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Astronomia : Il volto di Venere - Il volto di Venere - Il potente segnale trasmesso da Arecibo rimbalza su Venere, e gli echi vengono catturati da

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Il volto di Venere

Volto di Venere

Gli astronomi hanno visto la superficie di Venere grazie all'uso dei due più grandi radiotelescopi del mondo. Il primo utilizzo scientifico del nuovo telescopio ampio 100 metri di Robert C Byrd Green Bank, installato nell'Ovest Virginia, insieme al disco radio di 305 metri di Arecibo, in Porto Rico, ha permesso agli scienziati di studiare la superficie del più prossimo vicino del nostro pianeta. Insieme i due strumenti hanno potuto produrre immagini spettacolari con la risoluzione di appena un chilometro.

Il potente segnale trasmesso da Arecibo rimbalza su Venere, e gli echi vengono catturati da entrambi i telescopi per creare l'immagine. E poichè i due telescopi osservano il pianeta da angolazioni diverse, i dati combinati permettono di riprodurre una mappa tridimensionale della superficie di Venere. Venere ha all'incirca la stessa massa e le stesse dimensioni della Terra, ma la sua superficie è più calda di un forno e la sua atmosfera un concentrato di acido solforico, che cade da cielo sotto forma di pioggia.

Telescopio bank

Il pianeta giace sotto una coltre permanente di nubi che la luce visibile non può penetrare. Ma le onde elettromagnetiche più lunghe, come le onde radio, sono invece in grado di superare questa barriera. Cosଠdieci anni fa, la NASA ha tracciato una mappa quasi completa della superficie di Venere utilizzando il sistema radar della sonda Magellano.

Magellano ha individuato una sovrabbondanza di strutture vulcaniche ma i dati inviatici non ci hanno potuto confermare se fossero attive o meno. Le nuove mappe radar saranno utilizzate per individuare ogni cambiamento della superficie di Venere, indice di un'eruzione vulcanica avvenuta durante questi ultimi dieci anni.

Barrie Jones, uno scienziato planetario all'Open University, ha detto: "Il raffronto tra i dati altimetrici permetterà , oltre l'individuazione di eventuali fuoriuscite di lava, anche di vedere se ci sono stati dei mutamenti nei profili delle montagne dovuti allo stress vulcanico". In accordo con questa teoria, Venere potrebbe ospitare un'attività  vulcanica tale da scatenare, ogni 500 milioni di anni, un'eruzione a livello planetario. Se questo è vero, il secondo metodo di analisi si rivelerebbe cruciale. Sulla Terra, il vulcanesimo è la manifestazione dell'inesorabile movimento delle placche tettoniche. Su venere invece non vi è manifestazione della loro esistenza, forse a causa della mancanza d'acqua. Secondo Jones "è possibile che l'acqua lubrifichi il movimento delle placche sulla terra. Il prosciugamento di Venere potrebbe aver reso le placche troppo rigide per muoversi".

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