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Farmaco: Velbe | Bugiardino n. 13422 - Foglietto illustrativo n. 13422 - Farmaco Velbe: ricetta, principio attivo, prezzo, effetti e dosaggio [Confezione: 10 mg iv 1 Flacone ]

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Farmaco: Velbe

Farmaco: Velbe | Bugiardino n. 13422

Confezione: 10 mg iv 1 Flacone

Casa farmaceutica: Crinos S.p.A.

Classe farmaceutica: H

Ricetta Velbe: OSP1 - medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico

ATC: L01CA01

Principio attivo Velbe: Vinblastina solfato (FU)

Gruppo terapeutico: Antineoplastici

Scadenza Velbe: 36 mesi

Temperatura di conservazione: Da +2° a +8°

Indicazioni terapeutiche / effetti Velbe (10 mg iv 1 Flacone )

M. di Hodgkin generalizzato (Stadio III-IV della modificazione Ann Arbor del sistema di suddivisione Rye). Linfoma linfocitico (nodulare, diffuso, scarsamente differenziato, ben differenziato). Linfoma istocitico. Mycosis fungoides (stadi avanzati). Carcinoma del testicolo (fase avanzata). Sarcoma di Kaposi. Morbo di Letterer-Siwe (Istiocitosi X). Coriocarcinoma resistente ad altri agenti chemioterapici. Carcinoma della mammella, resistente ad altre misure terapeutiche. Il Velbe viene generalmente somministrato in combinazioni con altri agenti anti-neoplastici. In caso di morbo di Hodgkin recidivante dopo regime MOPP o precedentemente trattato, è disponibile un protocollo che prevede la ciclofosfamide invece della mostarda azotata e Velbe invece di Vincristina. Il Velbe somministrato da 6 a 8 ore prima della bleomicina può significativamente potenziare l’azione di quest’ultima.

Posologia / dosaggio Velbe (10 mg iv 1 Flacone )

La risposta leucopenica può variare di intensità in seguito a terapia con Velbe. Per questa ragione si raccomanda che il farmaco sia somministrato con una frequenza non superiore a una volta ogni sette giorni. Si ritiene prudente iniziare la terapia negli adulti con la somministrazione di una singola dose endovenosa di 3,7 mg/m2 di superficie corporea; la dose iniziale per bambini deve corrispondere a 2,5 mg/m2 di superficie corporea. Dopo di che si deve eseguire una conta leucocitaria per determinare la sensibilità del paziente al Velbe. Si consiglia una riduzione del 50% della dose di Velbe in pazienti che presentano un valore di bilirubinemia diretta superiore a 3 mg/100 ml. Dato che il metabolismo e l’escrezione avvengono prevalentemente per via epatica, non si consigliano modificazioni della dose nei pazienti con funzione renale compromessa. Un modo semplice per incrementare la dose a intervalli settimanali può corrispondere al seguente schema: prima dose: adulti 3,7 mg/m2 superficie corporea; bambini 2,5 mg/m2 superficie corporea.
Seconda dose: adulti 5,5 mg/m2 superficie corporea; bambini 3,75 mg/m2 superficie corporea.
Terza dose: adulti 7,4 mg/m2 superficie corporea; bambini 5,0 mg/m2 superficie corporea.
Quarta dose: adulti 9,25 mg/m2 superficie corporea; bambini 6,25 mg/m2 superficie corporea.
Quinta dose adulti 11,1 mg/m2 superficie corporea; bambini 7,5 mg/m2 superficie corporea.
Gli incrementi sopra riportati si possono utilizzare fino a raggiungere la dose massima (non superiore a 18,5 mg/m2 di superficie corporea negli adulti e 12,5 mg/m2 di superficie corporea nei bambini). Il dosaggio non deve essere aumentato oltre quella dose che abbia ridotto la conta leucocitaria a circa 3000 cellule/mm3. In alcuni adulti 3,7 mg/m2 possono indurre tale livello di leucopenia, mentre altri adulti possono richiedere più di 11,1 mg/m2 e, in casi rarissimi, anche 18,5 mg/m2 di superficie corporea. Tuttavia, per la maggior parte dei pazienti adulti, il dosaggio settimanale è compreso tra 5,5 e 7,4 mg/m2 di superficie corporea. Stabilita la dose di Velbe capace di indurre il suddetto grado di leucopenia, si deve somministrare una dose di mantenimento di un incremento inferiore a questa. In tal modo il paziente riceverà la dose massima che non induce leucopenia. Si deve sottolineare il fatto che, anche se sono trascorsi 7 giorni, la dose successiva di Velbe non deve essere somministrata fino a quando la conta leucocitaria non sia ritornata ad almeno 4000 cellule/mm3. In alcuni casi l’attività oncolitica può manifestarsi prima dell’effetto leucopenico. Quando ciò avviene non c’è bisogno di aumentare il volume della dose successiva. La durata della terapia di mantenimento varia a seconda della malattia in trattamento e della combinazione con altri agenti antineoplastici in uso.


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