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Farmaco: Pegasys | Bugiardino n. 09889 - Foglietto illustrativo n. 09889 - Farmaco Pegasys: ricetta, principio attivo, prezzo, effetti e dosaggio [Confezione: 135 mcg sc 1 Siringa + ago ]

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Farmaco: Pegasys

Farmaco: Pegasys | Bugiardino n. 09889

Confezione: 135 mcg sc 1 Siringa + ago

Casa farmaceutica: Roche S.p.A.

Classe farmaceutica: A

Ricetta Pegasys: RR - medicinale soggetto a prescrizione medica

ATC: L03AB11

Principio attivo Pegasys: Peginterferone alfa-2a

Gruppo terapeutico: Immunostimolanti Interferoni

Scadenza Pegasys: 36 mesi

Temperatura di conservazione: Da +2° a +8°

Indicazioni terapeutiche / effetti Pegasys (135 mcg sc 1 Siringa + ago )

Epatite cronica B: trattamento di pazienti adulti affetti da epatite cronica B HBeAg-positiva o HBeAg-negativa, con malattia epatica compensata ed evidenza di replicazione virale, livelli di ALT aumentati e infiammazione e/o fibrosi epatica istologicamente provata (vedere Avvertenze speciali e precauzioni di impiego e Proprietà farmacodinamiche nel RCP). Epatite cronica C: trattamento di pazienti adulti affetti da epatite cronica C e positivi per HCV-RNA sierico, inclusi i pazienti con cirrosi compensata e/o coinfettati dal virus HIV clinicamente stabile. Il trattamento ottimale con Pegasys nei pazienti con epatite cronica C è in associazione con ribavirina. La associazione di Pegasys e ribavirina è indicata nei pazienti mai trattati in precedenza e nei pazienti che abbiano fallito un precedente trattamento con interferone alfa (pegilato o non pegilato) in monoterapia o in terapia di associazione con ribavirina. La monoterapia è indicata principalmente in caso di intolleranza o controindicazione alla ribavirina.

Posologia / dosaggio Pegasys (135 mcg sc 1 Siringa + ago )

Il trattamento deve essere iniziato solo da un medico con esperienza nel trattamento dei pazienti con epatite B o C. Quando Pegasys deve essere utilizzato in associazione con ribavirina occorre fare riferimento anche al RCP della ribavirina. Dose da somministrare e durata del trattamento: epatite cronica B: il dosaggio e la durata di Pegasys raccomandati per il trattamento dell’epatite cronica B, sia HBeAg-positiva che HBeAg-negativa, è 180 mcg 1 volta alla settimana per 48 settimane mediante somministrazione sottocutanea nell’addome o nella coscia. Epatite cronica C - pazienti mai trattati in precedenza: il dosaggio raccomandato di Pegasys è 180 mcg 1 volta alla settimana mediante somministrazione sottocutanea nell’addome o nella coscia, sia in associazione con ribavirina orale sia come monoterapia. La dose di ribavirina da usare in associazione con Pegasys è riportata nella Tabella 1 nel RCP. La dose di ribavirina deve essere somministrata a stomaco pieno. Durata del trattamento: la durata della terapia di associazione con ribavirina per l’epatite cronica C dipende dal genotipo virale. I pazienti infettati dall’HCV con genotipo 1 che hanno HCV RNA rilevabile alla settimana 4, indipendentemente dalla carica virale pre-trattamento devono essere trattati per 48 settimane. Il trattamento per 24 settimane può essere preso in considerazione per i pazienti con infezione da genotipo 1 e bassa carica virale (LVL) (≤ 800.000 UI/ml) al basale o da genotipo 4 che diventano HCV RNA negativi alla settimana 4 di trattamento e rimangono HCV RNA negativi alla settimana 24. Tuttavia, il trattamento della durata complessiva di 24 settimane può essere associato ad un più alto rischio di ricaduta rispetto ad un trattamento della durata di 48 settimane (vedere Proprietà farmacodinamiche nel RCP). In questi pazienti, la tollerabilità alla terapia di combinazione e fattori prognostici aggiuntivi, come il grado di fibrosi, devono essere presi in considerazione quando si decide la durata del trattamento. Una riduzione della durata del trattamento in pazienti con infezione da genotipo 1 e alta carica virale (HVL) (> 800.000 UI/ml) al basale, che diventano HCV RNA negativi alla settimana 4 di trattamento e rimangono HCV RNA negativi alla settimana 24, deve essere presa in considerazione con molta cautela dal momento che i limitati dati disponibili suggeriscono che questo può avere un impatto significativamente negativo sulla risposta virologica sostenuta. I pazienti che presentano un’infezione da HCV di genotipo 2 o 3 e che mostrano livelli rilevabili di HCV-RNA alla settimana 4, indipendentemente dalla carica virale pre-trattamento, devono ricevere 24 settimane di terapia. Un trattamento di 16 settimane può essere preso in considerazione in pazienti selezionati che presentano un’infezione con genotipo 2 o 3 con LVL (≤ 800.000 UI/ml) al basale, che diventano HCV-negativi entro la settimana 4 di trattamento e rimangono HCV-negativi entro la settimana 16. 16 settimane totali di trattamento possono essere associate ad una minor possibilità di risposta e sono associate ad un più alto rischio di recidiva rispetto a un trattamento della durata di 24 settimane. In questi pazienti devono essere presi in considerazione, quando si valutano scostamenti dalla durata standard del trattamento (24 settimane), la tollerabilità della terapia di associazione e la presenza di ulteriori fattori clinici o prognostici, quale il grado della fibrosi. Deve essere considerata con maggior cautela la riduzione della durata del trattamento in pazienti infettati con genotipo 2 o 3 con HVL (> 800.000 UI/ml) al basale, che diventano HCV-negativi entro la settimana 4, in quanto questa può avere un impatto significativamente negativo sulla risposta virologica sostenuta (vedere Tabella 1 nel RCP). I dati disponibili per i pazienti infettati con genotipo 5 o 6 sono limitati; pertanto è raccomandata una terapia di associazione con 1000/1200 mg di ribavirina per 48 settimane. L’impatto clinico di un trattamento iniziale abbreviato a 16 settimane, invece di 24 settimane, non è noto, considerando la necessità di ritrattare i pazienti che non rispondono alla terapia e che recidivano. La durata raccomandata di trattamento con Pegasys in monoterapia è di 48 settimane. Epatite cronica C - pazienti trattati in precedenza: la dose di Pegasys raccomandata in associazione con ribavirina è 180 mcg 1 volta alla settimana per somministrazione sottocutanea. Ai pazienti di peso < 75 kg e ≥ 75 kg, devono essere somministrati ogni giorno rispettivamente 1000 mg e 1200 mg di ribavirina. I pazienti che presentano livelli virali rilevabili alla settimana 12 devono interrompere la terapia. La durata totale raccomandata di trattamento è di 48 settimane. Se i pazienti infettati con genotipo virale 1, non responsivi al precedente trattamento con PEG-IFN e ribavirina, sono stati considerati per il trattamento, la durata totale raccomandata di terapia è di 72 settimane. Coinfezione da HIV-HCV: il dosaggio raccomandato di Pegasys, in monoterapia o in associazione con 800 mg di ribavirina, è di 180 mcg per via sottocutanea 1 volta alla settimana per 48 settimane, indipendentemente dal genotipo. La sicurezza e l’efficacia del trattamento combinato con dosi di ribavirina superiori a 800 mg al giorno sono attualmente in fase di valutazione. Una durata della terapia inferiore a 48 settimane non è stata adeguatamente studiata. Predittività di risposta e di non risposta - pazienti mai trattati in precedenza: è stato dimostrato che una risposta virologica precoce entro la settimana 12, definita come una diminuzione della carica virale di 2 log o livelli non rilevabili di HCV-RNA, è predittiva di una risposta sostenuta (vedere Tabelle 2 e 6 nel RCP). Il valore predittivo negativo della risposta sostenuta nei pazienti trattati con Pegasys in monoterapia era pari al 98%. Un valore predittivo negativo simile si è osservato in pazienti con coinfezione da HIV-HCV trattati con Pegasys in monoterapia o in associazione con ribavirina (rispettivamente 100% (130/130) o 98% (83/85)). In pazienti con coinfezione da HIV-HCV con genotipo 1 e genotipo 2/3 trattati con terapia di associazione sono stati osservati valori predittivi positivi del 45% (50/110) e del 70% (59/84) rispettivamente. Predittività di risposta e di non risposta - pazienti trattati in precedenza: nei pazienti non responsivi ritrattati per 48 o 72 settimane, una soppressione virale alla settimana 12 (livelli non rilevabili di HCV-RNA definiti < 50 UI/ml) ha dimostrato di essere predittiva di una risposta virologica sostenuta. La probabilità di non raggiungere una risposta virologica sostenuta con 48 o 72 settimane di trattamento se la soppressione virale non è stata raggiunta alla settimana 12 è stata rispettivamente del 96% (363 su 380) e del 96% (324 su 339). La probabilità di raggiungere una risposta virologica sostenuta con 48 o 72 settimane di trattamento se la soppressione virale è stata raggiunta alla settimana 12, è stata rispettivamente del 35% (20 su 57) e del 57% (57 su 100). Aggiustamento posologico a seguito di reazioni avverse: generali: qualora sia richiesto un aggiustamento della dose a seguito di reazioni avverse di grado da moderato a severo (clinico e/o di laboratorio), è generalmente indicata una riduzione iniziale della dose a 135 mcg. Comunque, in alcuni casi, è necessaria una riduzione della dose fino a 90 mcg o 45 mcg. Quando la reazione avversa diminuisce, si può considerare un aumento della dose fino al raggiungimento della dose di partenza (vedere Avvertenze speciali e precauzioni di impiego per l’uso e Effetti indesiderati nel RCP). Ematologiche (vedere Tabella 3 nel RCP): si raccomanda una riduzione della dose se la conta dei neutrofili è < 750/mm3. Per pazienti con valori della conta assoluta dei neutrofili (CAN) < 500/mm3 il trattamento deve essere sospeso fino a quando i valori di CAN non siano ritornati a > 1000/mm3. La terapia deve inizialmente essere ripresa con 90 mcg di Pegasys e la conta dei neutrofili monitorata. Si raccomanda una riduzione della dose a 90 mcg se la conta delle piastrine è < 50.000/mm3. Si raccomanda l’interruzione della terapia quando la conta delle piastrine diminuisce a livelli < 25.000/mm3. Specifiche raccomandazioni per la gestione dell’anemia correlata al trattamento sono le seguenti: la ribavirina deve essere ridotta a 600 mg/die (200 mg al mattino e 400 mg alla sera) se si verificano le seguenti condizioni: (1) un calo dell’emoglobina compreso tra < 10 g/dl e ≥ 8,5 g/dl in un paziente senza significativa malattia cardiovascolare, o (2) un calo dell’emoglobina ≥ 2 g/dl in un periodo di 4 settimane di trattamento in un paziente con malattia cardiovascolare stabile. Non è raccomandato un ritorno alla dose iniziale. La ribavirina deve essere interrotta se si verificano le seguente condizioni: (1) paziente senza significativa malattia cardiovascolare che presenti un calo dell’emoglobina < 8,5 g/dl; (2) paziente con malattia cardiovascolare stabile che mantiene valori di emoglobina < 12 g/dl nonostante 4 settimane con dose ridotta. Se l’anomalia si risolve, la ribavirina può essere ripresa alla dose di 600 mg/die e ulteriormente aumentata a 800 mg/die a discrezione del medico curante. Si raccomanda di non ritornare alla dose originaria. Funzionalità epatica: le fluttuazioni nelle anormalità dei test di funzionalità epatica sono comuni nei pazienti con epatite cronica C. Come con altri interferoni alfa, sono stati osservati aumenti nei livelli delle ALT sopra i livelli basali in pazienti trattati con Pegasys, inclusi i pazienti con una risposta virologica. Negli studi clinici sull’epatite cronica C, casi isolati di incremento delle ALT (≥ 10 volte il limite superiore della norma o ≥ 2 volte il limite basale nei pazienti con ALT al basale ≥ 10 volte il limite superiore della norma), che si sono risolti senza modificazioni della dose, sono stati osservati in 8 su 451 pazienti trattati con la terapia di associazione. Se l’aumento delle ALT è progressivo o persistente, la dose deve essere ridotta inizialmente a 135 mcg. Quando l’aumento dei livelli delle ALT è progressivo nonostante la riduzione della dose, o è accompagnato da aumento della bilirubina o evidenza di scompenso epatico, la terapia deve essere interrotta. Nei pazienti affetti da epatite cronica B, incrementi transitori delle ALT talvolta maggiori di 10 volte il limite superiore della norma non sono rari e possono riflettere l’eliminazione da parte del sistema immunitario. Il trattamento non deve normalmente essere iniziato in caso di ALT > 10 volte il limite superiore della norma. Deve essere presa in considerazione la continuazione del trattamento con un monitoraggio più frequente della funzionalità epatica durante i picchi di ALT. In caso di riduzione o sospensione della dose di Pegasys, la terapia può essere ripresa una volta che il picco si sia abbassato. Particolari tipi di pazienti: anziani: in caso di terapia con Pegasys nei pazienti anziani non sono necessari aggiustamenti della dose raccomandata di 180 mcg 1 volta alla settimana (vedere Proprietà farmacocinetiche nel RCP). Bambini e adolescenti: sono disponibili solo dati limitati di sicurezza e di efficacia nei bambini e negli adolescenti (6-18 anni). Pegasys è controindicato nei neonati e nei bambini fino a 3 anni di età per la presenza di alcool benzilico come eccipiente. Pazienti con insufficienza renale: nei pazienti con malattia renale allo stadio terminale, deve essere utilizzata una dose iniziale di 135 mcg. Indipendentemente dalla dose iniziale o dal grado dell’insufficienza renale, i pazienti devono essere monitorati e deve essere effettuata un’appropriata riduzione della dose di Pegasys durante il trattamento se si verificano reazioni avverse. Pazienti con insufficienza epatica: nei pazienti con cirrosi compensata (ad es. Child Pugh A), Pegasys si è dimostrato efficace e sicuro. Pegasys non è stato valutato in pazienti con cirrosi scompensata (ad es. Child Pugh B o C o varici esofagee sanguinanti) (vedere Controindicazioni). La classificazione Child Pugh divide i pazienti nei gruppi A, B e C, o Lieve, Moderata e Grave corrispondenti rispettivamente ai punteggi 5-6, 7-9 e 10-15.


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