare afferma che molti studi che attestano i benefici dell'esame al seno sono difettosi e parziali, ma la stessa accusa viene ribaltata da medici inglesi nei confronti degli autori della ricerca danese. Il professor Muir Gray, presidente del Comitato nazionale inglese per lo screening, afferma che il rapporto in realtà non contiene notizie degne di questo nome. Il direttore generale della Campagna sulla ricerca sul cancro, professor Gordon McVie, aggiunge: "Le morti da tumori al seno sono calate significativamente negli ultimi dieci anni, del 14% dal 1989 al 1998, e non c'è dubbio che la maggior parte dei tumori precoci sono scoperti grazie allo screening. Ciò comporta non solo che le donne vivono più a lungo, ma anche che possono evitare interventi chirurgici devastanti".

I ricercatori danesi sono stati spinti ad approfondire otto studi su grande scala dal fatto che in Svezia le morti da cancro al seno non sono calate nonostante quella nazione abbia un programma di screening. Per i danesi, sei degli otto rilevamenti sarebbero "inconsistenti": tra questi uno condotto in Scozia. I danesi, al contrario, hanno 'salvato' soltanto due studi, uno condotto in Svezia l'altro in Canada, che sembrano dimostrare l'assenza di benefici dalla analisi precoce al seno. Tanto che il gruppo di studio danese conclude affermando che "lo screening attraverso mammografia è ingiustificato".

Durissima la reazione degli studiosi britannici: "Non dobbiamo assolutamente abbandonare il nostro programma di screening, almeno fino a quando non verrà dimostrata categoricamente la sua inefficacia" è la replica di un esperto del settore, Delyth Morgan. E un portavoce del programma inglese di screening afferma: "Siamo fiduciosi che i dati definitivi he aspettiamo entro l'anno dimostreranno una significativa riduzione della mortalità da tumori al seno".


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