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Farmaco: Carvedilolo Tev | Bugiardino n. 02304 - Foglietto illustrativo n. 02304 - Farmaco Carvedilolo Tev: ricetta, principio attivo, prezzo, effetti e dosaggio [Confezione: 25 mg 30 Compresse ]

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Farmaco: Carvedilolo Tev

Farmaco: Carvedilolo Tev | Bugiardino n. 02304

Confezione: 25 mg 30 Compresse

Casa farmaceutica: Teva Italia S.r.l.

Classe farmaceutica: A

Ricetta Carvedilolo Tev: RR - medicinale soggetto a prescrizione medica

ATC: C07AG02

Principio attivo Carvedilolo Tev: carvedilolo

Gruppo terapeutico: Betabloccanti

Scadenza Carvedilolo Tev: 24 mesi

Temperatura di conservazione: Non superiore a +25°

Indicazioni terapeutiche / effetti Carvedilolo Tev (25 mg 30 Compresse )

Ipertensione. Ipertensione essenziale. Angina pectoris cronica stabile. Trattamento aggiuntivo dell’insufficienza cardiaca cronica stabile da moderata a severa.

Posologia / dosaggio Carvedilolo Tev (25 mg 30 Compresse )

Per uso orale. Ipertensione essenziale: nel trattamento dell’ipertensione il carvedilolo può essere utilizzato in monoterapia o in associazione con altri antiipertensivi, in particolare con i diuretici tiazidici. Si consiglia la somministrazione di 1 dose singola giornaliera, tuttavia la massima dose singola raccomandata è 25 mg e la dose massima giornaliera raccomandata è 50 mg. Adulti: la dose raccomandata iniziale è di 12,5 mg una volta al giorno per i primi 2 giorni. In seguito, il trattamento è continuato con una dose di 25 mg al giorno. Se necessario la dose può essere ulteriormente aumentata ogni 2 settimane o più raramente. Anziani: la dose iniziale raccomandata nell’ipertensione è 12,5 mg 1 volta al giorno che può anche essere sufficiente per il proseguimento del trattamento. Tuttavia se la risposta a questa dose fosse inadeguata, la dose può essere successivamente aumentata progressivamente a intervalli di 2 settimane o più raramente. Angina pectoris cronica stabile: si raccomanda di somministrare il farmaco 2 volte al giorno. Adulti: la dose iniziale è di 12,5 mg per 2 volte al giorno per i primi 2 giorni. In seguito il trattamento è continuato alla dose di 25 mg 2 volte al giorno. Se necessario la dose può essere successivamente aumentata progressivamente a intervalli di 2 settimane o più raramente fino alla dose massima raccomandata di 100 mg al giorno divisa in 2 dosi (2 volte al giorno). Anziani: la dose iniziale è di 12,5 mg per 2 volte al giorno per i primi 2 giorni. Quindi il trattamento è continuato alla dose di 25 mg 2 volte al giorno, che è la dose giornaliera massima raccomandata. Insufficienza cardiaca: carvedilolo viene utilizzato nell’insufficienza cardiaca moderata e/o severa in aggiunta alla terapia base convenzionale con diuretici, ACE inibitori, digitale e/o vasodilatatori. Il paziente deve essere clinicamente stabile (nessuna modifica della classe NYHA, nessuna ospedalizzazione dovuta all’insufficienza cardiaca) e la terapia base deve essere stabile per almeno 4 settimane prima del trattamento. Inoltre, il paziente deve avere una frazione d’eiezione del ventricolo sinistro ridotta ed il ritmo cardiaco deve essere >50 battiti per minuto e la pressione sistolica >85 mmHg (vedere Controindicazioni nel RCP). La dose iniziale è 3,125 mg 2 volte al giorno per 2 settimane. Se questa dose viene tollerata, la dose può essere aumentata lentamente a intervalli non minori di 2 settimane fino a 6,25 mg 2 volte al giorno, poi fino a 12,5 mg 2 volte al giorno e quindi fino a 25 mg 2 volte al giorno. Il dosaggio deve essere aumentato al livello massimo tollerato. In caso di insufficienza cardiaca non severa, il dosaggio massimo raccomandato è 25 mg 2 volte al giorno per i pazienti con peso corporeo minore di 85 kg e 50 mg 2 volte al giorno per i pazienti con peso corporeo maggiore di 85 kg. L’aumento della dose fino a 50 mg 2 volte al giorno deve essere eseguito sotto attenta sorveglianza medica del paziente. Il peggioramento transitorio dei sintomi dell’insufficienza cardiaca può avvenire all’inizio del trattamento o a causa dell’aumento della dose, specialmente nei pazienti con insufficienza cardiaca severa e/o in trattamento con diuretici ad alte dosi. Questo peggioramento di solito non richiede l’interruzione della terapia, ma la dose non deve aumentare. Il paziente deve essere monitorato da un medico/cardiologo, per 2 ore, dopo l’inizio del trattamento o l’aumento della dose. Prima di ogni aumento del dosaggio, il paziente deve eseguire un esame volto a rilevare sintomi potenziali del peggioramento dell’insufficienza cardiaca o sintomi della vasodilatazione eccessiva (per esempio, funzione renale, peso corporeo, pressione sanguigna, ritmo e battiti cardiaci). Il peggioramento dell’insufficienza cardiaca o la ritenzione dei liquidi viene trattata aumentando la dose del diuretico mentre la dose del carvedilolo non può essere aumentata fino alla stabilizzazione delle condizioni del paziente. In caso di comparsa di bradicardia o in caso di prolungamento della conduzione AV, deve essere monitorato il livello di digossina. Occasionalmente può essere necessario ridurre il dosaggio di carvedilolo o interrompere temporaneamente il trattamento. Anche in questi casi, l’aggiustamento del dosaggio di carvedilolo può proseguire con successo. Funzionalità renale, piastrine e glucosio (in caso di NIDDM e/o IDDM) devono essere monitorati regolarmente durante l’aggiustamento del dosaggio. Tuttavia, dopo l’aggiustamento del dosaggio la frequenza del monitoraggio può essere ridotta. Nel caso in cui il carvedilolo è stato interrotto per più di 2 settimane, la terapia deve essere ripresa con 3,125 mg 2 volte al giorno ed aumentata gradualmente come descritto sopra. Insufficienza renale: il dosaggio deve essere definito individualmente per ogni paziente, sebbene non ci sia evidenza in base ai parametri farmacocinetici che l’aggiustamento della dose di carvedilolo sia necessario nei pazienti con insufficienza renale. Pazienti con disfunzione epatica moderata: può essere necessario l’aggiustamento della dose. Bambini e adolescenti (< 18 anni): ci sono dati insufficienti sull’efficacia e la sicurezza di carvedilolo. Anziani: gli anziani possono essere più suscettibili agli effetti del carvedilolo e quindi devono essere monitorati più attentamente. Come per gli altri betabloccanti e specialmente in pazienti con patologia delle arterie coronarie, l’interruzione di carvedilolo deve essere fatta gradualmente (vedere Avvertenze speciali e Opportune precauzioni d’impiego nel RCP).


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