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Farmaco: Carboplatino Teva | Bugiardino n. 02169 - Foglietto illustrativo n. 02169 - Farmaco Carboplatino Teva: ricetta, principio attivo, prezzo, effetti e dosaggio [Confezione: iv fl450 mg ]

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Farmaco: Carboplatino Teva

Farmaco: Carboplatino Teva | Bugiardino n. 02169

Confezione: iv fl450 mg

Casa farmaceutica: Teva Italia S.r.l.

Classe farmaceutica: C

Ricetta Carboplatino Teva: OSP1 - medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico

ATC: L01XA02

Principio attivo Carboplatino Teva: carboplatino (DC.IT) (FU)

Gruppo terapeutico: Antineoplastici

Scadenza Carboplatino Teva: 24 mesi

Temperatura di conservazione: Non superiore a +25°

Indicazioni terapeutiche / effetti Carboplatino Teva (iv fl450 mg )

Trattamento di carcinoma epiteliale dell’ovaio in fase avanzata in prima scelta; seconda scelta, dopo il fallimento d’altri chemioterapici; carcinoma del polmone a piccole cellule, in associazione ad altri agenti chemioterapici.

Posologia / dosaggio Carboplatino Teva (iv fl450 mg )

Carboplatino deve essere somministrato solo per via endovenosa. In pazienti adulti non pre-trattati e con funzionalità renale normale, il dosaggio di Carboplatino consigliato è di 400 mg/m2 in unica dose per infusione endovenosa lenta (da 15 a 60 minuti). Ulteriori cicli non devono essere ripetuti prima di quattro settimane. Una riduzione del dosaggio iniziale pari a 20-25% è consigliabile nei pazienti con fattori di rischio quali precedenti trattamenti mielosoppressori o precario stato generale (ECOG-Zubrod 2-4 o Karnofsky inferiore a 80). Durante i cicli iniziali di trattamento con Carboplatino, al fine di effettuare i successivi adeguamenti di dosaggio, si consiglia di determinare il nadir ematologico con controlli settimanali della crasi ematica.
Funzionalità renale compromessa: i pazienti con valori di clearance della creatinina inferiori a 60 ml/min. sono a maggior rischio di grave mielosoppressione. Per il miglior uso di carboplatino in pazienti con funzionalità renale compromessa occorre effettuare adeguati aggiustamenti del dosaggio e frequente monitoraggio dei nadir ematologici, degli elettroliti e della funzionalità renale. L’insorgenza di grave leucopenia, neutropenia o trombocitopenia può essere controllata con il seguente schema posologico: 250 mg/m2 e.v., in 1a giornata, in pazienti con valori basali di clearance della creatinina fra 41 e 59 ml/min.; 200 mg/m2 e.v., in 1a giornata, in pazienti con valori basali di clearance della creatinina fra 16 e 40 ml/min. Carboplatino non deve essere somministrato a pazienti con valori della clearance della creatinina < 20 ml/min.
Dosaggio consigliato in relazione all’AUC: alternativamente la dose iniziale può essere calcolata usando la formula di Calvert. Questa è basata sulla funzionalità renale (Percentuale di Filtrazione Glomerulare - GFR). Di conseguenza si riduce il rischio di sottodosaggio o sovradosaggio dovuto a differenze individuali della funzionalità renale. Formula di Calvert: Dose totale (mg) = (target AUC*) x (GFR + 25). Nota: con la formula di Calvert la dose totale di carboplatino è calcolata in mg e non in mg/m2 (vedere tabella nel foglio illustrativo). La formula di Calvert non deve essere usata in pazienti precedentemente trattati con uno dei seguenti schemi terapeutici: mitomicina C, nitrosourea, doxorubicina/ciclofosfamide/cisplatino in polichemioterapia, polichemioterapia che includa 5 o più agenti citostatici, radioterapia maggiore o uguale a 5000 rad su un’area di 20 x 20 cm o più.
Diminuzione della conta piastrinica e neutrofila: la terapia può essere aumentata del 25% nei pazienti che non hanno evidenziato tossicità ematologica (cioè conta piastrinica e neutrofila al di sopra di 100.000 e 2.000/mm3, rispettivamente) con la precedente dose di carboplatino in monoterapia o in associazione (per es. Ciclofosfamide). Non si richiede aggiustamento del dosaggio in regime di monoterapia o in associazione nei pazienti che hanno manifestato solo una tossicità ematologica da lieve a moderata (cioè conta piastrinica o neutrofila di 50.000-100.000 o 500-2.000/mm3, rispettivamente). Si deve prendere in considerazione l’eventualità di ridurre del 25% il dosaggio di carboplatino in monoterapia o in associazione nei pazienti che hanno evidenziato tossicità ematologica da moderata a grave (cioè conta piastrinica o neutrofila al di sotto di 50.000 o 500/mm3, rispettivamente). La tabella nel foglio illustrativo riporta un riassunto di questi aggiustamenti di dosaggio.
Terapia d’associazione: per il miglior uso di Carboplatino in associazione ad altri farmaci mielosoppressori occorre effettuare adeguamenti di dosaggio in base allo schema polichemioterapico adottato.
Uso in pediatria: non sono disponibili sufficienti dati per consigliare dosi specifiche di Carboplatino in campo pediatrico.
Uso in geriatria (più di 65 anni): in base alle condizioni fisiche del paziente possono rendersi necessari adeguamenti del dosaggio sia inizialmente sia nel proseguimento della terapia.
Diluizione: il prodotto può essere diluito con glucosio al 5% o con sodio cloruro allo 0,9% in acqua per preparazioni iniettabili a concentrazioni di 0,5 mg/ml (500 mcg/ml).


Elenco farmaci: indice medicinali in ordine alfabetico



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